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Atto a cui si riferisce:
C.5/00093 (5-00093)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00093

  Con l'interrogazione in oggetto, si richiede al Governo di valutare l'opportunità di «prevedere specifiche deroghe alla disciplina sancita dalla Direttiva CRD IV e dal Regolamento IFRS9 contribuendo in tal modo anche sul piano strettamente normativo al consolidamento della stabilità sistemica delle banche di credito cooperativo».
  Preliminarmente si evidenzia che la richiamata esenzione della Cassa Depositi e Prestiti trae origine già dalle prime direttive europee in materia di regolamentazione bancaria (si veda ad esempio la cosiddetta Capital Adequacy Directive del 1993, che rimanda ad una lista stilata nel 1977, e alla cosiddetta Single Banking Directive del 2000).
  Nel caso in esame la richiamata esenzione è stata prevista, così come per altre peculiari istituzioni finanziarie controllate dagli Stati, (oggi note come Istituti Nazionali di Promozione), come la francese Caisse des Dépôts et Consignations (CDC), la tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW), lo spagnolo Instituto de Credito Official (ICO), in ragione delle funzioni dalle stesse perseguite, al servizio dello sviluppo delle economie nazionali e delle politiche economiche, industriali e sociali.
  Gli Onorevoli interroganti evidenziano, inoltre, che l'osservazione che le « sparkasse e landesbank» tedesche, i cui titoli non sono ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati, non sono tenute a redigere il bilancio in conformità dei principi contabili internazionali IFRS.
  In proposito va sottolineato che la questione non attiene all'ambito di applicazione della direttiva 2013/36/UE e del regolamento (UE) n. 575/2013: si ricorda, infatti, che con il decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, recante «Esercizio delle opzioni previste dall'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali», il legislatore italiano ha deciso di applicare i principi contabili internazionali ai bilanci individuali e consolidati di tutte le banche.
  Non tutti i Paesi europei hanno compiuto la stessa scelta.
  Il Governo, su entrambe le questioni poste dagli onorevoli interroganti sta facendo i più opportuni approfondimenti, al fine di verificare gli effettivi benefici che potrebbe trarre il sistema nazionale dall'introduzione di misure di semplificazione normativa da adottare in coerenza con la disciplina europea vigente e tenendo conto della prioritaria esigenza di tutela dei risparmiatori e degli investitori nonché del radicamento nel territorio di tali soggetti preposti all'erogazione del credito.