• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01910 (5-01910)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01910presentato daZOLEZZI Albertotesto diGiovedì 11 aprile 2019, seduta n. 161

   ZOLEZZI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   la Fondazione Palazzo Te nasce a Mantova nel 2018 come trasformazione dell'associazione Centro Internazionale d'arte e di cultura di Palazzo Te, costituito nel 1990 dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati. L'istituzione dal 1990 ha curato un'intensa programmazione di rilievo internazionale: sono oltre 50 le mostre realizzate nei settori dell'arte antica e moderna, dell'architettura e della fotografia. I fondatori Zorzi e Cordibella crearono un'istituzione culturale privatistica, anticipando quello che poi la legge Ronchey fece per tutta Italia, con la separazione netta tra compiti di conservazione, lasciati al pubblico, e valorizzazione e promozione, affidati al privato;

   risulta all'interrogante che la Fondazione abbia ora richiesto la concessione ventennale di Palazzo Te. La procedura è di competenza comunale e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova;

   la Fondazione Palazzo Te ha recentemente emesso un avviso che da l'avvio a un'indagine di mercato propedeutica a una gara vera e propria per alcuni «servizi aggiuntivi» per la realizzazione delle future iniziative dedicate a Giulio Romano a Palazzo Te; il Tar di Brescia ha «bocciato» quell'indagine di mercato prima ancora dell'assegnazione. La Fondazione ha scritto un nuovo avviso. Il tema dei servizi aggiuntivi in campo culturale è stato molto dibattuto negli ultimi tempi a Mantova, come nel caso dell'assegnazione diretta a Mondadori Electa dei servizi aggiuntivi per la mostra di Chagall a Palazzo della Regione oggetto dell'interrogazione del sottoscritto n. 5-01074. Recentemente a Treviso si è interrotta la collaborazione con Goldin; al riguardo va segnalato che, secondo l'interrogante, la collaborazione di Goldin non ha recato al comune un concreto vantaggio; lo stesso era avvenuto a Brescia;

   il rischio che avvenga lo stesso a Mantova è forte, tanto più per una gestione così prolungata che, ad avviso dell'interrogante, potrebbe determinare un monopolio gestionale privato e non trasparente e vedere i cittadini espropriati di un bene prezioso come Palazzo Te;

   la cultura, in alternativa al paventato inceneritore Pro-Gest, può essere un motore per città come Mantova che stanno con fatica lasciandosi alle spalle l'inquinamento del polo chimico con la bonifica –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per rivedere la normativa che regola la gestione di beni culturali, pregevoli come Palazzo Te, seppure non direttamente amministrati dal Ministero per i beni e le attività culturali, in ottica di mantenimento della fruizione da parte dei cittadini e degli studenti, di maggiore trasparenza anche economica della gestione e di tutela dei professionisti a vario titolo coinvolti.
(5-01910)