Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/00649 (3-00649)
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00649presentato daTESTAMENTO Rosa Albatesto diMartedì 26 marzo 2019, seduta n. 149
TESTAMENTO, CARBONARO, ACUNZO, AZZOLINA, CASA, GALLO, VILLANI, TUZI, NITTI, MARZANA, TORTO, BELLA, FRATE, MELICCHIO, MARIANI e LATTANZIO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali . — Per sapere – premesso che:
la legge 22 luglio 2014, n. 110, all'articolo 1, con l'inserimento dell'articolo 9-bis al codice dei beni culturali e del paesaggio, riconosce le figure professionali di archeologo, archivista, bibliotecario, demoetnoantropologo, storico dell'arte, antropologo fisico, esperto di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali;
a quasi cinque anni dall'approvazione della legge, non sono stati ancora redatti i decreti attuativi contenenti i criteri per la definizione dettagliata dei requisiti professionali di ogni categoria. Inoltre, l'evoluzione del settore dei beni culturali ha portato alla nascita di nuove figure professionali, non previste dalla suddetta legge e di fatto ancora ignote al legislatore, ma da diversi anni operative e formate sul campo, come: l'educatore museale, il tecnico museale e divulgatore per i beni naturalistico-scientifici, l'esperto di informatica per i beni culturali, il paleontologo;
la mancata emanazione dei suddetti decreti attuativi impedisce di fatto la realizzazione degli elenchi nazionali previsti dalla legge, imprescindibili per la regolamentazione delle varie professioni e l'eliminazione delle attuali ambiguità e zone d'ombre. In tal senso gli obiettivi devono essere il riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità, al fine di combattere l'annoso e dilagante precariato nel settore dei beni culturali, nonché garantire un'offerta sempre più qualificata –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto e se non ritenga necessario intervenire con urgenza al fine di procedere all'adozione dei decreti attuativi di cui sopra, promuovendo contestualmente il riconoscimento di professioni culturali non previste dalla legge 22 luglio 2014, n. 110, ma che oggi rappresentano una realtà professionale fortemente radicata nel settore.
(3-00649)