Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/02629 (4-02629)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02629presentato daLIUZZI Mirellatesto diLunedì 1 aprile 2019, seduta n. 153
LIUZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
fonti di stampa di rilievo nazionale hanno riportato la notizia del sequestro della società Esurv srl, disposto dalla procura della Repubblica di Napoli, nell'ambito di un'indagine su di una presunta attività di spionaggio della quale potrebbe essere stato vittima un gran numero di cittadini;
la società Esurv è, infatti, la produttrice di un software denominato Exodus in grado di carpire un gran numero di informazioni dal dispositivo telefonico nel quale viene introdotto, potendo registrare le chiamate vocali, ma potendo consentire l'accesso e la lettura dei contenuti delle chat e delle fotografie, e di comandare inoltre il microfono del dispositivo consentendo di realizzare delle intercettazioni ambientali. Il software è in grado di introdursi all'interno di un telefono mobile quando l'utente scarica sul proprio dispositivo un'applicazione che lo contiene all'insaputa dell'utente medesimo;
il software Exodus è utilizzato da numerose procure della Repubblica come strumento per l'effettuazione di intercettazioni; inoltre, la società Esurv srl ha rapporti di collaborazione con le forze dell'ordine, dal momento che, a quanto riportato da un articolo de Il Messaggero, del 1° aprile, nel 2017 avrebbe incassato dalla polizia di Stato circa 307 mila euro;
nell'ambito dell'utilizzo da parte della magistratura del software Exodus, la procedura prevedeva che, solo dopo l'autorizzazione del magistrato, fosse inviato un messaggio promozionale all'indagato finalizzato a fargli scaricare sul suo telefono l'applicazione contenente Exodus al fine di procedere alla sua intercettazione;
a quanto è emerso dalle indagini in corso, invece, vi sarebbero molteplici applicazioni, contenenti segretamente il software Exodus, che possono essere liberamente scaricate da chiunque tramite la nota piattaforma Google Play Store;
tale situazione, come denunciato, dal Garante per la protezione dei dati personali, da un lato, pone in forte rischio il diritto alla privacy di migliaia di cittadini con la possibilità che i loro dati personali siano stati carpiti, a illegalmente da altri, dall'altro pone un ipotetico pericolo sulla segretezza delle inchieste nelle quali è stato utilizzato il software Exodus;
infine, la vicenda ripropone il tema dei così detti «captatori informatici» che operano in una situazione di totale vuoto normativo che potrebbe costituire una fonte di rischio non solo per la privacy dei cittadini, ma anche per la sicurezza dello Stato –:
quali iniziative intenda assumere il Governo, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di acquisire elementi relativi a possibili sabotaggi o trafugamenti di notizie con riguardo ad inchieste nelle quali erano state effettuate intercettazioni tramite il software Exodus; se vi sia stato il coinvolgimento o la consapevolezza da parte di organi dello Stato in ordine alla presenza sulla piattaforma Google Play Store di applicazioni «civetta» che dovevano fungere da cosiddetti cavalli di Troia; se l'utilizzo del software Exodus possa aver posto a rischio, in qualsiasi forma la sicurezza nazionale e quali iniziative, anche normative, intenda assumere il Governo al fine di prevenire il ripetersi di simili situazioni di rischio e al fine di colmare con urgenza il vuoto normativo in materia di captatori informatici.
(4-02629)