• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02864 (4-02864)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02864presentato daVARCHI Maria Carolinatesto diGiovedì 9 maggio 2019, seduta n. 172

   VARCHI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi anni si è verificato un significativo incremento del fenomeno migratorio che riguarda cittadini italiani che si trasferiscono a Londra;

   le cifre fornite dal consolato italiano a Londra parlano di circa 315.000 persone che hanno già trasferito la propria residenza e una stima prudenziale consentirebbe di affermare che altrettanti hanno già trasferito il proprio domicilio abituale a Londra ma non ancora la residenza con una cifra pari almeno al doppio (circa 700.000 riferiva il console generale d'Italia a Londra in un'intervista al Sole24Ore qualche mese fa);

   le statistiche, dunque, consentono di affermare che per la prima volta nella storia Londra è la prima città del mondo per numero di immigrati italiani ospitati, superando Buenos Aires che deteneva questo infelice (per l'Italia) primato;

   come è noto, l'Inghilterra sta attraversando un momento storico di grande travaglio, con particolare riferimento alla cosiddetta Brexit, ossia la scelta di porsi al di fuori dell'Unione europea;

   è del tutto evidente, dunque, che il presidio italiano a Londra, mai come ora, deve essere costituito da uffici pienamente efficienti e fruibili da parte degli italiani che lì si trovano;

   ebbene, da controlli effettuati sui principali motori di ricerca sul web, risulta che presso gli uffici dell'ambasciata d'Italia a Londra gli utenti abbiano notevoli difficoltà ad ottenere servizi basilari, talvolta imbattendosi in soggetti che parlano un italiano stentato;

   parimenti risulta all'interrogante che il sito web dell'ambasciata, sia di difficile consultazione, non offra i risultati maggiormente richiesti dagli utenti in navigazione ed, in ultimo, preveda un meccanismo automatico di risposta ai quesiti degli utenti, che non pare prevedere neppure la lettura del quesito ad opera del personale presente negli uffici;

   analoghe considerazioni possono estendersi anche al consolato generale d'Italia a Londra;

   le cronache politiche londinesi rassegnano l'evidenza di un momento abbastanza confuso con riguardo alla cosiddetta Brexit, evento politico-economico rispetto al quale non vi è ancora unità d'intenti e chiarezza rispetto all'epilogo, atteso il 23 maggio 2019, ad oltre tre anni dal referendum sull'uscita dall'Unione europea gli inglesi parteciperanno alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo e, scongiurata l'ipotesi di una «hard-Brexit» con il no deal, resta comunque incertezza sulla «soft Brexit»;

   appare abbastanza evidente, dunque, che gli italiani a Londra i quali, lo si ribadisce, sono oltre mezzo milione da una stima prudenziale, in un momento storico del genere, non abbiano alcun supporto logistico, burocratico e amministrativo –:

   quali rimedi il Ministro interrogato intenda adottare al fine di dotare il consolato generale d'Italia e l'ambasciata d'Italia a Londra di strumenti telematici adeguati a fronteggiare le richieste e le esigenze degli italiani a Londra e come si intenda riorganizzare, sotto il profilo delle risorse umane, gli uffici italiani per renderli più efficienti.
(4-02864)