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Atto a cui si riferisce:
S.4/00260 GASPARRI, BATTISTONI - Al Ministro della giustizia - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: il 17 giugno 2018 alcuni agenti della Polizia penitenziaria di Viterbo sono stati...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 009
all'Interrogazione 4-00260

Risposta. - Con l'atto di sindacato ispettivo, nel richiamare un'aggressione subita il 17 giugno 2018 da alcuni agenti di Polizia penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Viterbo per mano di un detenuto trasferito dal carcere di Ariano Irpino, dove alcuni giorni prima aveva organizzato una sommossa, evidenziando, altresì, che dall'inizio dell'anno risulterebbero tredici episodi di aggressione ai danni di operatori di Polizia penitenziaria presso l'istituto di pena laziale, si chiede di sapere se il Ministro non intenda avviare una verifica dell'attuale situazione del carcere di Viterbo, al fine di appurare eventuali problemi di sovraffollamento, lo stato dell'impianto e degli elementi di sicurezza per gli agenti e se non intenda provvedere comunque ad una riduzione del numero dei detenuti così da rendere meno difficile l'attività di gestione da parte degli agenti.

Va innanzitutto premesso che il detenuto in oggetto, appena giunto nella nuova sede di assegnazione, non solo si rifiutava in maniera ferma e risoluta di sottoporsi alla visita medica di primo ingresso ostacolandone in tal modo le operazioni di routine ma, altresì, poneva in essere un atteggiamento aggressivo ed intimidatorio che si esternava, dapprima, nei confronti delle unità di Polizia penitenziaria addette alle operazioni di immatricolazione e, successivamente, verso quelle preposte ad accompagnarlo nella stanza di detenzione che gli era stata assegnata, scagliandosi loro contro.

Tre unità di personale subivano lesioni riportando prognosi di giorni 5, di giorni 15, e di giorni 7. Tuttavia, l'azione refrattaria del detenuto non si placava affatto, ma sfociava anche in un atteggiamento minaccioso.

Peraltro, nella giornata successiva, veniva rinvenuto nella sua persona, occultato in modo fraudolento, un telefono cellulare che presumibilmente era stato celato all'interno dei propri indumenti intimi.

Per i gravi fatti perpetrati, il detenuto il 20 giugno scorso veniva deferito al locale consiglio di disciplina e punito con la sanzione dell'esclusione dalle attività in comune per la durata di giorni 15.

Quanto alle aggressioni verificatesi dall'inizio dell'anno presso l'istituto viterbese, occorre rettificare il dato riportato dall'interrogante, che lamenta tredici eventi critici mentre, in realtà, alla data di presentazione dell'interrogazione risultavano essere stati otto gli episodi di aggressione che hanno interessato in totale quindici unità di personale.

Giova altresì sottolineare che tutti i detenuti autori delle aggressioni sono stati deferiti al consiglio di disciplina ed è sempre stata trasmessa la comunicazione di notizia di reato alla locale Procura della Repubblica.

Con specifico riferimento alle dotazioni strumentali a disposizione degli agenti in servizio presso l'istituto viterbese, va detto che tutto il materiale antisommossa (scudi giubbotti, caschi e manganelli) è depositato presso la locale armeria a disposizione del personale di Polizia penitenziaria chiamato a intervenire in caso di gravi criticità; tutto il materiale può essere utilizzato previa autorizzazione dell'autorità dirigente. Si rappresenta, altresì, che in diverse zone dell'istituto sono stati installati appositi armadi rossi contenenti tutti i necessari dispositivi individuali in caso di incendio. Inoltre, in ogni sezione detentiva è stata consegnata una scatola con all'interno dei dispositivi di protezione (guanti, camici e mascherine) a tutela del personale per impedire il contatto con sangue o altro liquido biologico.

Preme, infine, evidenziare che per migliorare la sicurezza penitenziaria dell'istituto è stata ristabilita la funzionalità dell'impianto di illuminazione esterna con lavori terminati nell'aprile dello scorso anno e costati euro 102.400, più Iva.

Con specifico riferimento alla popolazione detentiva, va detto che a fronte del sovrannumero registrato al mese di agosto (549 ristretti a fronte di 432 posti disponibili) che comunque non ha inciso pregiudizievolmente sulla disponibilità, da parte degli occupanti, di uno spazio conforme ai parametri stabiliti dalla CEDU in tema di spazio minimo vitale, la situazione si presenta in via di miglioramento, in quanto una sezione del padiglione D2 è in via di riapertura con conseguente recupero di 50 posti detentivi, mentre è prevista per il 2019 l'apertura un'altra sezione del medesimo padiglione, sempre da 50 posti detentivi.

Quanto alla gestione dei detenuti con problematiche di natura psichiatrica, detto che il 40 per cento della popolazione carceraria della Casa circondariale di Viterbo assume terapia psichiatrica, giova evidenziare che per fronteggiare le problematiche presenti, la ASL di Viterbo ha recentemente potenziato il Servizio psichiatrico intramurale e che, nell'ambito di un Tavolo di lavoro istituito presso la Direzione strategica della medesima azienda, che vede la costante partecipazione del direttore della Casa circondariale, sono allo studio percorsi informativi e formativi, con il coinvolgimento congiunto di operatori sanitari e penitenziari, per migliorare l'approccio operativo del personale del Corpo ai detenuti psichiatrici.

Da ultimo, con riferimento agli organici, va detto che su una pianta organica di 343 unità risultano complessivamente in servizio presso la Casa circondariale di Viterbo 302 unità, di cui 26 impiegate presso l'ospedale civile di Belcolle, nel reparto di medicina protetta.

In sostanza, il tasso di scopertura dell'istituto laziale risulta in linea con la media nazionale, atteso che la carenza d'organico è un dato, purtroppo, diffuso su tutto il territorio, stante la riduzione complessiva degli organici operata con la legge n. 124 del 2015 (cosiddetta legge Madia) e rivista dal decreto legislativo n. 95 del 2017 che ha rimodulato la dotazione organica complessiva del Corpo, passata da 44.610 unità a 41.202 unità, dotazione che, allo stato, è rappresentata da sole 37.258 unità con una carenza complessiva del meno 9,6 per cento.

In ogni caso, proprio nell'ottica di una concreta prospettiva migliorativa rispetto alla situazione descritta, va dato atto dell'immissione in ruolo di 1.232 nuovi vice ispettori del corpo di Polizia penitenziaria, che verranno nominati al termine del relativo corso di formazione, nonché dalla già avvenuta attivazione delle procedure per il concorso interno a complessivi 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del corpo di Polizia penitenziaria a seguito del decreto legislativo n. 95 del 2017 in materia di revisione dei "Ruoli delle Forze di Polizia". Tanto premesso, si osserva che la situazione dell'istituto di Viterbo sarà tenuta in debita considerazione da parte di questo Dicastero in occasione della mobilità ordinaria collegata alle nuove assunzioni di personale.

BONAFEDE ALFONSO Ministro della giustizia

06/11/2018