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Atto a cui si riferisce:
C.5/00164 (5-00164)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00164

  Premetto che l’Halymorpha halys o cimice marmorata – un insetto originario dell'Asia orientale che è stato rinvenuto per la prima volta in Europa a partire dal 2004 e la cui presenza è attualmente accertata anche nel continente nordamericano – ha un'elevata polifagia, tant’è che si segnalano più di cento ospiti vegetali.
  L'insetto – che arreca danni su vari fruttiferi e colture erbacee – ha dimostrato un'elevata capacità di diffusione nel Mediterraneo e nell'areale europeo, pur non venendo poi incluso tra gli organismi nocivi da quarantena per l'Unione, visto che la sua rapida distribuzione su una vasta area geografica ne ha precluso ogni tempestivo intervento di eradicazione.
  Nel novero delle misure di contrasto al parassita – che devono includere interventi di lotta mirati e correlati a strategie di intervento integrate, – fondamentale risulta un'attività di monitoraggio dedicata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture.
  D'altro canto bisogna tener presente che il successo nel contrasto al parassita non è assicurato dal ricorso esclusivo a trattamenti chimici in ragione dell'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture.
  Considerata la importante dannosità rilevata in alcune zone del territorio italiano, in seno al Comitato Fitosanitario nazionale sono state identificate le azioni prioritarie volte a contrastare i danni del parassita, azioni che si sono sostanziate in mirate attività di divulgazione e monitoraggio a cura dei Servizi Fitosanitari delle Regioni interessate dal problema, in collaborazione con le strutture tecniche territoriali, per supportare gli agricoltori nella lotta all'insetto.
  In particolare il Centro di Ricerca Difesa e Certificazione (CREA-DC) è stato identificato come istituto di supporto per l'approfondimento degli aspetti scientifici e, nel contempo, sono state avviate sperimentazioni con prove di campo e laboratorio, per individuare le sostanze più idonee al contrasto.
  Armonicamente alla normativa unionale sull'emergenza fitosanitaria, il Ministero della Salute nel 2018 ha autorizzato – previo favorevole parere del Servizio Fitosanitario nazionale – l'immissione in commercio di fitosanitari basati su due principi attivi (Acetamiprid e Piretrine) per il contenimento del parassita su nocciolo, melo e pero, per un periodo massimo di 120 giorni.
  In questo stesso anno sono state rilasciate dal Ministero della salute autorizzazioni definitive per quattro principi attivi (Etofenprox, Fosmet, Lambdacialotrina e Clorpirifos metile) di comprovata efficacia per trattare e prevenire le infestazioni del parassita su ciliegio, susino, melo, albicocco, actinidia, pero, pesco, cotogno, nespolo e nespolo del Giappone.
  Inoltre, nel contesto integrato di difesa della frutticoltura nazionale, correlatamente all'esigenza di interventi idonei di lotta biologica con antagonisti naturali del parassita, questi ultimi sono stati rinvenuti nell'Italia centrale, sulla scorta di un mirato studio condotto dal citato CREA-DC.
  Nell'ambito del Progetto Nazionale ASPROPI, è stato infatti individuato un Imenottero (Ooencyrtus telenomicida) parassita delle uova della cimice marmorata, che può essere allevato in biofabbriche e che già ha dimostrato, in ambiente controllato, di poter parassitizzare efficacemente le uova della Cimice marmorata.
  Tuttavia, per condurre prove estensive in campo tese a valutare l'efficacia dell'antagonista naturale e le migliori modalità d'impiego, sarà necessario risolvere le problematiche legate al divieto di introdurre in natura specie o popolazioni non autoctone.