• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01599 (5-01599)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01599presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diMartedì 5 marzo 2019, seduta n. 136

   PALAZZOTTO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il 17 luglio 2018, Open Arms e Astral hanno ritrovato i resti di un gommone alle coordinate 34° 13'N 013° 52,4'E, al largo delle coste libiche. A bordo del relitto sono stati rinvenuti tre corpi abbandonati, due donne e un bambino. Josefa, una delle donne, ancora viva, è stata recuperata dai soccorritori insieme agli altri due corpi ormai senza vita;

   l'evento, oltre a suscitare grande clamore mediatico per la polemica nata tra il Governo italiano, Open Arms e la cosiddetta Guardia costiera libica per il legittimo sospetto, vista la dinamica dei fatti, che i corpi ritrovati siano stati abbandonati in acqua dopo un intervento libico, è stata oggetto di due atti di sindacato ispettivo: l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-00123 e l'interpellanza urgente n. 2-00063;

   una delle richieste avanzate al Governo attraverso tali atti era quella di sapere dal Governo medesimo quali imbarcazioni fossero transitate nella zona del ritrovamento, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2018;

   a parere dell'interrogante, il Governo sul punto ha fornito risposte parziali e non soddisfacenti agli atti già presentati e sopra richiamati e, in particolare, all'interrogante appare improbabile che l'Italia non abbia il pieno controllo del traffico navale a ridosso delle proprie acque territoriali, non disponendo di dati preziosi quali il monitoraggio dei tracciati relativi a ogni imbarcazione che transita nel mediterraneo centrale, sia essa civile, militare, mercantile, o straniera;

   ad oggi quindi, non si sa ancora se e chi abbia avvicinato il gommone prima del ritrovamento di Open Arms –:

   se il Governo intenda fornire ulteriori chiarimenti in relazione a quali assetti navali appartenenti alla Marina militare italiana o alla Guardia costiera Libica, alla Nato o alla missione EunavforMed siano coinvolti o comunque siano transitati nel tratto di mare ovvero nel raggio di 50 miglia dal luogo del ritrovamento del relitto individuato dalla Open Arms e citato in premessa, dal momento che l'individuazione dell'assetto navale che per primo ha effettuato il salvataggio è fondamentale per accertare eventuali responsabilità.
(5-01599)