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Atto a cui si riferisce:
S.4/00423 PRESUTTO, ANGRISANI, CASTELLONE, DE FALCO, DE LUCIA, DI MICCO, DONNO, GAUDIANO, GIANNUZZI, LA MURA, MAUTONE, NUGNES, ORTOLANI, PUGLIA, RICCIARDI, SANTILLO, URRARO, VACCARO - Al Ministro...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 022
all'Interrogazione 4-00423

Risposta. - Con delibera del presidente dell'Autorità portuale di Napoli n. 489 del 13 ottobre 2009 è stato approvato il progetto preliminare dei collegamenti stradali e ferroviari finalizzati all'adeguamento della nuova darsena a terminal container del porto di Napoli. Nelle prime stesure, il progetto prevedeva una parte di tracciato in ambito comunale, per il quale il comune di Napoli aveva segnalato che la realizzazione di un sottopasso o di un sovrappasso ferroviario avrebbe determinato una complicazione per il sistema cittadino di viabilità, già fortemente congestionato.

Alla luce delle osservazioni del Comune, l'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centrale (di seguito Autorità) ha proposto una soluzione ferroviaria diversa, maggiormente coerente con i tracciati ferroviari e caratterizzata da una minore interferenza con il traffico cittadino, optando, per una soluzione che fosse anche maggiormente armonica rispetto alla collocazione della darsena di Levante.

Allo scopo di definire tutti gli aspetti legati alla realizzazione dell'opera, nel mese di aprile 2018, tra l'Autorità e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) è stato sottoscritto un protocollo intesa con l'obiettivo di definire un pre-studio di fattibilità per il collegamento ferroviario del porto di Napoli direttamente all'infrastruttura nazionale (linea Napoli - Salerno), all'altezza di S. Giovanni a Teduccio tramite la stazione di Napoli S. Giovanni Barra.

Tutto ciò è in linea con la necessità di creare un collegamento ferroviario tra un porto della rete core ed il corridoio TEN-T Scandinavia - Mediterraneo e rendere il sistema portuale di Napoli parte del network logistico nazionale e internazionale.

L'Autorità portuale ha comunicato che tale pre-studio sarà completato entro la fine di questo mese per poter essere sottoposto all'attenzione del comune di Napoli e della Regione Campania.

In merito al quesito riguardante RFI, la società ha comunicato che, a valle del completamento di tale studio, saranno analizzati i successivi passi per l'eventuale realizzazione dell'opera, tra cui anche il reperimento delle risorse necessarie.

Per quanto riguarda poi il perfezionamento dell'iter amministrativo dell'appalto, si ricorda che con delibera del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli n. 213 del 2014, sono state trasferite al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania e il Molise le funzioni di stazione appaltante - responsabile del procedimento, al fine di ovviare allo stallo dei procedimenti che pregiudicava l'utilizzo dei fondi europei.

Con il supporto del Provveditorato si è quindi avviata una fase che ha condotto alla definizione del corretto iter amministrativo. In particolare, con convenzione quadro del 10 luglio 2014 (giusta delibera dell'Autorità portuale di Napoli n. 179 dell'11 luglio 2014), stipulata tra l'Autorità portuale di Napoli ed il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania e il Molise è stata attribuita, tra l'altro, al medesimo Provveditorato la funzione di stazione appaltante per alcuni interventi facenti capo all'Autorità portuale di Napoli.

L'Autorità aveva già commissionato a professionisti esterni il progetto definitivo dell'opera, che è stato verificato ai sensi dell'articolo 112 del decreto legislativo n. 163 del 2006 dalla stessa Autorità portuale, approvato con delibera n. 254 del 9 ottobre 2014, e trasmesso al Provveditorato, per i provvedimenti successivi di affidamento mediante appalto integrato con il criterio dell'offerta migliorativa.

Giova evidenziare che la delibera dell'Autorità portuale n. 40 del 2013, aveva il solo scopo di richiedere i finanziamenti al Ministero competente e avviare l'iter per la riconsegna delle aree demaniali.

Si precisa che la validazione del responsabile del procedimento e, quindi, l'avvio delle procedure di scelta del contraente, è intervenuto in quanto ricorrevano le condizioni previste dall'articolo 106 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010, che non richiedono espressamente la disponibilità delle aree, disponibilità richiesta per un'altra fase del procedimento.

In particolare, gli elaborati da progetto definitivo prevedono la possibilità di consegne dei lavori parziali/frazionate a causa della temporanea indisponibilità di alcune aree ed immobili, descrivono le soluzioni per risolvere le interferenze e forniscono le relative indicazioni per la successiva fase di progettazione esecutiva.

Inoltre, l'Autorità portuale ha precisato di aver avviato i procedimenti di revoca parziale delle concessioni, ovvero, le ingiunzioni di sgombero per rendere disponibili le aree interferenti con i tracciati stradali e ferroviari ai sensi degli articoli 7 e 8 della legge n. 241 del 1990.

A seguito dell'esperimento della procedura d'appalto, i lavori sono stati definitivamente aggiudicati al Raggruppamento temporaneo di imprese C.F.G. S.r.l. (capogruppo)- 4IT Constructions Consorzio Stabile (mandante), con sede in Genova.

Alla gara d'appalto sono seguiti alcuni ricorsi da parte dei partecipanti alla gara stessa e a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 19 del 20 luglio 2016, che confermava l'operato della stazione appaltante, intervenuta l'efficacia dell'aggiudicazione, si sono potute avviare le attività successive.

A seguito dell'esperimento della gara d'appalto, è sopravvenuta l'eliminazione del vincolo rappresentato dalla realizzazione del porto turistico a levante, con le conseguenti prospettive di sviluppo delle aree portuali verso est. Tale evento ha di fatto reso plausibile realizzare una espansione del porto commerciale con la possibilità di realizzare un nuovo e più razionale collegamento ferroviario sulla linea Napoli-Salerno, come è stato evidenziato in precedenza.

L'Autorità ha ritenuto, quindi, di soprassedere alla realizzazione del binario di collegamento del fascio esistente con il terminal di Levante, previsto nel progetto definitivo (variazione contenuta nel 5 per cento dell'importo appaltato), nelle more di una più approfondita verifica della fattibilità tecnica ed economica della prospettata soluzione di collegamento a levante. Infatti, come evidenziato, attualmente l'Autorità, assieme a RFI, sta predisponendo lo studio di fattibilità di tale collegamento ferroviario.

Inoltre, con una lieve modifica del tracciato, che comporta un modesto ingombro in un'area comunale in prossimità dell'ingrosso di levante del porto e che ha avuto i preventivi pareri favorevoli espressi dal Servizio progettazione, realizzazione, manutenzione strade e dal Servizio pianificazione urbanistica generale del comune di Napoli, è stato possibile evitare lo spostamento del fascio tubiero di collegamento tra la darsena petroli e i depositi costieri di Napoli orientale, nonché la demolizione di alcuni immobili demaniali. Ciò consente di economizzare i costi delle demolizioni e/o spostamenti, oltre ad evitare i vari contenziosi con i concessionari che avrebbero comportato un sicuro allungamento dei tempi di attuazione del progetto.

Tali variazioni non mutano la natura dell'appalto, né le condizioni di partecipazione alla gara, anzi migliorano l'opera rendendola più funzionale e adatta alle nuove prospettive di sviluppo del porto di Napoli.

Le variazioni da apportare al progetto definitivo posto a base di gara sono state consentite dall'articolo 169, comma 4, del predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010.

Previa autorizzazione dall'Autorità, che ha ritenuto che non sussistessero ulteriori impedimenti, il responsabile del procedimento, a norma dell'articolo 106, comma 3, del medesimo decreto n. 207 del 2010, ha redatto e sottoscritto unitamente alla citata A.T.I, in data 21 settembre 2017, il verbale con il quale si è preso atto del permanere delle condizioni che consentono l'immediata esecuzione dell'appalto, con la redazione da parte dell'appaltante del progetto esecutivo da sottoporre a successiva verifica ed approvazione.

Con il contratto stipulato in data 22 dicembre 2017, registrato all'Agenzia delle entrate in data 11 gennaio 2018, l'Autorità ha affidato i lavori alla medesima A.T.I. Sulla base della progettazione definitiva.

Con apposite disposizioni del responsabile del procedimento è stato dato avvio alle indagini preliminari previste dall'articolo 4 del contratto d'appalto e alle attività di progettazione esecutiva.

Ad oggi sono in corso le attività progettuali per la fattibilità della soluzione progettuale, che nella prima fase consiste nella redazione degli elaborati del progetto esecutivo necessari per poter ottenere in sede di Conferenza di servizi pareri e/o autorizzazioni, visto che il nuovo tracciato impegna, seppure per una modesta porzione, un'area comunale marginale, il cui ingombro è stato già peraltro autorizzato in via preventiva dal comune di Napoli.

A seguito di esito favorevole della Conferenza di servizi, il progetto sarà poi sottoposto all'esame del Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche Campania, Molise, Puglia e Basilicata, e, nel caso ricorrano le condizioni previste dalla norma, sarà trasmesso anche all'ANAC per le verifiche di competenza.

Con riferimento alla delibera n. 126 del 3 maggio 2018, si fa presente che la stessa non approva la progettazione dei collegamenti stradali e ferroviari, ma un atto aggiuntivo ad un contratto di servizi di ingegneria. L'atto di approvazione della progettazione esecutiva non è stato ancora emesso ed è subordinato all'acquisizione di tutti i pareri necessari.

L'Autorità ritiene che proprio in ragione dell'attività svolta e delle scelte effettuate e grazie alla collaborazione del Provveditorato, non vi è alcun rischio di perdita dei finanziamenti europei e che i tempi connessi all'acquisizione dei pareri sono già ampiamente compresi nei tempi della programmazione dei fondi-POR-FESR 2014-2020.

In merito alla questione del molo Carmine di Ponente, l'Autorità informa che non si è rivelato percorribile l'utilizzo di tale area per lo sviluppo di attività cantieristiche, in quanto i lavori che si sarebbero dovuti realizzare erano di rilevante importo economico e sarebbero stati pertanto sottoposti a procedura comunitaria di infrazione sugli aiuti di Stato, come dimostra la recente decisione della Commissione dell'Unione europea in tema di interventi finanziari a supporto di imprenditori concessionari di attività cantieristiche nei porti.

Infine, quanto alla ZES, l'Autorità non ritiene che i tempi di attuazione dei nuovi collegamenti possano comprometterne la realizzazione.

TONINELLI DANILO Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

25/02/2019