• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00237 (7-00237) «Cardinale, Gadda, Cenni, Critelli, D'Alessandro, Dal Moro, Incerti, Portas, Miceli, Navarra».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00237presentato daCARDINALE Danielatesto diMartedì 30 aprile 2019, seduta n. 168

   La XIII Commissione,

   premesso che:

    il settore agrumicolo rappresenta per il nostro Paese un segmento chiave di qualità dell'intera filiera agricola nazionale;

    l'Italia è, ad oggi, il terzo Paese del Mediterraneo per produzione di agrumi e il dodicesimo a livello mondiale;

    il comparto rappresenta da solo il 25 per cento circa degli acquisti di frutta per il consumo domestico e costituisce quindi una voce importantissima, pari ad un quarto nel panorama frutticolo nazionale;

    nel corso del 2018 sono state prodotte circa 800mila tonnellate di agrumi, di cui 2/3 sono rappresentate dalle arance;

    a fronte di una diminuzione delle superfici coltivate, si registra un aumento della produzione e anche della quota parte di superfici coltivate a regime biologico;

    nel corso della scorsa legislatura sono state poste in essere misure che hanno favorito la crescita dell’export e diminuito le quantità di importazione;

    purtroppo, nonostante i richiamati interventi, il comparto agrumicolo meridionale, in Sicilia, in Calabria, in Puglia e nel metapontino in Basilicata, sta attraversando una lunga crisi che sta compromettendo la sopravvivenza di numerose aziende e registrando una grave contrazione anche occupazionale;

    il combinato disposto di calamità atmosferiche e della presenza di quantitativi di prodotti provenienti dall'estero, in particolare da Spagna e Nord Africa, ha determinato un ribasso dei prezzi che rischia di aggravare le prospettive dell'intero comparto;

    a questi fattori ne vanno aggiunti altri di assoluta rilevanza in particolare per il territorio siciliano, a partire da quello della presenza del virus della «tristeza» o anche di quello dei ripetuti fenomeni eruttivi dell'Etna che, in Sicilia orientale, soprattutto a causa del fenomeno della «cenere lavica», che non consentono la commercializzazione del prodotto;

    bisogna proseguire sulla strada avviata nella scorsa legislatura di promuovere accordi di qualità con le industrie di trasformazione, puntando sulla qualità del nostro prodotto;

    da tempo organizzazioni di categoria del mondo agricolo segnalano la grande difficoltà degli operatori, chiedendo interventi mirati a supportare il settore;

    quanto stanziato dal Governo per il settore risulta insufficiente e non in grado di supportare il rilancio di questo importantissimo segmento della filiera agroalimentare,

impegna il Governo:

   a) ad assumere iniziative per tutelare adeguatamente in sede comunitaria il comparto agrumicolo nazionale anche in relazione ad accordi di liberalizzazione reciproca tra Unione europea e Paesi del Nord Africa;

   b) a promuovere nuove e ulteriori intese internazionali per la promozione della agrumicoltura italiana;

   c) ad adottare una specifica campagna di promozione dei prodotti agrumicoli italiani anche in relazione al consumo consapevole e alle qualità per la salute con il coinvolgimento delle scuole;

   d) a promuovere un tavolo di confronto con le industrie di trasformazione non solo alimentari, ma anche cosmetiche e di altri comparti per individuare misure di valorizzazione del prodotto dell'agrumicoltura nazionale;

   e) a prevedere adeguate misure di sostegno in favore del comparto agrumicolo siciliano penalizzato dalla presenza del virus della «tristeza» e dalla cenere lavica;

   f) ad assumere iniziative finalizzate ad abbattere le diseconomie che incidono sul costo finale del prodotto, anche promuovendo interventi per apportare miglioramenti nel settore della logistica;

   g) a promuovere un tavolo istituzionale per definire una specifica politica del credito in favore delle aziende del comparto agrumicolo;

   h) ad adottare iniziative per rafforzare le misure di contrasto all'utilizzo della manodopera in nero per la raccolta degli agrumi;

   i) a prevedere incentivi per il mantenimento delle colture in questione anche in riferimento alla loro rilevanza in termini naturalistici e di paesaggio, con adeguate iniziative normative a tutela della «bellezza» del patrimonio arboreo come caratteristica dei territori interessati.
(7-00237) «Cardinale, Gadda, Cenni, Critelli, D'Alessandro, Dal Moro, Incerti, Portas, Miceli, Navarra».