• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00616 (4-00616)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00616presentato daBIGNAMI Galeazzotesto diMercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per la famiglia e le disabilità . — Per sapere – premesso che:

   il 20 marzo 2018 l'istituto comprensivo di Conselice-Lavezzola (Ravenna) ha promosso la partecipazione degli alunni della scuola secondaria di I grado allo spettacolo teatrale «Fa’ afafine». Tale spettacolo ha sempre suscitato numerose contestazioni, poiché racconta la storia di un ragazzino cosiddetto «gender fluid», che i giorni pari vuole essere un maschio e i giorni dispari una femmina, trasmettendo così ai ragazzi messaggi dell'ideologia «gender» che potrebbero confondere l'orientamento sessuale proprio quando si trovano nella delicata fase dello sviluppo della loro identità sessuata;

   ad oggi, nonostante le segnalazioni e le perplessità suscitate, a quanto consta all'interrogante, non sarebbero mai state disposte indagini o ispezioni dall'ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna;

   a seguito di un'interrogazione alla giunta della regione Emilia-Romagna, l'ufficio scolastico regionale si sarebbe limitato a evidenziare che tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio era stata data ampia informazione ai genitori con volantini. Diversamente lo studio legale che assiste i genitori avrebbe riferito che solo il 27 febbraio l'istituto comprensivo avrebbe fatto pervenire alle famiglie dei volantini che tuttavia dedicavano alla illustrazione dello spettacolo soltanto poche righe;

   in una ulteriore comunicazione inviata ai genitori dopo ampie sollecitazioni, si specificava che lo spettacolo avrebbe affrontato «un tema attuale ma non condiviso da tutti» ammettendo tuttavia «che le tematiche affrontate erano state trattate dai docenti con i ragazzi»;

   tale frase sembrerebbe implicitamente ammettere lo svolgimento in classe di attività e iniziative eticamente sensibili e senza previo consenso dei genitori;

   il sito dell'istituto comprensivo in questione (visitato il 3 maggio 2018) espone soltanto il piano triennale dell'offerta formativa nel quale non appare il dettaglio delle attività extracurricolari annuali; per quanto riguarda le «uscite didattiche» non vi è cenno allo spettacolo teatrale in questione. Su questo aspetto l'ufficio scolastico provinciale di Ravenna avrebbe precisato che sia nel collegio docenti che nel consiglio di istituto erano stati approvati i viaggi di istruzione, le visite guidate e le diverse attività;

   l'episodio, riportato a titolo esemplificativo, dimostra a parere dall'interrogante che esiste una necessità di delineare in modo chiaro i criteri da utilizzare per acquisire il consenso informato dei genitori in relazione alla partecipazione dei loro figli a simili attività;

   nota informativa del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 4321 del 6 luglio 2015 chiarisce: «la partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch'esse inserite nel P.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza».

   le linee guida nazionali, relative all'articolo 1, comma 16, della legge n. 107 del 2016 (27 ottobre 2017) ribadiscono la necessità del «consenso informato dei genitori» e citano esplicitamente la dichiarazione universale dei diritti umani, secondo la quale i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli, ribadendo inoltre che «tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né le "ideologie gender" né l'insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo» –:

   se si abbia conoscenza di questo spettacolo teatrale itinerante che viene proposto agli studenti;

   se intendano assumere iniziative nei confronti dell'ufficio scolastico regionale, dell'ufficio scolastico provinciale e dell'istituto comprensivo in questione dando corso a un'ispezione ministeriale intesa a verificare l'effettivo svolgimento dei fatti ed eventuali responsabilità;

   se non ritenga utile vigilare affinché, pur nel rispetto della libertà di insegnamento dei docenti, sia evitata l'introduzione di temi eticamente sensibili, quali quello del gender nell'ambito scolastico;

   se si intenda impartire una precisa direttiva ai dirigenti scolastici e agli insegnanti per assicurare una puntuale raccolta di esplicite adesioni da parte dei genitori secondo parametri predefiniti.
(4-00616)