• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01801 (5-01801)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01801presentato daPERCONTI Filippo Giuseppetesto diVenerdì 29 marzo 2019, seduta n. 152

   PERCONTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   attualmente gli enti privati che gestiscono la previdenza (anche complementare) e l'assistenza dei liberi professionisti, ovvero le cosiddette Casse previdenziali private, regolate in primis dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e successivamente dal decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, ammontano a circa una ventina e le stesse – secondo quanto riferito nell’«VIII Rapporto dell'Associazione degli Enti di Previdenza Privati (ADEPP) sulla previdenza privata relativo all'anno 2018» – rappresentano oltre un milione e mezzo di professionisti, ovvero «una realtà complessa (...), che coniuga l'autonomia privata degli Enti stessi con la funzione pubblica esercitata»;

   tutte le Casse hanno una propria autonomia normativa, gestionale, finanziaria e contabile, sebbene sotto la stretta vigilanza dei Ministeri competenti, in modo da declinare le misure previdenziali da erogare secondo le caratteristiche proprie della professione e della platea demografica degli iscritti. Molte Casse, inoltre, erogano anche trattamenti aggiuntivi rispetto alle prestazioni per la vecchiaia, l'invalidità e i superstiti, come trattamenti per la maternità, trattamenti specifici in favore dei familiari degli iscritti alle Casse e/o trattamenti assistenziali o aggiuntivi secondo il regolamento attuativo della gestione;

   la riforma pensionistica del 2011 ha ribadito l'autonomia delle Casse e, nel contempo, l'obiettivo di assicurarne l'equilibrio finanziario delle gestioni;

   nonostante il legislatore abbia previsto a fronte dell'autonomia degli enti previdenziali privati numerosi strumenti di vigilanza e controllo, al fine di garantire gli interessi costituzionalmente tutelati dei relativi iscritti, non pochi sono stati in questi anni gli scandali e le relative vicende giudiziarie che hanno colpito i vertici delle suddette Casse, e messo a repentaglio la serenità dei lavoratori ignari;

   si fa da ultimo riferimento a quanto riportato a mezzo stampa il 19 febbraio 2019: l'arresto per corruzione dei vertici dell'Enpapi (Ente nazionale previdenza e assistenza della professione infermieristica). In particolare «la Guardia di finanza ha arrestato 5 persone: il presidente e il direttore generale dell'Ente, un imprenditore, un avvocato e un commercialista. Questi ultimi avrebbero pagato ai vertici dell'Ente numerose tangenti in cambio dei vantaggi economici goduti sotto forma di incarichi di consulenza conferiti loro dalle società di gestione dei fondi ove l'Ente previdenziale ha investito, incarichi che hanno fruttato compensi professionali per circa 50 milioni dal 2012»;

   gli enti in questione, nonostante la natura privatistica, costituiscono un tassello importante del sistema previdenziale italiano, volto al perseguimento di un interesse pubblico, riconducibile all'articolo 38 della Costituzione, in quanto, esattamente come per l'Inps, riscuotono e gestiscono i contributi dei propri iscritti, utili a fornire a questi non solo prestazioni previdenziali ma anche di sostegno al reddito. Infatti, i contributi degli iscritti sono innanzitutto finalizzati al pagamento delle prestazioni pensionistiche, e precise «regole» vincolano le Casse anche nella gestione di tali investimenti e delle risorse a loro destinate –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto;

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di rendere maggiormente efficiente il sistema di vigilanza sulle Casse di cui in premessa;

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per avviare un piano di riforma del settore, così come proposto nella relazione presentata il 24 maggio 2017, dalla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
(5-01801)