• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00371 (2-00371) «Gabriele Lorenzoni».



Atto Camera

Interpellanza 2-00371presentato daLORENZONI Gabrieletesto diMartedì 7 maggio 2019, seduta n. 170

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la condizione di commissariamento della sanità nel Lazio, nell'ottica di razionalizzazione e riorganizzazione di cui al decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, sta in realtà causando tagli ai servizi, trasferimenti di competenze e accorpamenti dei reparti, spesso in favore delle strutture di Roma;

   il «San Camillo De Lellis» di Rieti, dopo i drammatici eventi sismici del 24 agosto 2016 che hanno causato il crollo dell'ospedale «Grifoni» di Amatrice, è rimasta l'unica struttura ospedaliera presente nella vasta ed articolata provincia di Rieti (2.750 chilometri quadrati di superficie);

   come riportato dal settimanale Avvenire Sette in un articolo a firma di Francesca Ulizio del 10 marzo 2019, in una partecipata assemblea pubblica a Rieti con le associazioni di volontariato alla presenza del Vescovo della Diocesi di Rieti, seguita da una petizione popolare e da una mozione licenziata dal consiglio comunale del capoluogo di provincia a tutela del diritto alla salute, si paventa il rischio di un ridimensionamento e di una ulteriore perdita di competenze di alcuni reparti del nosocomio reatino;

   l'atto aziendale della Asl di Rieti approvato dal decreto del commissario ad acta 15 gennaio 2019 U00004, in applicazione del decreto del commissario ad acta del 2 luglio 2014 U00219, prevede il depotenziamento del laboratorio di analisi del nosocomio reatino con ulteriore trasferimento di lavorazione dei campioni di sangue presso la struttura ospedaliera «San Filippo Neri» di Roma, con gravi ripercussioni sulla qualità degli esami stessi visti i tempi di percorrenza e l'inadeguatezza della rete stradale che collega il capoluogo sabino alla Capitale;

   gli indici epidemiologici del nosocomio reatino non sono in flessione e il numero di esami effettuati risulta in media superiore ai 2.000.000 annui, collocandosi al di sopra degli standard previsti come laboratorio di Base;

   la provincia di Rieti sarebbe quindi l'unica rispetto alle altre province del Lazio a non detenere un laboratorio «hub» ad elevata complessità con settori specialistici (LEC-S) nonostante le caratteristiche orografiche e infrastrutturali della stessa;

   nel decreto del commissario ad acta U00207 del 20 giugno 2014 è stabilito che l'ospedale «De Lellis» sia punto di raccolta sangue da inviare al «San Filippo Neri» e, in caso di necessità, fornito da quest'ultimo all'indirizzo della struttura del capoluogo sabino, determinando la perdita dello status di area di produzione di emocomponenti del centro trasfusionale di Rieti. Allo stato attuale risulta essere l'ospedale di Rieti ad integrare le scorte di sangue spesso carenti dell'ospedale romano;

   nel decreto del commissario ad acta U00116/2018 (Burl 26 aprile 2018 n. 34) vengono definite le linee di indirizzo per l'organizzazione della rete delle anatomie patologiche della regione Lazio e si concretizza il rischio che i pezzi istologici complessi non potranno più essere esaminati al San Camillo De Lellis ma dalla anatomia patologica del S. Filippo Neri, senza tener conto del fondo costituito dalle donazioni devolute dalle associazioni di volontariato per l'ampliamento del reparto de quo integrando la biologia molecolare;

   l'articolo 17-bis del decreto-legge n. 8 del 9 febbraio 2017 consente ai comuni del cratere sismico di cui agli allegati 1, 2, 2-bis del decreto-legge n. 189 del 2016, tra cui Rieti, la disapplicazione della normativa di cui al decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera e piano di rientro delle aziende ospedaliere, per 48 mesi successivi alla data di entrata in vigore, ossia dal 10 febbraio 2017, previo parere favorevole del tavolo di monitoraggio di attuazione del citato decreto ministeriale n. 70 del 2015, di cui al decreto del Ministro della salute 29 luglio 2015;

   tutto quanto premesso, non si comprende la ratio sottesa alla decisione di depotenziare ulteriormente un'azienda sanitaria che opera in un territorio già colpito da un evento calamitoso che ha causato il crollo di un ospedale, uno spopolamento in atto, un elevato indice di vecchiaia, un’«area di crisi industriale complessa», invece di preservarne o potenziarne i reparti che ne rappresentano un'eccellenza, in applicazione del suddetto articolo 17-bis del decreto-legge n. 8 del 9 febbraio 2017, di cui la regione Lazio ad avviso dell'interpellante non ha tenuto conto;

   al contrario, la regione Abruzzo, con delibera di giunta n. 59 del 2 febbraio 2018, ad integrazione della delibera di giunta n. 24 del 24 gennaio 2018, ha sospeso l'esecutività della riorganizzazione della rete ospedaliera come prevista dal decreto del commissario ad acta 79/2016 e successivo atto aziendale, preservando le strutture della Asl di Pescara, in particolare il presidio ospedaliero di Popoli, proprio in applicazione del suddetto articolo 17-bis del decreto-legge n. 8 del 9 febbraio 2017 –:

   se il Governo non intenda, per quanto di competenza, adottare le iniziative di competenza per pervenire alla modifica dei decreti del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali succitati in premessa, volti a depotenziare il laboratorio di analisi, il centro trasfusionale, l'anatomia patologica ed in generale tutta la struttura dell'unico ospedale della provincia di Rieti, il «San Camillo De Lellis», come disposto dall'articolo 17-bis del decreto-legge n. 8 del 9 febbraio 2017.
(2-00371) «Gabriele Lorenzoni».