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Atto a cui si riferisce:
C.5/00192 (5-00192)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00192

  Il gasdotto TAP è l'ultima parte del progetto « Southern Corridor» (o Corridoio Sud) che prevede di portare in Turchia, Grecia, Albania, Bulgaria e in Italia le risorse di gas dai giacimenti nel Mar Caspio. Pertanto il Southern Corridor è costituito da tre progetti (SCP, che collega Azerbaijan, Georgia e Turchia, il TANAP che traversa l'intera Turchia fino al confine greco, e il TAP dal confine turco-greco fino alla Puglia).
  Così come rilevato dall'onorevole interrogante, (che conosce bene il tema visto che il progetto è stato portato avanti nella scorsa legislatura dal governo sorretto dalla maggioranza di cui gli onorevoli interroganti facevano parte), le motivazioni che hanno determinato da parte dei precedenti governi il sostegno dell'Italia e dell'Europa al Corridoio Sud sono state la sicurezza degli approvvigionamenti tramite la diversificazione delle fonti e delle rotte di provenienza del gas, al fine di ridurre la dipendenza dal gas russo, e l'interesse ad aumentare l'offerta e il numero di fornitori in concorrenza sui mercati.
  Preliminarmente vorrei premettere che, stante l'attuale struttura del sistema energetico nazionale, la risorsa gas nei prossimi anni potrebbe svolgere comunque un ruolo come fonte di transizione verso la decarbonizzazione, anche come backup delle fonti rinnovabili variabili, supportando l'uscita dal carbone per la generazione elettrica, con un suo uso crescente nei trasporti pesanti e marittimi sotto forma di gas liquefatto – GNL –.
  Come noto, per il TAP è stato firmato nel 2013 un Accordo intergovernativo tra Grecia, Albania e Italia, ratificato dai tre Parlamenti, che obbliga le parti al supporto al progetto e alla collaborazione. Inoltre esso risulta essere parte dell'elenco dei gasdotti di interesse comune europeo stabilito da uno specifico Regolamento UE (Reg. 347/2013) che, parimenti, ne prevede il supporto da parte degli stati membri.
  Sempre nel corso del 2013 sono stati firmati i contratti di fornitura per 25 anni di gas azero; contratti firmati tra il consorzio di sfruttamento del gas azero del deposito denominato shah deniz 2 con varie società di cui alcune italiane.
  In merito alle forniture di gas verso l'Italia si deve rilevare come il contratto con l'Algeria che fornisce gas al nostro Paese attraverso il gasdotto Transmed, sia in fase di ridefinizione e che uno dei due tubi paralleli che costituiscono il gasdotto TENP che porta il gas verso il punto d'ingresso di passo gries sia stato messo fuori servizio con possibili ripercussioni sulla capacità d'importazione di gas proveniente dal nord europa.
  Infatti, dall'inverno 2017, per la messa fuori uso in Germania di una delle due linee del gasdotto TENP che collega tramite la Svizzera il mercato italiano a quello liquido nord europeo, si è dimezzata la possibilità di import da Olanda e Norvegia. Inoltre prendo atto che i contratti di importazione dall'Algeria sono in corso di rinegoziazione, e, al momento, potrebbero essere rinnovati per volumi ridotti rispetto agli attuali. L'effetto com- binato di queste due criticità, unito alla precarietà della situazione dell'import dalla Libia, riduce i margini di sicurezza del sistema italiano nel caso si verifichino, come accaduto negli ultimi inverni, periodi di forte domanda di gas.
  Nel 2015 il Ministro pro tempore dello sviluppo economico, ha firmato il decreto di autorizzazione di TAP consentendone l'inizio dei lavori.
  Sempre nel 2015, successivamente alla firma di cui sopra, la società SNAM è entrata a far parte della compagine azionaria di TAP di cui oggi possiede il 20 per cento.
  Nel corso del 2016 la società SAIPEM si è aggiudicata la gara per la parte off-shore del gasdotto in adriatico.
  Evidenzio ancora che il TAP, come risulta anche dal sito della società, è ad uno stato d'avanzamento dei lavori pari al 72 per cento.
  Il primo gas azero è arrivato in Turchia lo scorso 12 giugno attraverso il TANAP; l'arrivo del gas in Italia è invece previsto nel 2020.
  Il TAP rappresenta un dossier molto delicato, la cui realizzazione sul suolo italiano ha dato luogo a numerose e spesso drammatiche manifestazioni di protesta a diversi livelli istituzionali. Desidero precisare che il dossier sul gasdotto in questione non è ancora sul tavolo del Governo dovendo provvedere ad una attenta e precisa analisi dei dati sia di carattere economico e finanziario che di quelli ambientali e territoriali al fine di pervenire ad una corretta analisi costi benefici.
  Il Governo si impegna comunque a porre la massima attenzione, alla valutazione degli impatti sociali ed ambientali che ne deriveranno, e fermo restando che tutti i soggetti coinvolti continueranno ad essere partecipi alla problematica evidenziata.