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Atto a cui si riferisce:
C.5/00488 (5-00488)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00488

  La tutela e la promozione della libertà di religione o credo e dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e religiose sono indispensabili alla pacifica convivenza delle differenti comunità in Medio Oriente, e più in generale per promuovere la pace e la stabilità internazionali e rappresentano pertanto delle priorità della politica estera italiana.
  Il nostro Paese promuove infatti regolarmente in ambito ONU l'adozione di risoluzioni tematiche dell'Assemblea Generale e del Consiglio Diritti Umani focalizzate sulla tutela della libertà di religione o credo e le iniziative tese a attirare l'attenzione della Comunità internazionale sulle violazioni dei diritti delle minoranze etniche e religiose.
  La libertà di religione o credo e la tutela degli appartenenti alle minoranze religiose costituisce una delle priorità della candidatura italiana al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il biennio (CDU) per il biennio 2019-2021.
  Anche in ambito UE continuiamo a promuovere la libertà di religione o credo prestando attenzione che il tema sia tra le priorità dell'azione esterna UE in materia di diritti umani. L'Italia partecipa inoltre al Gruppo di Contatto internazionale sulla libertà di religione o credo, istituito nel 2015 con l'obiettivo di favorire il monitoraggio di situazioni di rischio, lo scambio di informazioni e buone pratiche.
  Nel 2017, la Farnesina ha organizzato due conferenze internazionali, dedicate – rispettivamente – alla tutela delle comunità religiose e alla ricorrenza degli 800 anni della Custodia francescana di Terra Santa per mettere in rilievo il ruolo fondamentale del dialogo interreligioso nella promozione della pace e nella costruzione di società inclusive.
  Numerose sono inoltre le iniziative umanitarie negli scenari di crisi più gravi e i programmi di cooperazione allo sviluppo che l'Italia ha promosso a sostegno delle comunità religiose ed etniche vittime di violenza settaria, in particolare in Iraq.
  La Cooperazione Italiana si impegna pertanto a promuovere attivamente i principi dell'umanità e dell'imparzialità nell'azione umanitaria: le iniziative sono destinate a tutte le popolazioni bisognose, indipendentemente dalla fede o dall'etnia, dal genere o dalla razza. Per questo motivo, siamo molto impegnati nel fornire sollievo e assistenza umanitaria alle comunità religiose ed etniche che sono vittime di violenze settarie nelle emergenze.
  Abbiamo quindi sviluppato programmi di cooperazione allo sviluppo, sia sul canale bilaterale, sia multilaterale, per sostenere sul piano umanitario gli appartenenti alle comunità minoritarie in Medio Oriente, in particolare Cristiane e Yazide.
  Nello specifico, in risposta all'acuirsi della crisi irachena a seguito dell'avanzata di Daesh, la Cooperazione italiana è intervenuta attraverso iniziative umanitarie per recare sollievo alle sofferenze delle minoranze e della popolazione sfollata dalla Piana di Ninive nella Regione Autonoma del Kurdistan.
  Nel 2015 abbiamo sostenuto UNICEF nelle attività di supporto sanitario e psico-sociale e di reinserimento in favore delle ragazze appartenenti alle minoranze cristiana e yazida, rapite da Daesh e successivamente fuggite o liberate. Nel 2017 abbiamo contribuito ad un progetto dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) rivolto in particolare a donne di fede yazida e cristiana, mirante a creare opportunità economiche ed a fornire supporto psicologico alla popolazione delle province irachene di Dohuk e Ninive.
  Vi sono state anche iniziative finalizzate a promuovere il dialogo fra le diverse componenti etnico-religiose del paese, quale un progetto in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), approvato nel 2016, volto anche a favorire il ritorno nella provincia irachena di Diyala delle persone fuggite a causa delle persecuzioni di Daesh.
  L'Italia ha inoltre contribuito con un totale di 9,4 milioni di euro, dal 2015 a oggi, al fondo Funding Facility for Immediate Stabilization (FFIS) dell'UNDP, che lavora per la stabilizzazione dei territori dell'Iraq liberati da Daesh e, in questo quadro, promuove la riconciliazione fra i gruppi etnico-religiosi coinvolti nel conflitto. Prevediamo di approvare un ulteriore finanziamento per 2 milioni di euro al FFIS entro la fine del 2018.
  L'Italia è anche promotrice di una rinnovata azione della Comunità Internazionale a difesa del patrimonio culturale e religioso, imprescindibile per garantire il rispetto della libertà di manifestare la propria religione e tutelare l'identità storica e culturale di una comunità. Sosteniamo l'azione dell'UNESCO a tutela del patrimonio culturale nelle aree di crisi, attraverso la creazione – su proposta italiana – di un meccanismo per interventi di urgenza ed abbiamo sottoscritto nel 2016 un Memorandum d'Intesa con l'UNESCO, che mette a disposizione dell'UNESCO stessa la « Task Force italiana», con la partecipazione del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
  Il contrasto all'intolleranza e alla discriminazione per motivi religiosi sono temi di importanza centrale anche nel quadro della Presidenza italiana dell'OSCE 2018: a gennaio abbiamo ospitato alla Farnesina una Conferenza dedicata al contrasto all'antisemitismo e stiamo organizzando per il prossimo ottobre una Conferenza sul contrasto all'intolleranza e alla discriminazione su base religiosa con focus su cristiani e musulmani.
  In ambito bilaterale, la libertà di religione o credo e i diritti degli appartenenti alle minoranze religiose sono temi sollevati regolarmente in tutte le occasioni di dialogo che l'Italia ha, nel campo dei diritti umani, con i Paesi terzi.
  Continueremo quindi a lavorare con determinazione per promuovere e tutelare la libertà di religione o credo e per proteggere le minoranze religiose, in particolare cristiane, da discriminazioni e violenze.