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Atto a cui si riferisce:
C.5/00689 (5-00689)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00689

  Come evidenziato dagli stessi onorevoli interroganti, da tempo il Venezuela sta vivendo una gravissima crisi che ne ha dilaniato il tessuto sociale ed economico. Le tradizionali buone relazioni intrattenute con Caracas, e la presenza di una comunità di oltre 140.000 cittadini italiani, hanno fatto sì che l'Italia mantenesse per lungo tempo aperto un canale di dialogo con le autorità venezuelane, prestando allo stesso tempo ascolto alle richieste dell'opposizione parlamentare, così da incoraggiare un dialogo franco e costruttivo. Numerosi in tal senso gli incontri a livello Ministri – Vice Ministri e a livello alti funzionari sia con esponenti di governo che con leader dell'opposizione.
  Senza beninteso sottostimare altri fondamentali aspetti di tale crisi (l'obiettivo auspicabile della riconciliazione nazionale non ha purtroppo avuto successo, come del resto nessuno dei tentativi di mediazione e nessuno degli inviti al dialogo finora promossi da più attori), vorrei in questa sede oggi soffermarmi sulla situazione della comunità italo-venezuelana.
  Le esigenze e la tutela della nostra collettività residente nel Paese sono state e continuano ad essere prioritarie per la Farnesina. Al riguardo, sono state assunte varie decisioni:
   nel 2018 la Farnesina ha reso disponibili 2 milioni di euro a beneficio dei connazionali indigenti residenti in Venezuela (con un incremento rispetto ai 1,35 milioni già erogati nel 2017) ed ha stanziato fondi aggiuntivi a beneficio di enti venezuelani che offrono assistenza ai nostri connazionali indigenti;
   già in passato, è stato sospeso l'adeguamento del tasso di ragguaglio, per evitare che la forte svalutazione della valuta locale si riflettesse negativamente sul costo delle percezioni consolari e quindi creasse ulteriori disagi ai nostri connazionali, in particolare quelli che si trovano in stato di indigenza;
   in più occasioni, e da ultimo quest'anno, si è provveduto ad adeguare il valore monetario delle pensioni erogate a circa 4.000 connazionali, per metterle al riparo dalle conseguenze negative della forte svalutazione della moneta venezuelana;
   stiamo inoltre valutando la possibilità di procedere con un piano di distribuzione di medicinali salvavita, sempre a beneficio dei nostri connazionali;
   in aggiunta, la Farnesina ha proceduto al rafforzamento dell'organico di Ambasciata e Consolati per rispondere più efficacemente alle crescenti richieste di cittadini, doppi cittadini e aspiranti cittadini. In particolare, il Consolato Generale a Caracas onera con dieci dipendenti delle aree funzionali di ruolo – oltre al Console Generale – di cui nove adibite ai servizi consolari e una al settore amministrativo. Inoltre, al fine di rispondere alle delicate esigenze della numerosa collettività residente, l'Amministrazione si è avvalsa di misure di rafforzamento delle risorse a disposizione del Consolato Generale sia temporanee (con l'assegnazione di una unità in più per sei mesi, che si intende prorogare fino al massimo previsto), sia di natura permanente, con la messa in pubblicità di un ulteriore posto consolare. Per il Consolato di Maracaibo, l'Amministrazione si sta impegnando per destinarvi unità aggiuntive di personale di ruolo, in netta controtendenza rispetto al resto delle strutture consolari in America Latina. Quanto al personale con contratto regolato dalla legge locale, è stata recentemente autorizzata l'assunzione di quattro unità temporanee presso il Consolato Generale a Caracas e di tre unità a Maracaibo, di cui due a tempo determinato, a ulteriore consolidamento dei servizi consolari;
   per quanto concerne il rilascio dei passaporti, 1 attività dei Consolati di Caracas e Maracaibo è sensibilmente aumentata per venire incontro ai disagi dei connazionali dovuti alla crisi venezuelana. I passaporti rilasciati dal Consolato a Caracas nel 2017 sono stati 12.063 mentre al 31 luglio 2018 si è già registrato un totale di 9.527 rilasci. Tali dati lasciano prevedere per il 2018 un aumento percentuale del 50 per cento, per giunta a fronte di una diminuzione della popolazione residente (circa 1.000 connazionali in meno, rispetto al 2018). Il trend per il Consolato a Maracaibo e stabile con 1.884 passaporti rilasciati nel 2017 e 987 al 31 luglio 2018. Inoltre, nell'ottica di favorire i connazionali residenti in aree distanti dalle due Sedi venezuelane, sono stati inviati due dispositivi mobili per la rilevazione delle impronte digitali e l'invio telematico agli uffici consolari per il rilascio del passaporto in favore del Vice Consolato onorario di Porlamar e dell'Agenzia Consolare onoraria di Barinas. I connazionali residenti nelle predette aree possono ora recarsi presso gli uffici consolari onorari per la richiesta di passaporto, senza affrontare il viaggio per il Consolato di riferimento, dal momento che i dati vengono inviati telematicamente al Consolato, che procede all'emissione e all'invio postale del passaporto;
   infine, è stata rafforzata la sicurezza dell'Ambasciata a Caracas, per prevenire possibili azioni violente e indesiderate.

  Concludo assicurando che l'Italia, nel pieno rispetto della sovranità del Venezuela, continuerà a sostenere in coordinamento con i partner europei e in sintonia con i paesi latinoamericani, una soluzione negoziata della crisi. Soluzione, che non può certamente essere imposta dall'esterno. Solo il pacifico e costruttivo superamento della conflittualità politica potrà infatti aprire la strada alla riconciliazione nazionale e al risanamento economico e sociale, nel quadro beninteso del necessario pieno rispetto dei diritti civili e politici dei cittadini venezuelani.