Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/00728 (3-00728)
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-00728presentato daGERMANÀ Antoninotesto diLunedì 13 maggio 2019, seduta n. 174
GERMANÀ, MINARDO e SCOMA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
la regione Sicilia è interessata da 5 parchi regionali e da 77 riserve naturali, più le zone protette Sic, Zps e Natura 2000, che in alcuni casi versano in stato di abbandono. Questa evidenza ha portato la Sicilia ad essere una delle aree più protette d'Europa;
in questi giorni si sta procedendo all'istituzione del parco nazionale degli Iblei, a suo tempo prevista dall'articolo 26, comma 4-septies, del decreto-legge n. 159 del 2007 del Governo «Prodi II», che assegnava un contributo per l'anno 2007 destinato a più aree protette da realizzare nella regione Sicilia;
l'attuazione era demandata un decreto del Presidente della Repubblica, previa proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e previo, soprattutto, concerto con la regione e gli enti locali interessati;
il procedimento di costituzione in essere non appare, invece, tenere conto del necessario concerto, e soprattutto del concorso, degli enti locali e delle organizzazioni imprenditoriali interessati, al fine di contemperare le loro esigenze, in sede di definizione della perimetrazione del nuovo parco e del regime vincolistico. Il parco avrà un'estensione di circa 150 mila ettari e si tratterà della più grande area protetta in Sicilia. Interesserà 27 comuni e avrà una forma «stellata» e non compatta, il che moltiplicherà l'estensione delle aree contigue;
in relazione alla necessità di coinvolgimento degli enti locali, è opportuno rammentare che la sentenza n. 212 del 2014 della Corte costituzionale ha dichiarato la parziale illegittimità della legge della regione siciliana n. 98 del 1981, recante «Norme per l'istituzione nella Regione siciliana di parchi e riserve naturali», proprio a causa del mancato concerto con gli enti locali in sede di definizione dell'area protetta;
i numerosi vincoli ambientali esistenti in Sicilia hanno messo in crisi una già fragile economia che avrebbe potuto basarsi sul turismo e sull'agricoltura. Si teme la rarefazione delle attività umane, che provocherà un impoverimento dei territori, non solo di quelli montani ma anche di quelli collocati nelle valli e nelle aree interne;
si sono costituiti comitati spontanei (quale ad esempio «Sicilia nostra»), in rappresentanza delle categorie degli allevatori, degli agricoltori, delle imprese rurali ed edilizie, delle associazioni e aziende venatorie e di tutte le aziende con interessi sull'intero territorio, sorti allo scopo di tutelare i legittimi interessi di quelle categorie. Si temono, infatti, i divieti e i vincoli che verrebbero applicati all'edilizia, alla conduzione delle aziende agro-pastorali, al mondo venatorio e a tutto l'indotto connesso con tali attività –:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, in merito alla ventilata istituzione del parco nazionale degli Iblei previsto dall'articolo 26, comma 4-septies, del decreto-legge n. 159 del 2007, avviare, per quanto di competenza, una nuova istruttoria tecnica per acquisire gli opportuni pareri degli enti e dei soggetti interessati, nonché una indagine costi-benefici volta a chiarire gli effetti che il regime vincolistico avrebbe sulle popolazioni e sulle attività economiche del territorio.
(3-00728)