• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01419 CIRINNA' - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: come denunciato in un'inchiesta del quotidiano "La Stampa" il 25 febbraio 2019, i combattimenti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01419 presentata da MONICA CIRINNA'
martedì 19 marzo 2019, seduta n.099

CIRINNA' - Al Ministro dell'interno. - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:

come denunciato in un'inchiesta del quotidiano "La Stampa" il 25 febbraio 2019, i combattimenti fra animali, con migliaia di vittime ogni anno, sono un vero affare per la criminalità, grande e piccola;

si tratta di un fenomeno complesso che coinvolge soggetti diversi: i casi più diffusi fanno capo a delinquenti locali, teppisti di periferia, sbandati, allevatori abusivi e trafficanti di cani, cosiddetti "da presa", ma non mancano casi riconducibili alla classica criminalità organizzata;

provvedimenti giudiziari hanno accertato il coinvolgimento di elementi appartenenti alla camorra, alla sacra corona unita, al clan Giostra di Messina e ad alcune 'ndrine;

vengono frequentemente segnalati ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti con esiti cicatriziali riconducibili alle lotte, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine internet o profili di "Facebook" che esaltano i cani da lotta, e ciò indica una recrudescenza del fenomeno;

solo pochi mesi fa si è conclusa con sei patteggiamenti, tre affidamenti in prova e la confisca di tutti gli animali l'udienza preliminare presso il Tribunale di Urbino (con la LAV parte civile) a carico di nove persone accusate a vario titolo di organizzazione di combattimenti tra dogo argentini e cinghiali, uccisione e maltrattamento di animali; gli imputati sono stati rinviati a giudizio "per avere in concorso tra loro, promosso ed organizzato nonché diretto il combattimento non autorizzato tra animali, nello specifico tra cani e cinghiali" e "per avere in concorso tra loro, per crudeltà e senza necessità, a seguito della condotta di cui al capo a), cagionato la morte di un cinghiale"; alcuni imputati sono stati accusati anche di maltrattamento di animali per aver sottoposto un dogo argentino e un cinghiale "a sevizie e a comportamenti insopportabili per le sue caratteristiche etologiche";

a livello nazionale, i procedimenti penali per il reato di organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate, di cui all'articolo 544-quinquies del codice penale, nel 2017, rispetto al 2016, sono aumentati del 4,54 per cento, come risulta dal "rapporto Zoomafia" realizzato dalla LAV con il patrocinio dell'Arma dei Carabinieri;

considerato che la legge 20 luglio 2004, n. 189, all'articolo 6, comma 1, stabilisce "Al fine di prevenire e contrastare i reati previsti dalla presente legge, con decreto del Ministro dell'Interno, sentito il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro della salute, adottato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di coordinamento dell'attività della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, del Corpo forestale dello Stato e dei Corpi di polizia municipale e provinciale",

si chiede di sapere quali iniziative intenda intraprendere il Ministro in indirizzo, anche attraverso il richiamato coordinamento, al fine di contrastare in modo efficace gli interessi criminali delle organizzazioni dedite ai combattimenti fra animali.

(4-01419)