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Atto a cui si riferisce:
C.5/00687 (5-00687)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00687

  Vorrei rispondere fornendo innanzitutto qualche elemento di inquadramento sulla questione per poi esporre quanto il Governo sta facendo.
  Dal 2015 l'UNRWA sta affrontando una crisi finanziaria che, come rilevato dall'On. Boldrini, si è aggravata ad inizio di quest'anno, a seguito della drastica riduzione dei fondi da parte degli Stati Uniti per un valore complessivo di 300 milioni di dollari.
  Anche per sopperire a questi tagli, si è svolta a marzo una conferenza ministeriale straordinaria a Roma presso la FAO, sotto egida ONU e presieduta dal Segretario Generale Guterres e a giugno una conferenza dei donatori a New York. Gli impegni aggiuntivi dei donatori – fra i quali l'Italia – annunciati nel corso dell'anno, uniti alle riforme interne all'Agenzia volte a razionalizzare le spese e migliorare l'efficienza, hanno permesso di ridurre il deficit da 446 milioni di dollari a 186 milioni con un'ulteriore importante contribuzione della comunità internazionale annunciato in occasione dell'Assemblea Generale pari a 120 milioni. Proprio due giorni fa a Bruxelles, il Commissario Generale di UNRWA, Pierre Kraehenbuehl, in un incontro informale presso il Comitato Politico e di Sicurezza del Consiglio UE, ha ringraziato l'Italia e gli altri Stati membri per il sostegno finanziario e politico assicurato nel 2018, anche se ciò non ha comunque evitato tagli ai servizi forniti da UNRWA ai rifugiati palestinesi nella regione.
  A settembre, nella riunione ministeriale su UNRWA tenutasi a margine dell'UNGA, il Sottosegretario Di Stefano ha annunciato un ulteriore milione di euro a sostegno delle attività umanitarie di UNRWA in relazione alla crisi siriana. Nel complesso, come vi ho detto prima, sono stati annunciati da parte della comunità internazionale circa $120 milioni.
  L'Italia sostiene UNRWA e la considera un attore essenziale per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi, e contribuire alla stabilità regionale. Questo lo abbiamo ribadito a Bruxelles al Commissario Generale Kraehenbuehl nell'incontro che citavo poc'anzi.
  Il Governo italiano sostiene l'Agenzia con contributi volontari, stanziati dal Comitato Congiunto presieduto dalla sottoscritta e destinati al bilancio generale, nonché contributi di emergenza e per specifici progetti (multi-bilaterali).
  A partire dal 2012 la Cooperazione Italiana ha costantemente aumentato i contributi all'Agenzia, passando da 1,5 milioni di euro circa del 2012 ai 14,8 milioni di euro programmati nel 2018.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di quest'anno, sul canale multilaterale abbiamo approvato ed erogato in anticipo il contributo volontario al bilancio generale di 6,8 milioni di euro, il secondo più alto dell'Italia per i Fondi e Programmi ONU in assoluto, dopo UNHCR.
  Sul canale ordinario abbiamo programmato risorse a dono del valore complessivo di 5 milioni di euro. In particolare, sono state approvate iniziative di sviluppo nei settori della salute e dell'istruzione in Libano per i rifugiati siriani (1,5 milioni di euro) e in Palestina, Gaza (2 milioni di euro) per la fornitura di servizi sanitari di base. Prevediamo inoltre di approvare entro la fine dell'anno un terzo finanziamento a UNRWA del valore di 1,5 milioni di euro in favore dei rifugiati palestinesi in Libano nel settore sanitario.
  Sul canale emergenza, in occasione della Conferenza ministeriale straordinaria di Roma del 15 marzo scorso, abbiamo previsto il raddoppio degli interventi d'emergenza per il 2018 rispetto all'anno precedente, da 1,5 a 3 milioni di euro: 1 milione è stato destinato ai minori rifugiati palestinesi in Siria per attività volte a garantire l'accesso ai servizi educativi e di sostegno psicosociale e 2 milioni per il rafforzamento delle capacità produttive delle famiglie a reddito agricolo e dei meccanismi di resilienza.
  Vorrei chiudere ribadendo quindi il nostro convinto sostegno ad UNRWA per il suo ruolo rilevante che essa svolge nell'erogazione dei servizi ai rifugiati e l'apporto alla stabilità regionale. Inoltre, non possiamo che apprezzare ed incoraggiare gli sforzi di ristrutturazione intrapresi dall'agenzia onusiana per risolvere il problema della sostenibilità finanziaria delle sue attività.