• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/01718-A/013    considerato che:     l'articolo 9 prevede, in favore dei settore agrumicolo, uno stanziamento di 5 milioni di euro destinato alla copertura dei costi sostenuti per interessi...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01718-A/013presentato daFASANO Vincenzotesto diMercoledì 17 aprile 2019, seduta n. 165

   La Camera,
   considerato che:
    l'articolo 9 prevede, in favore dei settore agrumicolo, uno stanziamento di 5 milioni di euro destinato alla copertura dei costi sostenuti per interessi sui mutui in essere al 31 dicembre 2018;
    la relazione tecnica chiarisce che di un intervento che garantisce un massimo di 6.500 euro per meno di 800 imprese. L'emergenza del settore agrumicolo riguarda migliaia di imprese collocate essenzialmente nelle regioni Puglia, Calabria e Sicilia;
    in questi mesi il prezzo delle clementine è sceso a 20 centesimi il chilogrammo in Puglia e 12 centesimi in Calabria mentre per rientrare dai costi dovrebbero essere pagate almeno 50 centesimi. Solo in Puglia 1,5 milioni di quintali di agrumi sono rimasti invenduti;
    l'incidenza delle sovvenzioni per la frutticoltura provenienti dai fondi dell'Unione è di solo il 5 per cento del reddito agricolo, mentre per il comparto olivicolo le risorse dell'Unione europea ammontano a ben il 25 per cento del reddito dell'imprenditore agricolo di questo comparto. Per l'agrumicolo quindi non ci sono consistenti sostegni comunitari;
    il Piano e i fondi per il Piano agrumicolo sono previsti dalla legge di bilancio per il 2018, articolo 1 comma 131 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Il 21 febbraio 2019 la Conferenza stato regioni ha approvato il Fondo nazionale agrumicolo. Le risorse disponibili, sono appena 6 milioni di euro per il 2019 e 10 per il 2020 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020;
    le esigenze che il Piano deve risolvere, segnalate dalla filiera, sono quelle della realizzazione del catasto agrumicolo nazionale, della riconversione varietale accompagnata dalla ricerca, del rafforzamento dei contratti di filiera, di azioni di promozione e informazione dei consumatori, di attenzione agli scambi commerciali nel rispetto delle reciprocità delle regole produttive, oltre all'adozione di efficaci azioni di contrasto del virus della Tristeza degli agrumi;
    si tratta anche di contenere la massiccia importazione di agrumi a prezzi insostenibili da parte dei nostri operatori, dai Paesi rivieraschi del Mediterraneo e dalla Spagna. Nel rispondere ad una interrogazione in merito, del settembre 2018 (5-00451 il Ministro dell'agricoltura aveva affermato: «dal luglio 2018, con un'attività articolata e congiunta di vari organi ispettivi si sta operando nei punti di entrata nel territorio, quali porti, aeroporti, valichi di frontiera... al fine di tutelare il comparto produttivo nazionale, evitando l'ingresso di prodotti di scarsa qualità o contenenti residui di sostanze pericolose per la salute umana...»;
    le crisi dell'agrumicolo sono ricorrenti. Nel gennaio 2018 il Governo aveva riunito un «Tavolo agrumi» presso il Ministero per le politiche agricole, stabilendo l'erogazione di risorse finanziarie per il ritiro di circa 4.500 tonnellate di arance, oltre che dieci milioni d euro per la creazione di un fondo agrumicolo che, nell'intenzione di tutti, doveva attivare misure dal punto di vista strutturale,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di:
    rafforzare i contenuti del Piano agrumicolo dotandolo delle risorse necessarie a perseguire le finalità ivi previste;
    potenziare i controlli sulla qualità degli agrumi che vengono importati sul territorio nazionale;
    adottare misure di ritiro e distribuzione agli indigenti o alle mense scolastiche degli agrumi di produzione nazionale.
9/1718-A/13. (Testo modificato nel corso della seduta) Fasano.