• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01936 (5-01936)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01936presentato daMORANI Alessiatesto diLunedì 15 aprile 2019, seduta n. 163

   MORANI, FIANO, DE MARIA, ENRICO BORGHI e PEZZOPANE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, nell'ambito della gestione delle pratiche pensionistiche, l'Inps avrebbe concentrato lo sforzo della macchina amministrativa sull'analisi delle domande relative alla cosiddetta «quota 100», a discapito delle altre tipologie di domande di pensione;

   i dati riportati dal quotidiano dimostrerebbero che, in termini assoluti, il numero delle domande pensionistiche evase entro i primi tre mesi dell'anno risulterebbero diminuiti del 22 per cento, con riferimento ai pensionamenti anticipati, passando dai 59.388 del 2018 ai 46.235 del 2019, e del 25,5 per cento per le pensioni di vecchiaia, passando dalle 40.753 del 2018 alle 30.753 del 2019;

   pertanto, nel medesimo periodo di riferimento, risulterebbero evase 23.532 domande pensionistiche «ordinarie», contro le 37.172 pratiche relative alla nuova «quota 100»;

   peraltro, tali dati confermerebbero quanto già segnalato da diversi utenti e patronati, ovvero l'esistenza di una sorta di corsia «preferenziale» per la gestione delle pratiche relative a «quota 100», nonostante le smentite ufficiali dell'ente previdenziale che, addirittura, vanta di aver registrato un incremento del numero complessivo delle richieste pensionistiche nel trimestre gennaio-marzo 2019;

   a conferma dell'intento di accelerare quanto più possibile l'esame e il riconoscimento del trattamento pensionistico attraverso «quota 100», concorrerebbero anche le due comunicazioni interne n. 1008 e n. 1062, rispettivamente dell'11 e del 14 marzo 2019, volte ad autorizzare, nel primo caso, l'accoglimento delle domande anche in mancanza del certificato del datore di lavoro che attesti le dimissioni del richiedente, nel secondo, il riconoscimento di uno specifico premio di produttività legato al disbrigo e all'accelerazione dei tempi di esame delle domande per tale tipologia di anticipazione pensionistica;

   tali dati e tali indirizzi sembrerebbero avvalorare, a giudizio degli interroganti, l'esistenza di un evidente disegno elettorale, non solo nella genesi delle disposizioni normative contenute nel decreto-legge n. 4 del 2019, ma anche nella volontà di «piegare» l'operatività dell'ente previdenziale alle medesime finalità –:

   quali siano i dati a disposizione del Ministro interrogato circa l'evoluzione della gestione delle domande pensionistiche, tenuto conto delle novità introdotte dal citato decreto-legge n. 4 del 2019;

   se risultino confermati i contenuti dei menzionati atti di indirizzo interno all'Inps volti a favorire il disbrigo delle pratiche relative a «quota 100» e, nel qual caso, quali ne siano le ragioni.
(5-01936)