• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00192 (7-00192) «Nitti, Azzolina, Carbonaro».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00192presentato daNITTI Micheletesto diMartedì 26 febbraio 2019, seduta n. 133

   La VII Commissione,

   premesso che:

    le biblioteche dei conservatori di musica e delle accademie di belle arti sono custodi di un patrimonio musicale unico al mondo, stimato complessivamente in oltre 3 milioni di unità bibliografiche, documentali e audiovisive che è strumento essenziale per la formazione dei futuri musicisti, nonché parte fondante del patrimonio culturale e identitario del nostro Paese e come tale meritevole di salvaguardia e sostegno con risorse adeguate;

    si definiscono biblioteche musicali quelle istituzioni che conservano fonti musicali o materiali di interesse musicale quali libri e trattati, spartiti, partiture a stampa e manoscritte, codici liturgici, nastri, dischi, video, libretti d'opera e testi per musica, materiali epistolari e documentari pertinenti alla storia di musicisti e istituzioni musicali, strumenti musicali;

    per la natura fortemente specializzata delle raccolte, per la varietà di materiali e di supporti, per la forte specializzazione del personale ma anche degli utenti che di queste raccolte si servono, le biblioteche musicali necessitano di risorse umane e finanziarie per la tutela del posseduto, l'aggiornamento degli strumenti bibliografici e la riqualificazione dei servizi necessari alle nuove esigenze dell'alta formazione musicale;

    la letteratura professionale, sia in ambito italiano che internazionale, è ricca di contributi in materia di conservazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio musicale, nonché in merito all'importanza di garantire l'accessibilità a queste risorse, in prima battuta attraverso una catalogazione che rispetti standard precisi e attraverso un'offerta articolata di servizi e attività, in spazi dedicati, con le adeguate tecnologie e mediante l'impiego di personale specializzato;

    per rispondere ai cambiamenti legati alla diffusione delle nuove tecnologie, l'Ifla Audiovisual and Multimedia Section ha pubblicato delle linee guida per i materiali audiovisivi e multimediali nelle biblioteche e in altre istituzioni, cosciente della rivoluzione tecnologica che ha investito le biblioteche di ogni tipologia, sottolineando l'importanza di affidare la gestione dei materiali audiovisivi e multimediali e dei servizi connessi a personale con specifiche competenze di tipo intellettuale, tecnico e legale, che sia consapevole delle potenzialità di queste risorse e che consideri l'accesso a questo materiale e alle attrezzature preposte come un normale aspetto del servizio di biblioteca;

    risulta indispensabile per il bibliotecario musicale possedere una formazione sia biblioteconomica che musicale, indipendentemente dalla tipologia di biblioteca (che si tratti di biblioteche pubbliche, conservatori, orchestre o università), alle cui funzioni e attività tradizionali di qualsiasi bibliotecario si aggiungono le specificità legate all'istituzione in cui opera;

    considerando l'evoluzione, avvenuta negli ultimi anni, dei formati e dei supporti delle risorse musicali non a stampa e tutto ciò che questo comporta in termini di gestione, conservazione e performance, è evidente come ai bibliotecari musicali si richieda non soltanto la conoscenza di un'ampia varietà di materiali, di fonti, di strumenti, di piattaforme, ma anche la capacità di affiancare ai materiali tradizionali un'adeguata offerta digitale fruibile a distanza ma anche in spazi attrezzati e di formare i propri utenti all'uso consapevole e responsabile di questa varietà di risorse;

    tuttavia, ad oggi risulta che il personale delle biblioteche musicali non sia debitamente qualificato per lo svolgimento indispensabile di tali funzioni e che in ogni caso vi sia una carenza di personale tale da pregiudicare il corretto utilizzo e la corretta consultazione del materiale d'inestimabile valore che popola gli archivi delle biblioteche;

    il docente di bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01), specialista in materie bibliotecarie e musicologiche cui storicamente tali importanti giacimenti culturali sono stati affidati, dovrebbe assumere il compito di responsabile principale di queste infrastrutture della ricerca e della produzione artistica dell'area musicologica dell'Alta formazione artistica e musicale. Accanto a questa figura principale va poi contemplata la necessità di attivare in ogni conservatorio diversi profili professionali di personale bibliotecario con competenze specialistiche adeguate alla ricchezza e importanza dei patrimoni custoditi e al numero dei docenti e studenti dell'istituzione, essenziale per la nuova collocazione dei conservatori fra le istituzioni di alta cultura;

    la strutturazione degli organici e delle qualifiche da prevedere per ciascuna biblioteca non può essere lasciata alla discrezionalità di ciascun conservatorio e deve essere sottratta alla logica delle riforme a costo zero e delle conversioni di cattedra;

    Giancarlo Rostirolla, curatore dell'opera «Guida alle biblioteche e agli archivi musicali italiani» nel 2004, definiva le biblioteche dei conservatori, degli istituti musicali pareggiati e delle Accademie le biblioteche musicali per eccellenza, «serbatoi di importanza storica eccezionale, ai quali hanno attinto fin dalla fine del secolo scorso i musicologi di ogni paese; esse rappresentano il punto di riferimento per chiunque voglia avviare ricerche sulla storia musicale e sui suoi protagonisti. Esse vanno quindi considerate nella duplice prospettiva di: 1) biblioteche di conservazione di rilevante importanza storica, non soltanto per la disciplina musicale, ma anche per la storia del teatro, della danza, delle tradizioni popolari, e altro 2) biblioteche didattiche, di ricerca, studio e consultazione sia per gli studenti interni al conservatorio, sia per gli studiosi esterni italiani e stranieri»;

    negli anni, Iaml Italia, l'istituto bibliografico musicale italiano, e i professionisti delle biblioteche musicali si sono fatti promotori di diverse iniziative per far luce sul patrimonio musicale del nostro Paese, molte biblioteche degli istituti di musica hanno aderito al servizio bibliotecario nazionale e sono periodicamente censite e monitorate dall'anagrafe delle biblioteche italiane a cura dell'istituto centrale per il catalogo unico e le informazioni bibliografiche, che offre praticamente gli unici dati sul funzionamento di queste biblioteche. Tuttavia, la situazione complessiva appare frammentata e si conosce molto poco delle loro attività, dei servizi offerti, dei risultati raggiunti;

    già nel maggio 2008, sulla rivista «Classic», in un articolo a firma di Antonio Caroccia, si denunciava come la gran parte delle biblioteche musicali italiane risultassero «chiuse, inaccessibili, senza fondi e senza personale» e come la mancanza di risorse avesse «costretto a ridurre il personale, gli orari e il servizio al pubblico, costringendo all'impossibilità di aggiornare i cataloghi e creare multimedialità»;

    nel medesimo articolo si denuncia poi come «le biblioteche musicali si trovino a gestire un materiale che per ovvie ragioni di usura necessiterebbe al più presto di radicali processi di digitalizzazione: dal manoscritto antico alla edizione tardo ottocentesca, centinaia di migliaia di volumi andrebbero al più presto digitalizzati con scanner di nuova generazione a non-impatto, permettendo così l'archiviazione definitiva degli originali e la consegna manuale o la spedizione di stampe o di file in formato pdf»;

    le preoccupazioni del 2008 risultano ancora attuali, accresciute se possibile dal tempo trascorso e dalle ulteriori riduzioni di stanziamenti di risorse, che rendono il patrimonio custodito nelle biblioteche ancor più soggetto al rischio di usura e di degrado,

impegna il Governo:

   a porre in essere le iniziative normative necessarie a configurare le biblioteche annesse ai conservatori di musica e alle accademie che per tradizione, pregio e rarità di fondi bibliografici presentino un interesse particolarmente rilevante quali infrastrutture di ricerca locali e/o nazionali, qualificandole pertanto come strutture, risorse e servizi collegati utilizzabili dalla comunità scientifica per condurre ricerche di alta qualità, senza vincolo di appartenenza istituzionale o nazionale;

   a elaborare un censimento dei materiali presenti nelle biblioteche e negli archivi di cui al precedente impegno, finalizzato ad una catalogazione che rispetti precisi standard, al controllo bibliografico dei documenti musicali e al conseguente processo di digitalizzazione che conduca alla creazione di un database online che renda pubblici i patrimoni bibliografici, organologici, artistici ed archivistici dei conservatori di musica italiani;

   a dotare mediante apposite iniziative le biblioteche dei conservatori e gli archivi dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica di cui al primo impegno di personale specializzato che provveda a conservare, a incrementare e a rendere fruibile il patrimonio documentario e museale, su qualsiasi supporto, in correlazione sia all'attività didattica, di ricerca e di produzione dell'istituto, sia alla sua funzione di biblioteca musicale del territorio;

   a porre in essere tutte le iniziative normative volte ad assicurare a ciascuna biblioteca e archivio annessi ai conservatori di musica e alle accademie il personale necessario, garantendo per ciascun istituto un docente di bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01) che svolga la funzione di responsabile scientifico e culturale e almeno un addetto alla sorveglianza, prevedendo inoltre per ciascun polo di interesse particolarmente rilevante anche un assistente di biblioteca e un funzionario di biblioteca in possesso del diploma di laurea magistrale/specialistica in musicologia e beni musicali (LM-45) o del diploma accademico di secondo livello in discipline storiche, critiche e analitiche della musica (DCSL-69);

   a prevedere, attraverso specifiche iniziative normative, adeguati percorsi di formazione e di aggiornamento professionale per lo svolgimento delle funzioni soprarichiamate di responsabile scientifico e culturale attraverso l'introduzione dell'insegnamento di bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01) in tutti i corsi di studio dell'alta formazione artistica e musicale realizzando anche delle scuole di specializzazione in beni musicali all'interno dei conservatori di musica, al fine di formare il personale di cui al precedente impegno;

   a tenere in debita considerazione i titoli di studio, artistici e culturali in possesso dei collaboratori e degli assistenti di biblioteca attualmente in servizio, al fine di consentirne il passaggio al comparto docente.
(7-00192) «Nitti, Azzolina, Carbonaro».