• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01643 (5-01643)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01643presentato daZARDINI Diegotesto diGiovedì 7 marzo 2019, seduta n. 138

   ZARDINI, MORETTO, BENAMATI, MOR, BONOMO e GAVINO MANCA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nell'ambito dell'apertura del cosiddetto «Corridoio Sud», identificato nella «Comunicazione sulle priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre» dell'Unione europea (adottata il 17 novembre 2010), i Governi precedenti hanno approvato il progetto di realizzazione del terminal del gasdotto «IGI-Poseidon (Itgi)» da effettuarsi ad Otranto: il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dato il parere favorevole nel 2010, il decreto di autorizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze e l'intesa con la regione Puglia sono stati firmati nel 2011 e nel 2017 il ministro dello sviluppo economico pro tempore, Carlo Calenda, ha siglato una dichiarazione congiunta con i colleghi di Grecia, Cipro e Israele, ottenendo anche l'impegno dell'Unione europea a cofinanziare i lavori;

   EastMed-Poseidon (Poseidon è il nome del tratto tra Italia e Grecia) è un progetto, del costo di oltre sei miliardi di euro, finalizzato alla costruzione di un gasdotto lungo più di duemila chilometri, con un tratto sottomarino tra i più estesi al mondo (1300 chilometri) con lo scopo di portare in Europa 15-20 miliardi di metri cubi di gas naturale l'anno dai giacimenti al largo di Israele e di Cipro, via Grecia, favorendo la diversificazione energetica e riducendo così la dipendenza dalla Russia;

   l'obiettivo di questo progetto considerato prioritario dall'Unione europea, come dichiarato nella suddetta comunicazione, è infatti creare le infrastrutture necessarie (come del resto il progetto Tap) per permettere al gas proveniente da una qualsiasi fonte di essere acquistato e venduto ovunque nell'Unione europea, a prescindere dalle frontiere nazionali, al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;

   la Commissione europea ha inoltre dichiarato che il gasdotto EastMed è un progetto di interesse comune e ha già stanziato circa 100 milioni di euro per gli studi di fattibilità, in attesa della firma per definire il finanziamento totale;

   da notizie apparse su vari organi di stampa nei giorni scorsi sembrerebbe che la firma dell'accordo definitivo per la realizzazione del terminal a Otranto, prevista entro la fine di marzo 2019, venga messa in discussione e che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe ordinato una nuova valutazione di impatto ambientale;

   se confermata, tale notizia, oltre a rimettere in dubbio per l'ennesima volta, senza motivazioni, un'opera strategica per l'Italia e l'Europa, appare in palese contraddizione con le dichiarazioni fatte dal Ministro Salvini, sostenitore dell'utilità di questo progetto che, durante la sua visita in Israele nel mese di dicembre 2018, aveva asserito di credere in questo progetto e aveva altresì invitato le aziende italiane a partecipare, evidenziando l'assenza di ogni possibile impatto ambientale e il possibile risparmio sui costi in bolletta per gli italiani;

   Israele, Cipro e Grecia chiedono risposte certe all'Italia sulla realizzazione del gasdotto, la cui costruzione può rilanciare, assieme alla realizzazione del Tap, il ruolo dell'Italia come il principale hub energetico del Mediterraneo, a danno della Russia e della Turchia (che attualmente forniscono la maggior parte del gas in Europa, la prima come produttore, la seconda come snodo centrale nel Mediterraneo) –:

   se il Governo intenda proseguire nella realizzazione del progetto EastMed-Poseidon o se intenda bloccare il medesimo progetto che, come espresso in premessa, è strategico per la diversificazione delle fonti e dei fornitori di gas e che serve a migliorare la sicurezza complessiva degli approvvigionamenti per l'Italia come previsto dalla strategia energetica nazionale.
(5-01643)