• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01978 (5-01978)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01978presentato daSQUERI Lucatesto diMercoledì 17 aprile 2019, seduta n. 165

   SQUERI e BARELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nonostante il voto contrario del Parlamento europeo, è attualmente in costruzione il gasdotto Nord Stream 2 che raddoppierà la portata del Nord Stream 1, portandola a complessivi 110 miliardi di mq l'anno di gas naturale – più di un quarto del consumo medio annuale di gas dell'Unione europea – che transiteranno dalla costa baltica russa fino a giungere in Germania, dove avverrà l'allacciamento alla rete di distribuzione dell'Unione europea ovvero ai gasdotti tedeschi Transitgas e Tag;

   complice il calo della domanda e del prezzo del gas sui mercati asiatici, la Russia dal mese di febbraio 2019 è divenuta anche la principale fonte dell'Unione europea di gas naturale liquefatto (Gnl), superando fornitori storici come il Qatar, la Nigeria, l'Algeria e facendosi largo in un segmento di mercato fino ad oggi considerato lo strumento in grado di allentare la dipendenza europea dalla fornitura russa. Durante il mese di marzo 2019 risultano partiti dalla costa artica della Russia 19 carichi di Gnl (per un totale di 1,41 milioni di tonnellate) destinati principalmente ai rigassificatori nord europei;

   in tale contesto la Germania, consapevole di essere lo snodo cruciale per lo smistamento del gas russo in Europa, si appresta ad attuare politiche che generano preoccupazione per il nostro Paese: l'autorità, energetica tedesca Bundesnetzagentur avrebbe deciso di applicare una nuova metodologia di prezzo, spostando una quota significativa degli oneri per la remunerazione delle infrastrutture di trasporto del gas sul cosiddetto «exit», ossia sul gas che transita dai punti di uscita della rete nazionale verso l'estero, incluso perciò quello che transita verso l'Italia;

   tale decisione determinerebbe, già a partire dal 2019, un'influenza sul mercato del gas italiano che fonte autorevole dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha quantificato in 500 milioni di euro in più all'anno, con un possibile ulteriore aggravio di costi laddove iniziassero a transitare per la Germania verso l'Italia anche i volumi crescenti di gas russo via Nord Stream2;

   le barriere tariffarie che si vogliono introdurre ostacolano la creazione di un mercato unico del gas, generano una distorsione delle regole della concorrenza a favore della sola Germania le cui aziende beneficerebbero di una riduzione dei costi infrastrutturali del gas a scapito degli altri concorrenti europei –:

   se non ritenga opportuno farsi promotore di iniziative a tutela del mercato nazionale del gas, in un quadro di diversificazioni delle fonti di approvvigionamento nazionali e della Unione europea.
(5-01978)