• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00669 (3-00669)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00669presentato daMADIA Maria Annatesto diMartedì 2 aprile 2019, seduta n. 154

   MADIA, MIGLIORE, CECCANTI, MARCO DI MAIO, FIANO, GIORGIS, MARTINA, ORFINI, POLLASTRINI, GRIBAUDO e ENRICO BORGHI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:

   tra le tante contraddizioni che hanno caratterizzato l'operato del Governo rispetto alle enunciazioni programmatiche, si segnala l'atteggiamento assunto nei confronti del personale della pubblica amministrazione e, più in particolare, del ricambio generazionale e dello sblocco totale del turn over, che i Governi a guida Partito democratico avevano avviato e strutturato, prevedendo, tra l'altro, l'assunzione di 50 mila dipendenti precari;

   la Ministra interrogata aveva a più riprese affermato che tale virtuoso processo di rinnovamento sarebbe stato mantenuto, se non rafforzato, e che le assunzioni del prossimo triennio sarebbero state anticipate al 2019;

   al contrario, con la norma inserita nella legge di bilancio per il 2019, si smentiscono tali propositi e, per la necessità di reperire risorse al fine di dare copertura economica ad alcune controverse misure, si stabilisce il divieto per la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri, gli enti pubblici non economici e le agenzie fiscali di effettuare, in riferimento alle ordinarie facoltà assunzionali per l'anno 2019, assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019, ovvero proprio quelle amministrazioni che dal 1° gennaio 2019 avrebbero potuto beneficiare dello sblocco del turn over;

   tale disposizione arreca un gravissimo danno alle migliaia di precari storici della pubblica amministrazione, che, in base ai requisiti della riforma della XVII legislatura, avevano acquisito il diritto di essere assunti immediatamente, e pregiudica il futuro umano e professionale dei tanti giovani che dopo anni di sacrifici e di studio hanno vinto un concorso pubblico ed erano in graduatoria pronti per essere assunti a tempo indeterminato;

   altrettanto scoordinata appare la disposizione in materia previdenziale contenuta nel cosiddetto «decretone», laddove si dispone che la «quota 100» si applichi ai dipendenti pubblici solo a decorrere dal 1° agosto 2019, per coloro che abbiano maturato i requisiti entro la data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge. È di tutta evidenza lo sfasamento temporale tra le richiamate disposizioni ed il conseguente rischio di disfunzioni operative che ne discenderanno per le amministrazioni pubbliche. A tal riguardo, è emblematico il caso del personale medico e delle prime contromisure annunciate da alcuni presidenti di regione –:

   come si intenda intervenire al fine di scongiurare i richiamati rischi organizzativi nelle amministrazioni interessate e affinché non vengano frustrate le legittime aspettative delle migliaia di lavoratori precari che avevano, fino all'entrata in vigore del richiamato blocco delle assunzioni, la possibilità di essere stabilmente inseriti nella pubblica amministrazione.
(3-00669)