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Atto a cui si riferisce:
C.1/00166    premesso che:     in questi anni di crisi economica e sociale la famiglia si è rivelata il miglior strumento di welfare, intervenendo concretamente nel sostegno dei suoi...



Atto Camera

Mozione 1-00166presentato daLUPI Mauriziotesto diVenerdì 5 aprile 2019, seduta n. 157

   La Camera,

   premesso che:

    in questi anni di crisi economica e sociale la famiglia si è rivelata il miglior strumento di welfare, intervenendo concretamente nel sostegno dei suoi componenti che vivevano difficoltà nel lavoro, nella salute, nel mantenere l'abitazione, nell'educazione dei figli;

    l'attuale sistema fiscale si è dimostrato ampiamente punitivo per le famiglie con figli, soprattutto per le famiglie numerose;

    i dati sulla natalità in Italia sono preoccupanti: si sta assistendo ad un inverno demografico, ad un calo costante di nascite di anno in anno che, se il trend non verrà invertito, comporterà un progressivo impoverimento, non solo economico, ma anche sociale e culturale del nostro Paese;

    l'incremento del tasso di natalità, com'è noto, è un vantaggio incomparabile – nel medio e lungo termine – per l'economia di un Paese: maggior numero di occupati, di consumatori e di contribuenti;

    il tasso di fecondità nel nostro Paese è attestato su 1,39 figli per donna in età fertile. Quello italiano è uno dei livelli più bassi di fecondità osservato nei Paesi sviluppati; l'età della madre alla nascita del primo figlio è andata aumentando, avvicinandosi oggi alla soglia dei trent'anni;

    gli incentivi economici di per sé non convincono una coppia a far nascere un bambino; la questione è più complessa ed è culturale, ma occorre che per chi i figli li desidera siano eliminati gli ostacoli di natura economica, lavorativa ed organizzativa che portano sempre più spesso a rinviare la maternità e la paternità o addirittura alla rinuncia a procreare; con la nascita dei figli, inoltre, si accentua il problema di conciliazione dei tempi riservati al lavoro con quelli dedicati alla famiglia;

    in Europa esistono Paesi – la Francia, i Paesi scandinavi, la Germania – i cui governi hanno investito largamente nelle politiche familiari, determinando un incremento notevole della natalità. In Francia, dove il 3 per cento del prodotto interno lordo viene destinato alle cosiddette prestazioni familiari, si registra ormai un indice di fecondità assestato attorno a 2 figli per donna;

    è quindi prioritario allineare il nostro Paese agli standard dei Paesi europei più virtuosi, mettendo al centro del dibattito politico i temi della famiglia e della natalità ed affrontandone le problematiche con interventi normativi più incisivi,

impegna il Governo:

1) a realizzare, attuando in tal modo il dettato costituzionale, politiche in favore della famiglia incentrate su tre filoni di intervento:

   a) iniziative per prevedere agevolazioni fiscali in favore delle famiglie con figli a carico e genitori a carico, con l'obiettivo di introdurre il quoziente familiare attraverso una profonda modifica del sistema delle detrazioni, ovvero elevando gli attuali massimali per i figli a carico, riconoscendo una più accentuata progressione per le famiglie via via più numerose, riconoscendo una specifica detrazione aggiuntiva per i genitori a carico del contribuente, al fine di incentivare il sostegno ai genitori in difficoltà economiche o non autonomi da parte dei figli e rimediando così a una palese irrazionalità della disciplina tributaria;

   b) iniziative per definire misure specifiche di sostegno alla natalità e di incentivo al suo incremento e corrispondenti misure a favore della conciliazione tra lavoro e vita familiare, prevedendo incentivi in favore delle imprese che assumono donne e un credito d'imposta in percentuale sulla retribuzione riconosciuto al datore di lavoro per ogni giorno di assenza dei neo-genitori, aumentando il contributo corrisposto durante il periodo di congedo parentale fino al sesto anno del bambino, al fine di favorire la possibilità di cura e di accoglienza del nuovo nato da parte dei genitori e, contemporaneamente, rafforzando le politiche di sostegno tramite bonus a favore della famiglia (da quelli per la neo-mamma, al bonus bebé, a quelli per la scolarizzazione, al bonus baby-sitter);

   c) iniziative per l'incremento del fondo di solidarietà per l'acquisto della prima casa e l'incremento delle agevolazioni per l'accesso alla locazione da parte delle giovani coppie, con particolare riferimento – per la locazione – alla previsione di una detrazione in percentuale sul canone di locazione sia per il proprietario che per l'affittuario.
(1-00166) «Lupi, Colucci, Tondo, Schullian».