• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/00905 (5-00905)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00905

  Il Governo italiano conferma il suo sostegno all'attuazione del JCPoA, quale elemento dell'architettura di non proliferazione nucleare globale, in grado di contribuire alla stabilità nella regione. Assieme agli altri partner europei, non condividiamo la decisione dell'Amministrazione Trump di uscire dall'accordo e la conseguente imposizione di nuove misure restrittive all'Iran. In particolare, abbiamo manifestato forte perplessità e preoccupazione per gli effetti extraterritoriali delle sanzioni, suscettibili di colpire direttamente interessi di imprese italiane ed europee.
  A seguito dell'entrata in vigore della seconda tranche di misure sanzionatorie (che colpiscono più direttamente il settore energetico ed in particolare il commercio di idrocarburi), l'Amministrazione USA ha indicato di ritenere temporaneamente esentate dagli effetti delle misure restrittive sette Paesi, fra i quali il nostro, e l'isola di Taiwan. L'annuncio dovrebbe essere seguito, già nei prossimi giorni dalla pubblicazione del relativo ordine sulla Gazzetta Ufficiale (Federal Register).
  Sulla base delle informazioni acquisite presso gli interlocutori statunitensi, la deroga consentirà alla Banca Centrale iraniana di poter ricevere pagamenti riguardanti operazioni commerciali relative a petrolio su un conto corrente monitorato, dal quale potranno essere prelevati fondi solo a copertura di transazioni commerciali di carattere umanitario (ad esempio beni alimentari o medicinali) o beni prodotti in Italia. Terminati i sei mesi, i fondi residui potranno essere impiegati, sempre sotto monitoraggio, solo per acquisto di beni destinati a venire incontro a necessità umanitarie.
  Il Governo italiano ha accolto la decisione americana come un credito di fiducia verso un Paese ed un Governo che si è mostrato cooperativo con l'Amministrazione USA, che ha sempre ricercato la via del dialogo e che ha favorito la soluzione di problematiche evocate dalle nostre imprese attraverso il confronto ed il pragmatismo. Questo approccio costruttivo è stato riconosciuto anche dagli interlocutori USA, che hanno confermato – anche a livello tecnico – la disponibilità a continuare ad interloquire direttamente con le nostre imprese per cercare soluzioni a possibili problematiche nascenti dall'attuazione delle sanzioni USA, nell'ambito di un dialogo trasparente e positivo.
  Non risultano invece altre condizioni poste da parte americana, il cui obiettivo, chiarito ancora prima dell'entrata in vigore delle sanzioni, è quello di poter giungere all'azzeramento delle importazioni di greggio dall'Iran da parte dei Paesi clienti.
  Nonostante la deroga accordata da parte americana, l'Italia prosegue il lavoro avviato assieme ai partner UE alla ricerca di strumenti da affiancare alle prime misure già adottate per contrastare gli effetti del regime sanzionatorio contro nei confronti di Teheran. Proseguono infatti nei competenti gruppi tecnici le discussioni per la creazione di uno «special purpose vehicle/SPV» per facilitare transazioni finanziarie legittime con l'Iran, così consentendo alle imprese italiane ed europee di continuare a commerciare con l'Iran in conformità con la legislazione dell'Unione europea.