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Atto a cui si riferisce:
C.1/00162    premesso che:     lo Stato italiano favorisce e promuove ogni attività finalizzata alla tutela della salute, nonché ogni intervento di formazione anche nell'ambito del...



Atto Camera

Mozione 1-00162presentato daRAMPELLI Fabiotesto diMartedì 2 aprile 2019, seduta n. 154

   La Camera,

   premesso che:

    lo Stato italiano favorisce e promuove ogni attività finalizzata alla tutela della salute, nonché ogni intervento di formazione anche nell'ambito del primo soccorso anche in considerazione del fatto che, secondo le statistiche, ogni anno in Europa sono colpite da arresto cardiaco e muoiono circa quattrocentomila persone, circa sessantamila delle quali solo in Italia, ossia oltre il 40 per cento dei decessi registrati ogni anno, un dato di molto superiore rispetto a quello relativo a tutte le patologie tumorali, che è al di sotto del 30 per cento;

    la causa più frequente dell'arresto cardiocircolatorio è un'aritmia ventricolare (fibrillazione ventricolare) che interrompe istantaneamente la funzione di pompa del cuore e determina l'arresto della circolazione, lesioni cerebrali e la morte nel giro di pochissimi minuti, salvo che non si intervenga tempestivamente somministrando uno shock tramite un defibrillatore elettrico;

    i media, in particolare negli ultimi anni, hanno riportato numerosi casi di morti improvvise riguardanti persone colte da arresto cardiaco, evidenziando l'aritmia ventricolare quale causa scatenante, e l'elenco comprende casi eclatanti e di grande impatto mediatico relativi alla prematura scomparsa di sportivi, anche giovanissimi, sia del settore dilettantistico che in ambito professionistico quali i calciatori Davide Astori e Piermario Morosini, il pallavolista Vigor Bovolenta, il ciclista Michael Goolaerts;

    oltre a tanti casi di persone rimaste vittime di arresto cardiaco per strada o in altri luoghi di grande aggregazione, le recenti cronache cittadine hanno registrato la tragica morte di un turista straniero nei pressi del sito archeologico del Colosseo, uno dei luoghi più visitati di Roma che assiste al transito di circa trentamila persone al giorno, e tale episodio è purtroppo al vaglio della magistratura penale, dal momento che dal 16 giugno 2016 l'Anfiteatro Flavio risulta essere dotato di quattro defibrillatori donati alla Soprintendenza archeologica di Roma grazie alla collaborazione di una Fondazione privata;

    quasi tutta la casistica che riguarda le persone colpite da questa patologia evidenzia le medesime ragioni del tragico epilogo – mancata prevenzione, ritardo nei soccorsi, carenza di personale abilitato alle tecniche di primo soccorso, assenza del defibrillatore – e tali criticità non trovano giustificazione alcuna quando la tragedia accade in un luogo pubblico e/o di grande aggregazione di persone;

    altra fascia di persone la cui salute va primariamente tutelata sono i bambini, che solitamente vengono considerati come vittime poco probabili di arresto cardiaco, sebbene il 3,5 per cento dei deceduti per arresto cardiaco abbia meno di otto anni;

    in tali casi l'evento tragico è imputabile a colpi toracici (commotio cordis) o a condizioni difficilmente diagnosticabili (come la sindrome del QT lungo o la cardiomiopatia ipertrofica) che possono affliggere fino ad un bambino su cinquecento;

    inoltre, una delle cause più frequenti di arresto cardiaco nei bambini è l'ostruzione delle vie aeree e, per tale motivo, perdono la vita circa quattrocento bambini all'anno che invece potrebbero salvarsi qualora le famiglie, il personale scolastico ma anche semplici cittadini fossero messi in grado di conoscere le tecniche di disostruzione pediatrica;

    nel settanta per cento dei casi l'arresto cardiaco avviene in presenza di testimoni che molto spesso, purtroppo, non sanno come intervenire per ritardare le conseguenze tragiche in attesa dell'arrivo dei soccorsi;

    le bassissime percentuali di sopravvivenza delle persone colpite da arresto cardiaci potrebbero aumentare notevolmente se la rianimazione cardiopolmonare (cosiddetto Rcp, costituita dalle compressioni toraciche e dalla respirazione artificiale) associata alla defibrillazione fosse iniziata tempestivamente, poiché tali manovre salvavita sono le uniche soluzioni che, se tempestive, possono salvare la vita alle persone affette da malattie cardiovascolari;

    in seguito ad arresto cardio-circolatorio, il trattamento deve essere instaurato entro pochissimi minuti dall'insorgenza dell'evento, poiché, in assenza di una pronta ripresa del ritmo cardiaco, alla cessazione della circolazione sanguigna conseguono inevitabilmente danni cerebrali gravissimi e subito dopo la morte;

    tra i casi di giovanissimi morti per arresto cardiaco a Roma, alcuni anni fa aveva destato molta commozione la tragica scomparsa di una giovanissima studentessa nel quartiere di Tor Sapienza, spentasi all'improvviso proprio tra i banchi di scuola, e sul punto è opportuno evidenziare che proprio nelle scuole si sono verificati frequenti episodi in cui giovani alunni sono rimasti vittime di crisi cardiache; il tempestivo soccorso da parte del personale scolastico a conoscenza di tecniche salvavita e la presenza del defibrillatore avrebbero sicuramente evitato eventi tragici;

    a seguito delle tragedie causate dall'arresto cardio-circolatorio ed accadute presso le strutture scolastiche e presso altri luoghi, si sono mobilitati sia il mondo scolastico che quello del volontariato, già in prima linea nel campo della prevenzione cardiologica e nell'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni (Dae); ma è di tutta evidenza che l'opera di sensibilizzazione e di diffusione dell'uso di tali pratiche non può rimanere relegato al solo ambito scolastico, del volontariato e dei privati cittadini, oltre che di quello sanitario che è molto attivo specie con alcuni progetti attivati su iniziativa di volontari cardiologi e cardiochirurghi;

    è anche da apprezzare ed incentivare attraverso specifici benefici la meritevole attività di quelle associazioni – quali «Taxi Roma Capitale», i cui associati hanno superato il corso Blsd ed hanno il Dae a bordo dei veicoli – ed anche di quelle aziende – quali ad esempio Acea che, nell'ambito del progetto «Acea Scuola», ha previsto la campagna «Defibrillascuole», che prevede la donazione ogni anno di un defibrillatore e del corso Blsd a dieci scuole partecipanti al progetto;

    i tempi di intervento con un defibrillatore presente in loco sono molto più ristretti dei tempi medi di arrivo dei soccorsi, che in Italia sono di circa 15-20 minuti nel migliore dei casi; inoltre, molti istituti scolastici contano migliaia di studenti;

    dotare ogni scuola di un defibrillatore (Dae) e di personale adeguatamente formato all'utilizzo potrebbe rappresentare un modo molto efficace per assicurarsi che, in caso di necessità, gli studenti, il personale scolastico ed anche tutti coloro che si trovano nei pressi delle scuole ricevano un trattamento adeguato in un tempo congruo a determinarne l'esito fausto;

    pertanto, la presenza all'interno delle scuole, dagli asili nido agli altri istituti di istruzione, di dispositivi di defibrillazione precoce, assieme a personale adeguatamente formato, riveste un ruolo fondamentale nell'assicurare un pronto intervento nei confronti dell'arresto cardiaco improvviso e gli stessi genitori, sempre molto attenti alla salute dei propri figli, saranno più inclini ad affidarli ad una scuola dotata di tali dispositivi salvavita;

    allo stesso modo, un'amministrazione locale attenta al benessere dei propri cittadini dovrebbe garantire la diffusione di tali strumenti salvavita anche nei luoghi pubblici di propria pertinenza dove accedono un gran numero di cittadini per svolgere delle pratiche amministrative e dove prestano attività lavorativa diverse migliaia di dipendenti consentendo a molti di loro, tramite adeguati protocolli di intesa con le competenti strutture sanitarie, di poter usufruire gratuitamente della formazione all'uso del Dae;

    dunque, diventa di fondamentale importanza l'utilizzo dei defibrillatori sul territorio per agire nel più breve tempo possibile, perché il più delle volte l'ambulanza non riesce ad arrivare in tempo utile e quindi, mutuando quanto già avviene in alcuni comuni del Centro-nord si spera che, in un futuro non troppo lontano, sarà possibile posizionare i defibrillatori in luoghi strategici (zone mercatali, aree commerciali, viali e piazze), facilmente individuabili anche tramite apposite App ed in zone dove siano presenti delle telecamere che dovrebbero fungere da deterrente contro gli eventuali furti ed atti di vandalismo;

    il 14 giugno 2012 è stata approvata la dichiarazione del Parlamento europeo sull'istituzione di una settimana europea di sensibilizzazione sull'arresto cardiaco, nella quale si legge: «considerando che in Europa sono attuati solo parzialmente programmi per l'utilizzo del defibrillatore automatico esterno (AED), si invita la Commissione e il Consiglio a incoraggiare l'adozione di programmi comuni per l'installazione di AED in luoghi pubblici e per la formazione di non esperti in tutti gli Stati membri; l'adeguamento della legislazione al fine di facilitare il ricorso alla RCP e alla defibrillazione da parte di personale non medico; una raccolta sistematica di dati che garantisca un feedback e una gestione della qualità per ogni programma»;

    in Italia, già con la legge 3 aprile 2001, n. 120, la cosiddetta legge Monteleone sull'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extra ospedaliero, era stata consentita la possibilità dell'utilizzo del Dae in ambiente extra ospedaliero anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare;

    nel 2010 erano stati stanziati quattro milioni di euro, e due milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 con il decreto interministeriale del 18 marzo 2011, al fine di promuovere la realizzazione di programmi regionali per la diffusione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici esterni (Dae);

    nel decreto si legge che «La partecipazione di tutte le Regioni all'iniziativa promossa con il DM 18 marzo 2011 consentirà a questo Ministero di disporre di una mappa nazionale, relativa al numero e alla distribuzione geografica dei DAE sul territorio (punti fissi e mobili), e delle informazioni relative alla organizzazione e gestione, nonché al monitoraggio dell'attività»;

    con un decreto del Ministro della salute del settembre 2012, si era stabilito l'obbligo per le società sportive professionistiche e per quelle dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici, dimostrando quindi un'ulteriore sensibilizzazione al problema, anche se, considerata la non florida situazione economica delle società sportive dilettantistiche e la mission di tali associazioni, che molto spesso rappresentano un importante luogo di aggregazione per moltissimi giovani, occorreva prevedere degli incentivi e delle facilitazioni eventualmente con un contributo a carico delle ricche società professionistiche;

    con la circolare del 16 maggio 2014 il Ministero della salute ha fornito indirizzi in merito ai corsi di formazione finalizzati al rilascio di un attestato di autorizzazione all'impiego del Dae a personale non sanitario, al fine di perseguire un modello unico, senza rigidità strutturali che possano comportare ostacoli al processo di diffusione della cultura e dell'utilizzo dei Dae;

    nel corso della XVII legislatura è stata presentata una proposta di legge recante «Disposizioni concernenti l'obbligo di installazione di defibrillatori semiautomatici e automatici esterni presso gli istituti scolastici pubblici», finalizzata a rendere obbligatoria l'installazione di un defibrillatore presso gli istituti scolastici pubblici, anche considerando che negli stessi è previsto lo svolgimento di attività sportive;

    in data 19 giugno 2017 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca – dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione – ha emanato un avviso avente ad oggetto «Acquisto attrezzature sportive e defibrillatori per gli istituti scolastici», indicendo «una procedura comparativa per la selezione ed il finanziamento di istituzioni scolastiche statali con lo scopo di realizzare iniziative che prevedono le seguenti finalità: ... 3) Promuovere l'utilizzo dei defibrillatori quale strumento salva-vita necessario nei luoghi ove si faccia sport»;

    a tutela della salute dei cittadini che svolgono attività sportiva agonistica non amatoriale, nel mese di settembre 2012 è stato emanato dal Ministro della salute il cosiddetto «decreto Balduzzi», entrato in vigore il 1° luglio 2017, relativo all'impiego, da parte di società sportive professionistiche e dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di altri eventuali dispositivi salvavita;

    occorre fornire un aiuto concreto alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche, specie quelle che svolgono la loro attività in realtà periferiche molto difficili dal punto di vista sociale, rappresentando molto spesso un luogo necessario di sana aggregazione per moltissimi giovani che, qualora non ci fossero tali strutture, potrebbero correre il rischio di cadere nella droga o nell'alcol o, peggio, essere delle facili risorse per la criminalità;

    anche secondo l'ex presidente del Coni, molte delle centinaia di società ed associazioni sportive dilettantistiche, qualora non ci fosse un aiuto dello Stato e/o degli enti pubblici per contribuire all'acquisto del defibrillatore e/o a parte del finanziamento per la formazione degli operatori sportivi, non sarebbero in grado oggettivamente di continuare la loro attività sportiva e sociale o, peggio, sarebbero costrette ad evadere la previsione legislativa anche eventualmente dotandosi di apparecchiature scadenti e/o corsi di formazione non particolarmente efficaci;

    alcune città di varie regioni italiane hanno già attuato il progetto di installazione dei Dae disponendoli in punti strategici dei rispettivi territori e hanno provveduto alla formazione di personale non sanitario per il loro corretto uso;

    nell'ambito comunale, oltre alle strutture scolastiche, anche molti uffici comunali e municipali sono particolarmente adatti allo svolgimento di iniziative atte alla diffusione capillare della cultura della cardio-protezione, con possibilità concreta di coinvolgere cittadinanza ed istituzioni in progetti radicati sul territorio, anche perché sono dislocati in modo omogeneo sul territorio, sono situati nei pressi di aree densamente popolate, sono spesso localizzati nei pressi di aree commerciali e comunque di luoghi aperti al pubblico e possono assurgere così a punti strategici per l'installazione dei defibrillatori, sia per coloro che si trovano all'interno degli edifici scolastici, sia per coloro che ne avessero necessità all'esterno,

impegna il Governo:

1) a realizzare specifiche campagne di informazione ed educazione volte a migliorare gli stili di vita, al fine di diminuire i fattori di rischio relativi alle malattie cardiovascolari;

2) a promuovere su tutto il territorio nazionale, agendo di concerto con le regioni e gli enti locali, la diffusione dei dispositivi Dae (defibrillatori semiautomatici esterni) e la formazione in materia di cardio-protezione e tecniche di disostruzione pediatrica e di uso dei defibrillatori semiautomatici esterni;

3) ad assumere le iniziative idonee affinché tutti gli istituti scolastici del territorio nazionale siano dotati di dispositivi Dae e vi sia adeguata formazione del personale per il loro utilizzo.
(1-00162) «Rampelli, Gemmato, Maschio, Deidda, Trancassini, Donzelli, Caretta, Ciaburro, Zucconi, Delmastro Delle Vedove, Silvestroni, Butti, Bucalo, Frassinetti, Osnato, Prisco, Montaruli, Acquaroli, Ferro, Luca De Carlo, Foti, Lucaselli».