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Atto a cui si riferisce:
C.1249 Istituzione di un tavolo tecnico per la promozione dell'adeguamento del trattamento economico dei docenti


FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1249

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
VIETINA, RUFFINO, PAOLO RUSSO, IANARO, PETTARIN, UNGARO, BIGNAMI, BATTILOCCHIO, BAGNASCO, D'ATTIS, OCCHIONERO, MULÈ, FIORINI, SPENA, BARTOLOZZI, CARRARA, DALL'OSSO, D'ETTORE, GERMANÀ, MAZZETTI, MUGNAI, PALMIERI, RIPANI, SCOMA

Istituzione di un tavolo tecnico per la promozione dell'adeguamento del trattamento economico dei docenti

Presentata il 9 ottobre 2018

  Onorevoli Colleghi! — L'equiparazione degli stipendi e delle ore di servizio tra i docenti italiani e quelli europei delle scuole di ogni ordine e grado è un tema che viene sollevato da anni, e a più riprese, dalle associazioni sindacali e dai rappresentanti della categoria per rivendicare il principio di un giusto ed equo riconoscimento per un lavoro importantissimo per la formazione delle future generazioni e che, purtroppo, in Italia, risulta ancora caratterizzato da disparità di trattamento rispetto alla maggioranza dei Paesi europei.
  Negli anni scorsi molte sono state anche le petizioni on line indette per chiedere un intervento serio in materia. Petizioni che, tra l'altro, hanno evidenziato l'inaccettabile principio che vige nel nostro Paese secondo il quale chi lavora per più ore (scuola dell'infanzia e primaria) percepisce meno rispetto ai colleghi dei gradi d'istruzione superiore. Come ha ricordato di recente anche l'Associazione nazionale insegnanti e formatori (ANIEF), nell'ultimo rapporto annuale dedicato da Eurydice agli stipendi degli insegnanti di 40 Paesi europei, la situazione, nel resto d'Europa, appare indubbiamente diversa e maggiormente equa: in Germania vengono stabiliti incrementi degli stipendi con regolarità per compensare l'inflazione; in Danimarca, il contratto generale del 2015 ha previsto aumenti salariali e indennità aggiuntive; nei Paesi Bassi, una recente riforma ha previsto un aumento generale delle remunerazioni per tutti i dipendenti pubblici. Ancora, gli ultimi dati dell'Eurostat consegnano una fotografia non particolarmente felice del nostro Paese che investe, per l'istruzione, appena il 4 per cento del PIL, quasi un punto percentuale in meno rispetto alla media dell'Unione europea del 4,9 per cento e poco più della metà di quanto investito dalla Danimarca (7 per cento), dalla Svezia (6,5 per cento) e dal Belgio (6,4 per cento).
  A titolo esemplificativo basti guardare al divario esistente tra i compensi annui percepiti dai docenti italiani e quelli europei. Alla scuola primaria gli insegnanti italiani percepiscono un compenso annuo di 22.903 euro a fronte dei 32.648 euro degli insegnanti olandesi e dei 38.214 euro dei colleghi tedeschi. Ma la differenza diventa più evidente per il trattamento di fine carriera: ai nostri insegnanti della scuola primaria vanno soltanto 33.740 euro, mentre in Olanda il trattamento è di oltre 48.000 euro e in Germania è di oltre 50.000 euro.
  Ancora l'ANIEF osserva che «se si guarda ai docenti delle scuole medie e superiori, il divario è ancora più grande. Basta dire che mentre gli insegnanti della secondaria di secondo grado con 35 anni e oltre di anzianità di servizio debbono accontentarsi di 38.745 euro lordi, quelli che operano in Olanda sfiorano i 61 mila e i tedeschi i 64 mila. Pure la media generale, comprendente tutti i docenti dei vari cicli scolastici, risulta impietosa: in tutti e tre i cicli scolastici, infatti, ai nostri docenti mancano circa 10 mila euro per stare in linea con gli altri Paesi del vecchio Continente».
  Obiettivo della presente proposta di legge è quello di indicare la strada, stabilire la priorità e ripristinare un principio di equità e di giustizia derivante dall'appartenenza all'Unione europea, la quale dovrebbe comportare, in primis, la condivisione di un sistema valoriale volto a evitare quanto più possibile le disparità tra lavoratori. In quest'ottica, e nella consapevolezza della complessità della materia, la proposta di legge prevede, all'articolo 1, l'istituzione di un tavolo tecnico, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), per promuovere l'adeguamento del trattamento economico dei docenti italiani a quello dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado dell'Unione europea, stabilendo nel dettaglio i compiti del tavolo.
  L'articolo 2 prevede i tempi di lavoro del tavolo tecnico, che deve concludere la propria attività entro un anno dalla sua istituzione. Le proposte devono essere trasmesse al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il quale, entro sei mesi, è tenuto ad emanare uno o più decreti per l'adeguamento del trattamento economico dei docenti italiani a quello dei docenti europei delle scuole di ogni ordine e grado, in coerenza con le indicazioni del tavolo tecnico.
  L'articolo 3 contiene la clausola di invarianza finanziaria.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione di un tavolo tecnico per la promozione dell'adeguamento del trattamento economico dei docenti)

  1. Allo scopo di adeguare il trattamento economico dei docenti italiani a quello dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado degli Stati membri dell'Unione europea, è istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca un tavolo tecnico, di seguito denominato «tavolo», per:

   a) individuare misure per adeguare l'orario di lavoro settimanale frontale alla media dell'orario di lavoro dell'Unione europea;

   b) individuare misure per adeguare il trattamento economico relativo alla retribuzione di base e di fine carriera a quello previsto dagli altri Stati membri dell'Unione europea;

   c) proporre importi minimi degli stipendi che assicurino un tenore di vita in linea con quello medio dell'Unione europea;

   d) individuare misure strutturali di adeguamento stipendiale nel corso della carriera tenuto conto della media dell'adeguamento stesso prevista nell'Unione europea;

   e) individuare la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'adeguamento del trattamento economico di cui al presente comma.

  2. Il tavolo è istituito entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è composto da funzionari del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, da rappresentanti delle organizzazioni sindacali interessate e da ogni altro portatore di interesse che, per formazione, esperienza e conoscenze tecniche, possa contribuire al lavoro del tavolo.
  3. I componenti del tavolo sono nominati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  4. Ai componenti del tavolo non spettano compensi, indennità, gettoni di presenza e altri emolumenti comunque denominati, né rimborsi delle spese.

Art. 2.
(Tempi di lavoro)

  1. Il tavolo conclude i propri lavori entro un anno dalla data della sua costituzione. Le proposte e le indicazioni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a), b), c) e d), sono trasmesse al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il quale, entro sei mesi dalla data di trasmissione, adotta le iniziative necessarie per l'adeguamento del trattamento economico, in coerenza con quanto previsto dal citato articolo 1, comma 1, lettera e).

Art. 3.
(Clausola di invarianza finanziaria)

  1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.