• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02804 (4-02804)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02804presentato daALAIMO Robertatesto diGiovedì 2 maggio 2019, seduta n. 169

   ALAIMO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   i contratti di fiume, disciplinati dall'articolo 68-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, sono quei contratti che concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree;

   sono accordi che possono intervenire tra soggetti pubblici e privati (comuni, consorzi e associazioni) con lo scopo di adottare un sistema di regole volte al contenimento del degrado eco-paesaggistico e alla riqualificazione dei territori dei bacini/sottobacini idrografici;

   dal 2007, anno in cui è stato istituito il tavolo nazionale dei contratti di fiume, nato con l'obiettivo di creare una community in grado di scambiare esperienze e promuovere i contratti di fiume in Italia, questo strumento si è diffuso su tutto il territorio nazionale;

   nel contesto nazionale i contratti di fiume, anche sotto forma di contratti di lago, falda, foce, costa, paesaggio fluviale, costituiscono una vera innovazione, una rivoluzione pacifica, democratica e dal basso, per reagire al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio reso sempre più drammaticamente vulnerabile dall'eccessiva antropizzazione e dalla carenza di manutenzione;

   purtroppo, tale strumento non si è sviluppato in maniera analoga in tutte le regioni: come, ad esempio, nella regione Sicilia dove il numero dei contratti di fiume stipulati è stato davvero esiguo;

   tale inefficace diffusione è dipesa da vari fattori: in primo luogo, quella che all'interrogante appare la scarsa attenzione da parte dell'amministrazione regionale che nel corso degli anni non ha previsto sufficienti fondi diretti alla diffusione dei contratti di fiume; in secondo luogo, tale mancato sviluppo è dipeso anche dalle lungaggini burocratiche e dall’iter da seguire per la stipula degli stessi;

   a ciò si aggiunge che nella regione siciliana, come confermato dall'assessore regionale per il territorio e l'ambiente, non è stato mai insediato il tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, la cui istituzione era stata prevista con decreto del 31 ottobre 2017 con la finalità principale di supportare lo sviluppo dei contratti di fiume attivati e da attivarsi sul territorio della regione siciliana;

   i problemi relativi alla qualità delle acque, alla sicurezza idrogeologica, alla desertificazione, alla scarsità delle risorse idriche sono rilevanti ed urgenti e, dunque, meritano un'attenzione particolare da parte del Governo –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per diffondere, migliorare e incentivare tale strumento su tutto il territorio nazionale;

   se sia intenzione del Ministro interrogato adottare iniziative per individuare nuove fonti di finanziamento e di sviluppo a supporto della stipula dei contratti di fiume;

   quali proposte intenda avanzare al fine di pervenire al superamento delle eventuali sovrapposizioni tra contratti di fiume esistenti nonché delle possibili frammentazioni di essi lungo il medesimo corso d'acqua;

   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di ridurre il gap esistente tra Nord e Sud Italia relativo al numero dei contratti di fiume stipulati nel corso degli ultimi anni.
(4-02804)