• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00819 LANNUTTI, DI NICOLA, CASTALDI, LEONE, BOTTICI, PIRRO, PRESUTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che: nei mesi scorsi è stata resa nota la notizia di Banca del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00819 presentata da ELIO LANNUTTI
martedì 14 maggio 2019, seduta n.112

LANNUTTI, DI NICOLA, CASTALDI, LEONE, BOTTICI, PIRRO, PRESUTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

nei mesi scorsi è stata resa nota la notizia di Banca del Fucino (331 dipendenti, 30 filiali, 1.212 milioni di euro di raccolta, 72,4 milioni di patrimonio netto) passata a Igea Banca (59 dipendenti, 4 filiali, 256 milioni di raccolta totale, 20,7 milioni di euro di patrimonio netto), istituto di credito il cui presidente è Mauro Masi. Il consiglio di amministrazione di Igea ha approvato la "binding offer" per l'acquisizione della Banca del Fucino, che comprenderà anche la nascita di una banca interamente digitale ("Igea digital bank");

si legge su una nota diffusa interamente su "Dagospia" il 15 marzo 2019: «"Per garantire la massima solidità finanziaria al progetto l'assemblea dei soci di Igea Banca aveva, nei giorni precedenti, deliberato all'unanimità un aumento di capitale di 200 milioni di euro valevole nell'arco temporale previsto dal Piano Industriale (2019-2020). Inoltre è stata definita con la Sga la cartolarizzazione di circa 310 milioni di euro di crediti deteriorati di Banca del Fucino, cosa che consentirà all'istituto di presentare elevati indici di qualità del credito, tra i migliori del sistema bancario italiano. Con questa acquisizione, il cui perfezionamento è soggetto all'autorizzazione degli Organi di Vigilanza, Banca del Fucino uscirà da una situazione di incertezza ed inizierà un percorso di forte rilancio che contemplerà la valorizzazione dei tradizionali elementi di forza della stessa Banca, quali il radicamento territoriale nel Lazio ed in Abruzzo ed il private banking, nel quadro di un modello di business orientato decisamente alla specializzazione ed all'innovazione". È un'operazione di mercato che ha fortemente impegnato il management, guidato da Francesco Maiolini, ed ha privilegiato l'individuazione di investitori esclusivamente italiani; fra questi: imprenditori privati (in primis il gruppo GGG di Giorgio Girondi, industriale mantovano leader europeo delle produzioni di filtri per auto); fondazioni bancarie, l'Enpaia ed i partecipanti al Patto di sindacato di Igea Banca che annovera fra i numerosi e qualificati esponenti: l'Ecomap, ente di previdenza delle tabaccherie italiane, Bricofer spa, la Fondazione Sicilia, Farmitalia ed MBA»;

a pag. 60 del bilancio 2017 della Banca del Fucino si legge: "Una fase transitoria nell'ambito della quale - dopo il rilascio delle prescritte autorizzazioni - Igea Banca sottoscriverà un aumento del capitale sociale a pagamento in via scindibile ad essa riservato per un importo massimo pari a Euro 200.000.000,00 (di cui fino a un massimo di Euro 50.000.000,00 in natura, mediante il conferimento del ramo banca digitale, di seguito "Ramo Banca Digitale") consentendo così alla Banca del Fucino di rispettare i ratios patrimoniali prescritti dalla disciplina di settore b) la fase integrativa successiva all'esecuzione dell'Aumento Riservato Igea Banca che prevede la scissione parziale per incorporazione di Banca del Fucino in favore di Igea Banca, all'esito della quale: (a) verrà trasferito in favore della Igea Banca Beneficiaria il patrimonio facente capo alla Banca Fucino Scissa ad eccezione del Ramo Banca Digitale; (b) la Igea Banca Beneficiaria vedrà incrementato il proprio patrimonio e assumerà la denominazione di 'Nuova Banca del Fucino SpA'; (c) la Banca Fucino Scissa continuerà l'attività bancaria in forza della licenza di cui è titolare, limitatamente al Ramo Banca Digitale, cambiando denominazione sociale";

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

la Banca d'Italia dovrà pronunciarsi sull'operazione con cui i soci di Igea Banca, la Ggg Investment di Girondi e gli azionisti del Fucino, la famiglia Torlonia, intendono ripulire la banca romana da 314 milioni di euro di crediti lordi deteriorati con la collaborazione della SGA, società partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Le due banche si fonderanno ma la banca del Fucino non perderà la sua identità; si limiterà piuttosto a offrire servizi bancari e finanziari a clienti privati di alto profilo. Così l'impresa dovrebbe conservare le due licenze;

con l'operazione Francesco Maiolini, in passato al vertice di Banca Nuova (la discussa banca del gruppo popolare di Vicenza di Zonin, che aveva incorporato la Banca del popolo di Trapani, secondo un'inchiesta de "Il Fatto Quotidiano" pensata e creata dai servizi segreti come centrale informativa del lavoro di Antonello Montante, ex vicepresidente di Confindustria arrestato a maggio 2018 dai giudici di Caltanissetta con l'accusa di aver creato una rete spionistica per tenere sotto scacco politici, imprenditori e giornalisti, come affermato da un ex manager di Banca Nuova intervistato sotto copertura da Paolo Mondani per la puntata di "Report" andata in onda il 29 aprile 2019 su "Rai3"), punta a giocare un ruolo di potenziale soggetto aggregante del Centro Italia. La rete di Igea Banca porterebbe così il capitale necessario per il salvataggio dell'istituto dopo che, all'inizio del 2018, la proprietà della banca ha deciso di non prendere parte all'aumento di capitale;

Banca Igea è una banca giovane, attiva dal novembre 2015, operativa con quattro filiali a Palermo, Catania, Bronte e Roma. La compagine sociale è costituita prevalentemente da soggetti appartenenti a diversi ordini professionali, enti istituzionali e da alcuni selezionati imprenditori per un totale di circa mille soci. Il presidente è Mauro Masi, ex direttore della Rai, con un passato nella Banca d'Italia;

come riporta il quotidiano online "Next", "La Stampa" del 27 aprile 2019, in un articolo a firma di Fabrizio Goria, racconta che "la sedicesima sezione civile del Tribunale di Roma, presieduta dal magistrato Giuseppe Di Salvo, ha confermato il buon diritto di Carlo Torlonia, socio della Torlonia partecipazioni Spa, di poter visionare la copia, finora negata, dell'accordo quadro tra Banca del Fucino e Igea Banca", che "prevede un aumento di capitale di 200 milioni di euro per attuare il piano industriale 2019-2020. (...) Uno degli azionisti della Torlonia partecipazioni, Carlo Torlonia, ha deciso di agire in giudizio contro la stessa società, col contenzioso giudiziario sulla gestione che riguarda Carlo e gli altri soci, ovvero i figli di Alessandro Torlonia. Per questo Torlonia si è rivolto ai legali al fine di poter verificare cosa sia successo e far valere il suo diritto in ambito societario. Specie perché, dopo l'annuncio dell'intesa tra Igea e Fucino, i soci di Torlonia partecipazioni hanno ricevuto una lettera in cui si richiedeva di versare, entro i primi giorni di aprile e nell'ambito del processo di integrazione, 6,5 milioni di euro";

visto che, per quanto risulta agli interroganti:

il Presidente del consiglio di amministrazione della Banca Igea è il navigato Mauro Masi, già dirigente di Banca d'Italia, consigliere per la Presidenza del Consiglio dei ministri per la comunicazione e direttore dell'ufficio stampa, membro del comitato per l'informatica e le telecomunicazioni, capo del Dipartimento per l'informazione e l'editoria nel 1996, portavoce di Lamberto Dini quale Ministro del tesoro e Presidente del Consiglio, commissario straordinario SIAE, vice presidente della campagna d'informazione nazionale sull'introduzione dell'euro, segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e capo di gabinetto del vicepresidente del Consiglio dei ministri per i Governi Berlusconi II e III, direttore generale della Rai nel 2009; lo stesso aspramente criticato per non aver mai mantenuto l'atteggiamento neutrale dei dirigenti pubblici e, sebbene in passato vicino a uomini di centro-sinistra (Dini, D'Alema, Prodi) negli anni in Rai è stato molto vicino a Berlusconi, e dopo aver concluso il suo incarico in Rai a maggio 2011 è diventato amministratore delegato di Consap, nata il 1° gennaio 1993 ricevendo da INA le attività legate alle "cessioni legali" e alla gestione di fondi di garanzia e solidarietà di tipo assicurativo, con la gestione di ulteriori fondi diversi da quelli assicurativi;

la Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici) gestisce: il fondo di garanzia per le vittime della strada; il fondo di garanzia per le vittime della caccia; il fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura; il fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa; il fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari mono-genitoriali; il fondo di credito per i nuovi nati; il fondo per il credito ai giovani; il fondo "fallimenti immobiliari"; il fondo SACE; il fondo debiti della pubblica amministrazione; i fondi "Dazieri" e "Brokers"; i fondi dormienti delle banche e le polizze dormienti delle assicurazioni; il furto d'identità; il ruolo nazionale dei periti assicurativi;

gli interroganti si chiedono in quali circostanze sia stata autorizzata l'acquisizione da parte di Banca Igea, il cui massimo manager Francesco Maiolini è stato in passato ai vertici di Banca Nuova, la banca in cui il legame tra vigilante e vigilati è rappresentato anche dal fratello della capo ufficio stampa di Banca d'Italia Antonella, Sergio Dragotto, assunto nella controllata siciliana di Popolare di Vicenza con un reclutamento caldeggiato, secondo "Il Fatto Quotidiano", da alcuni ex ispettori di via Nazionale, poi passati alla corte di Zonin,

si chiede di sapere:

se si ritenga compatibile il ruolo di Mauro Masi, amministratore delegato di Consap, con la presidenza di Banca Igea, e se tale doppio incarico non rappresenti un rapporto nocivo a risparmiatori, lavoratori, soci, utenti, depositanti;

se il Ministro in indirizzo, per quanto di sua competenza, non abbia il dovere di fare piena luce sull'acquisizione della Banca del Fucino da parte di Banca Igea e su Banca Nuova;

se non ritenga opportuno attivare le procedure ispettive e conoscitive previste dall'ordinamento, verificando i presupposti di permanenza in carica dello stesso Masi al vertice della Consap.

(3-00819)