• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02088 (5-02088)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02088presentato daQUARTAPELLE PROCOPIO Liatesto diMercoledì 8 maggio 2019, seduta n. 171

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, SCALFAROTTO, MINNITI, GUERINI, DE MARIA e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel programma televisivo «Le Iene» ha recentemente proposto un servizio nelle condizioni dei migranti nei centri di detenzione in Libia che mette in dubbio che gli aiuti della cooperazione italiana arrivino realmente ai migranti rinchiusi nei campi;

   le organizzazioni umanitarie citate nel servizio hanno replicato che le notizie date sono state volutamente – lacunose e frammentate e che sono state basate sulla testimonianza di soli 9 ragazzi che non si trovavano nelle sezioni dei campi interessate dai progetti delle ONG. Al contrario tali organi possono dimostrare di aver svolto le attività previste dai bandi dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) che hanno vinto e per i quali hanno ricevuto finanziamenti. Il lavoro delle ONG è monitorato dall'AICS e dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione italiana, attraverso numerose rendicontazioni che consentono agli organi di controllo di verificare l'effettiva messa in pratica delle azioni pianificate. Difatti, la rendicontazione delle ONG va presentata all'AICS che la deve verificare per erogare i finanziamenti. Per questi stessi progetti oggetto dell'inchieste de «Le Iene», alcune Ong hanno presentato le opportune rendicontazioni che sono state approvate dall'AICS, altre stanno ancora svolgendo la propria attività e sono dunque in attesa di presentare rendicontazione definitiva;

   da anni le condizioni dei centri in Libia sono di grande degrado; le persone sono detenute in condizioni inumane, a cui spesso purtroppo si uniscono la tortura e le deprivazioni di beni essenziali; i progetti realizzati dalle ONG sono pensati proprio per fare fronte a questa situazione. Ma, esse non possono esercitare controllo sulla gestione dei campi che spetta comunque alle autorità libiche e che a volte, in caso di corruzione, possono rendere impossibile far sì che i beni e i materiali forniti dalle ONG nell'ambito dei propri progetti, raggiungano i beneficiari. Negli ultimi mesi, le ONG che operano in Libia si sono trovate ad operare in condizioni ancora più difficili, – data la prolungata assenza di un capo missione nella ambasciata italiana di Tripoli dall'agosto 2018 al febbraio 2019 e la vacanza di un direttore dell'Agenzia durata più di un anno – e con l'ultima complicanza della guerra scoppiata nel Paese –:

   se quanto affermato dalla trasmissione «Le Iene» corrisponda al vero e, in tal caso, quali iniziative il Governo intenda adottare per monitorare al meglio le attività delle ONG impegnate in Libia.
(5-02088)