• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/01602 (5-01602)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 marzo 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01602

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  la tutela dei nostri prodotti agroalimentari è una delle priorità che il Governo intende perseguire non solo, a vantaggio dei vari comparti produttivi, ma anche dei consumatori che, attraverso un'etichettatura corretta e trasparente, possono operare una scelta consapevole.
  Una particolare attenzione è stata riservata alla filiera cerealicola, sia per l'entità delle superfici coltivate che per la rilevanza strategica del frumento tenero e duro per molte delle nostre specialità agroalimentari.
  In tale direzione, al fine di valorizzare una delle più rappresentative espressioni del Made in Italy e tutelare il reddito degli agricoltori, il Ministero ha già introdotto l'obbligo dell'indicazione d'origine del grano duro nella pasta e potenziato il sistema dei controlli per contrastare le frodi anche nel settore cerealicolo.
  Al riguardo, occorre tener presente che l'autorevolezza dei controlli ministeriali, eseguiti dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF, istituzionalmente preposto alla prevenzione e repressione degli illeciti nei diversi settori del comparto agroalimentare, è riconosciuta a livello globale, tanto da confermarlo, anche per il 2018, il punto di riferimento dei controlli sul food a livello italiano e internazionale.
  Per salvaguardare l'intera filiera, d'importanza strategica per il Made in Italy, il settore dei cereali (grano compreso) e delle paste è oggetto di costante attenzione da parte dell'ispettorato che, in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Guardia di finanza, verifica costantemente l'origine e la qualità merceologica dei cereali e dei derivati introdotti sul territorio nazionale.
  Ciò posto, ricordo che lo scorso 20 dicembre il Ministro Centinaio ha già avviato un dialogo concreto con tutta la filiera grano/pasta, dalle organizzazioni agricole, ai trasformatori, fino alla grande distribuzione organizzata. In questa sede è stato confermato l'impegno a sostenere i contratti di filiera con uno stanziamento di 20 milioni di euro.
  Rilevo che il pagamento dei 10 milioni di euro del Fondo nazionale cerealicolo che, per il primo anno, prevedeva un pagamento di 100 euro ad ettaro agli agricoltori in contratti di filiera almeno triennali, coinvolge 72 mila ettari e circa 6 mila aziende.
  Come già dichiarato dal Ministro Centinaio, vogliamo lavorare sulla trasparenza dei prezzi all'origine, aiutare gli agricoltori a produrre più grano di qualità e rispondere così alla richiesta dell'industria.
  In tal senso, siamo disponibili a costituire in tempi brevi una Commissione Unica Nazionale per il grano duro, per favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo. Rilevo al riguardo che il Tavolo di filiera intende discutere presto, a livello tecnico, i dettagli per l'avvio della CUN.
  Mi preme inoltre rilevare che il Ministero è impegnato a sostenere la filiera anche con risposte di medio periodo, ad esempio, attraverso il supporto agli investimenti in moderni siti di stoccaggio che possano valorizzare la materia prima di qualità italiana e garantire un migliore approvvigionamento delle industrie di trasformazione.
  Il nostro obiettivo è ampliare altresì gli spazi di presenza e promozione della pasta italiana all'estero per consentire anche ai consumatori stranieri di comprendere il valore aggiunto della nostra tradizione e della nostra qualità garantita.