• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02890 (4-02890)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02890presentato daQUARTAPELLE PROCOPIO Liatesto diMartedì 14 maggio 2019, seduta n. 175

   QUARTAPELLE PROCOPIO, BAZOLI, UNGARO e SERRACCHIANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 25 gennaio 2016 scompare al Cairo Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Fiumicello che stava scrivendo una tesi di dottorato per l'università di Cambridge. Il suo corpo senza vita, straziato dalle torture, viene ritrovato il 3 febbraio 2016 sul ciglio della superstrada che collega II Cairo ad Alessandria d'Egitto;

   lo Stato italiano deve fare tutto il possibile per identificare i responsabili e fare chiarezza: nessuna ragion di stato può giustificare la violazione di diritti umani come avvenuto nel caso di Giulio poiché la verità per Giulio Regeni è una priorità d'interesse nazionale;

   l'Italia lo ha dimostrato da subito, chiedendo una indagine congiunta italo-egiziana poche ore dopo il ritrovamento del corpo martoriato di Giulio; si trattava di un atto di rispetto per la dignità e la memoria del giovane ucciso, e per il dolore immenso dei suoi cari. Ma era anche il livello di collaborazione, piena e totale, che ci si aspettava da un Paese alleato;

   purtroppo così non e stato, e per rispondere ai tentativi di «insabbiamento», venuti in alcuni casi dalle stesse istituzioni egiziane, l'Italia aveva reagito ritirando il nostro ambasciatore al Cairo;

   la fermezza italiana dal punto di vista diplomatico e la volontà di collaborare tra procure aveva portato a passi in avanti: si è cominciato a conoscere nomi e responsabilità delle persone coinvolte nella sparizione e nei depistaggi intorno al caso Regeni;

   il 30 aprile 2019 la Camera dei deputati ha inoltre approvato l'istituzione di una commissione monocamerale di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni;

   ad oggi, però, nonostante una lotta strenua e ostinata della famiglia che, con i suoi legali, ha chiesto ufficialmente di proseguire con gli accertamenti giudiziari sulla base di nuovi elementi emersi dalle loro indagini difensive, la verità sul sequestro, la tortura e la morte di Giulio Regeni è ancora lontana;

   proprio in questi giorni si apprende di importanti novità sul caso: un funzionario dell’intelligence egiziana avrebbe riferito di aver preso parte al sequestro del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo in circostanze misteriose nel gennaio 2016;

   appare dunque più impellente procedere, come la magistratura italiana sta già facendo, – secondo qualificate fonti giudiziarie, la procura di Roma avrebbe inoltrato una rogatoria in dodici punti, nell'ambito del lavoro di condivisione giudiziaria in corso con la procura del Cairo –, alla raccolta di quante più possibili prove testimoniali;

   le norme ci sono: nella scorsa legislatura è stata introdotta, con il decreto legislativo 3 ottobre 2017, n. 149, una riforma del libro XI del codice di procedura penale, che ha adeguato l'apparato normativo di assistenza giudiziaria a fronte di una criminalità organizzata sempre più transnazionale, anche in relazione alle significative modifiche alla disciplina dell'assistenza giudiziaria penale introdotte a livello di Unione europea, essenzialmente finalizzate all'acquisizione probatoria e all'audizione di testimoni in forma protetta –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo abbia adottato o intenda adottare, di carattere diplomatico ma non solo, al fine di ottenere, nel pieno rispetto ma soprattutto a supporto dell'azione della magistratura, assistenza giudiziaria da parte delle autorità egiziane per l'acquisizione probatoria, con particolare riguardo alla raccolta delle testimonianze di quante più persone siano al corrente di circostanze riscontrabili e decisive nell'individuazione delle responsabilità della morte di Giulio Regeni, in modo protetto e sicuro, così come previsto dall'ordinamento italiano.
(4-02890)