• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00285 (2-00285) «Ricciardi, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Forciniti, Frate,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00285presentato daRICCIARDI Riccardotesto diMartedì 26 febbraio 2019, seduta n. 133

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   il comune di Piombino è interessato da problematiche ambientali piuttosto gravi e importanti, dovute alla presenza dell'industria siderurgica nell'area piombinese che ha comportato grandi trasformazioni della morfologia territoriale e un progressivo inquinamento dei suoli, della falda acquifera sottostante e dell'area marina antistante;

   nel 1999 a seguito di uno studio di fattibilità redatto da Azienda regionale recupero risorse in Toscana (Arrr) per conto della Società Tap Spa, partecipata da Asiu spa (società a capitale pubblico affidataria dei servizi di igiene urbana nel comune di Piombino e della Val di Cornia) si decise di avviare un processo di trattamento e recupero dei rifiuti e sottoprodotti siderurgici dell'area industriale di Piombino mediante conglomerazione idraulica;

   nel 2000 venne istituito il sito di interesse nazionale (Sin) di Piombino, ai sensi della legge n. 426 del 1998, il quale si estende su una superficie terrestre di circa 930 ettari, di cui 580 appartengono al demanio statale, 321 sono di proprietà privata e 29 di proprietà del comune di Piombino;

   del Sin fanno parte anche i circa 2000 ettari dello specchio di mare antistante le industrie e il bacino portuale, anch'essi contaminati dalle attività industriali;

   con l'istituzione del Sin si sarebbe dovuto procedere alla caratterizzazione delle sostanze inquinanti nel suolo, nella falda e nelle acque marine, alle valutazioni dei rischi ambientali e alla predisposizione di progetti organici di bonifica per consentire l'utilizzo di questo di questo territorio in condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria;

   sebbene il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sullo «Stato delle procedure per la bonifica» abbia fornito alcuni dati eloquenti, a distanza di diciotto anni dall'istituzione del sito di interesse nazionale non è stata completata neppure la caratterizzazione dello stesso;

   non essendo stata completata neanche la caratterizzazione delle discariche industriali abusive dello stabilimento ex Lucchini, individuate dalla Guardia di finanza e sequestrate dalla procura della Repubblica di Livorno nel 2007, circa 500.000 metri cubi di rifiuti restano confinati da decenni sui terreni demaniali in prossimità del mare ad est della Chiusa di Pontedoro;

   ad oggi ancora non si conoscono gli eventuali costi di un'operazione di bonifica complessa, in quanto non sono stati presentati progetti per il recupero ed il riuso delle aree costiere in questione e secondo i dati del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le aree bonificate nel Sin sono pari a zero ettari;

   con l'accordo di programma del 24 aprile 2014, per la riconversione e la riqualificazione del sito industriale di Piombino vengono stanziate le seguenti risorse:

    13,5 milioni di euro per la bonifica dell'area denominata città Futura;

    8 milioni di euro per la messa in sicurezza permanente della discarica esaurita di loc. Poggio ai venti;

    50 milioni di euro per la messa in sicurezza permanente ed il trattamento delle acque di falda delle aree demaniali oggetto di sversamenti industriali abusivi;

   gli interventi di bonifica erano stati affidati ad Asiu spa, che però nel 2016, al momento del passaggio della Val di Cornia in Ato SUD, risulta avere un'esposizione debitoria di circa 21 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 10 milioni di euro di mancato accantonamento delle risorse per la gestione post mortem della discarica;

   per gestire questa delicata situazione, che avrebbe messo a rischio di commissariamento tutti i comuni soci, il 28 giugno 2016 viene creata RiMateria spa, partecipata da Asiu per 87,75 per cento, alla quale conferisce gli impianti, il personale, ma anche i debiti/crediti. RiMateria eredita da Asiu la concessione della ex discarica Lucchini della «sutura», la discarica Lucchini esaurita e l'area cosiddetta LI53, quest'ultima oggetto della previsione di una nuova discarica da 2,5 milioni di metri cubi;

   contestualmente viene nominato un commissario straordinario per l'attuazione dell'Accordo di programma il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, che a sua volta affida la progettazione e la realizzazione della Misp all'Autorità portuale e a RiMateria spa la gestione e il controllo della salubrità dei luoghi, la manutenzione ordinaria e la raccolta di percolato;

   il 29 novembre 2017 tramite decreto n. 17478 del 29 novembre 2017, la regione Toscana diffida RiMateria spa per il mancato rispetto delle prescrizioni di cui all'Autorizzazione integrata ambientale n. 189 del 2011;

   il 21 marzo 2018, la discarica è posta sotto sequestro e riaperta il 17 aprile sotto il costante controllo dei Noe di Grosseto. Attualmente RiMateria spa non ha ancora terminato i lavori indicati nelle prescrizioni dell'Aia n. 189 del 2011 e nella diffida della regione Toscana;

   ad oggi nessuno degli interventi di bonifica dell'area risulta essere attuato o in fase di attuazione –:

   se il Ministro interpellato intenda attivarsi al fine di procedere alla bonifica del sito di interesse nazionale anche aprendo ad una strategia di interazione tra livelli di governo locali, regionali e nazionali;

   se verranno predisposti progetti per la realizzazione di idonee infrastrutture di accesso nelle zone del Sin, coordinando bonifiche, opere infrastrutturali e riqualificazione per rendere disponibili territori risanati e utilizzabili per nuove attività;

   se e quali siano le iniziative che il Ministro intende mettere in atto per attivare le risorse stanziate con l'Adp del 2014 che, a distanza di cinque anni, risultano ancora inutilizzate e che, oltre ad eliminare potenziali rischi per la salute dei cittadini, costituirebbero un elemento di rilancio dell'economia di un'area industriale di crisi complessa;

   se, in riferimento alla richiesta di ampliamento della discarica gestita da RiMateria, tale prospettiva risulti essere compatibile con il decreto direttoriale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prot. n. 423 del 4 ottobre 2017 tenuto conto del rischio della cessione ai privati di enormi spazi per conferimenti esterni di rifiuti speciali, senza procedere alle bonifiche e alla messa in sicurezza del territorio.
(2-00285) «Ricciardi, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Forciniti, Frate, Frusone, Gagnarli, Galantino, Gallinella, Gallo, Giarrizzo, Giordano, Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Grippa, Gubitosa, Iorio, Iovino, L'Abbate, Lattanzio, Liuzzi, Lombardo, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Macina, Maglione, Maniero, Manzo, Mariani, Marino, Martinciglio».