• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02545 (4-02545)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02545presentato daCIABURRO Monicatesto diGiovedì 21 marzo 2019, seduta n. 146

   CIABURRO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con sentenza del 6 settembre 2018 il tribunale di Genova ha dichiarato il fallimento dell'operatore genovese del settore del welfare aziendale, dei buoni pasto, dei sistemi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione Qui! Group. Quest'ultima avrebbe maturato circa 326 milioni di euro di debiti, 200 dei quali sarebbero nei confronti di circa 15.000 esercenti creditori (bar, ristoranti, supermercati e altri);

   oltre ad aver generato un grave problema occupazionale in relazione al licenziamento dei circa 600 lavoratori dell'azienda, le conseguenze di questo infausto evento si sono inesorabilmente abbattute anche su tutti i commercianti che vantano crediti da decine di migliaia di euro nei confronti di Qui! Group. I curatori fallimentari, che sono stati nominati dal tribunale di Genova, sono chiamati a risollevare le sorti delle numerose attività imprenditoriali, che già attraversavano una profonda crisi a causa dei crediti vantati nei confronti di Qui! Group ma che, con la dichiarazione di fallimento, rischiano di dover chiudere i battenti. Per ogni creditore, dal momento della dichiarazione di fallimento, si apre infatti un capitolo fatto di questioni burocratiche e legali;

   il 20 febbraio 2019 si è tenuta la prima adunanza con centinaia di esercenti creditori presso il tribunale di Genova, il quale ha deciso che i primi a essere liquidati saranno i crediti in prededuzione in favore dei lavoratori: 600 coinvolti tra Qui! Group e le sue controllate, che sono stati per buona parte licenziati. Seguiranno i creditori privilegiati e i chirografari, a cui andranno somme molto limitate. Il giudice, nel corso dell'adunanza ha anche deciso che seguiranno altre tre udienze per i creditori, due delle quali si terranno il 17 aprile e il 23 ottobre;

   il fallimento di Qui! Group s.p.a. esprime la vulnerabilità di un sistema che premia offerte economicamente insostenibili e impone una riforma della normativa vigente. Infatti, le distorsioni dell'attuale mercato dei buoni pasto necessitano di una celere correzione della normativa attualmente in vigore, considerate anche le ineluttabili preoccupazioni ricollegate alle prossime aggiudicazioni. Il Governo, dunque, non può assolutamente lasciare senza tutele le migliaia di imprese creditrici coinvolte nel fallimento dell'azienda in questione, e deve per questo considerare la predisposizione di strumenti che riducano i danni economici per gli esercenti creditori presenti e per quelli futuri –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare al fine di evitare perdite economiche per gli esercizi e le imprese convenzionate con Qui! Group;

   se il Ministro interrogato, intenda porre in essere iniziative volte ad estendere, nell'ambito dei contratti di affidamento dei servizi sostitutivi di mensa, la garanzia definitiva di cui agli articoli 103 e 104 del decreto legislativo n. 50 del 2016 anche a copertura delle inadempienze delle società di emissione nel pagamento delle prestazioni effettuate da parte degli esercizi convenzionati, fornendo in tal modo uno strumento di garanzia e tutela per quest'ultimi in caso di futuri casi simili a quello richiamato.
(4-02545)