• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01555 (5-01555)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01555presentato daDE LORENZO Rinatesto diLunedì 25 febbraio 2019, seduta n. 132

   DE LORENZO, CUBEDDU, AMITRANO, TUCCI, GIANNONE, SIRAGUSA, DAVIDE AIELLO, VIZZINI, PALLINI, SEGNERI, COSTANZO, CIPRINI e TRIPIEDI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   «l'asse formato da via Caracciolo, via Partenope e via Nazario Sauro è il lungomare tra i più belli del mondo e per i suoi speciali caratteri è parte della memoria collettiva: si identifica con l'immagine stessa della città, del suo panorama da e verso il mare, in una reciprocità di valori straordinari tra natura e costruito»: con queste parole Francesco Bruno, professore di progettazione architettonica, esprime il pregnante significato identitario assunto dal lungomare per la città di Napoli e non solo;

   tale bene di carattere paesaggistico-culturale deve essere necessariamente tutelato nel pieno rispetto dell'articolo 9 della Costituzione;

   la giunta del comune di Napoli con delibera n. 313 del 21 giugno 2018 approva il progetto definitivo di «Riqualificazione ciclo-pedonale del Lungomare di Napoli, tratto compreso tra Piazza Vittoria e il Molosiglio – componente Mobilità lenta» dell'importo complessivo di 13.200.000,00 euro, finanziato a valere sulle risorse del programma operativo complementare città metropolitane 2014-2020 (Poc Metro);

   tale progetto, nel prevedere la sostituzione della pavimentazione attuale in asfalto con una in pietra lavica nel solo tratto compreso tra piazza Vittoria e il Molosiglio, determinerebbe un'inopportuna discontinuità e disorganicità nell'assetto della pavimentazione dell'intero lungomare, la cui morfologia verrebbe profondamente alterata. Si tratta di una scelta che si pone in evidente contrasto con la tutela ex lege gravante sul bene in questione in quanto luogo identitario della città di Napoli grazie al quale la città è nota a livello internazionale;

   nel merito del progetto destano inoltre gravi perplessità: l'ampliamento del marciapiede lato edifici che dietro la finalità di aumentare lo spazio pubblico pedonale cela, a giudizio dell'interrogante, il soddisfacimento di un mero interesse privato (facente capo ai gestori degli esercizi commerciali posti sul tratto di lungomare) da parte dell'amministrazione comunale a detrimento del preminente interesse pubblico alla conservazione del bene (l'ampliamento del marciapiede costituisce espressione di un uso incompatibile con il carattere storico o artistico del lungomare); il restringimento della carreggiata di via Partenope, senza tenere in debito conto che la strada si trova tra due zone a rischio vulcanico e che, nell'attuale restrizione al traffico non può essere ridotta, costituendo un'essenziale via di fuga in caso di emergenza;

   va considerata la sussistenza di un cospicuo regime vincolistico sul lungomare: vincolo indiretto ex articolo 45 del decreto legislativo n. 42 del 2004 imposto con Ddr n. 171 del 28 settembre 2005; vincolo paesistico del 27 maggio 1958 che ne tutela la conservazione;

   nel comunicato stampa dello stesso consiglio comunale del 3 agosto 2018, presente sul sito del comune di Napoli, è scritto che: «Il progetto a cui si fa riferimento, ha spiegato l'assessore Piscopo, ha ricevuto finanziamenti per tredici milioni e 200 mila euro nell'ambito del POC Metro, incardinato su una progettazione dell'Amministrazione e stanziato dalla legge di stabilità, fondi incardinati all'interno degli assi decisi dal Governo nazionale e con un vincolo di destinazione d'uso. Nessuna utilizzazione diversa è quindi possibile e in caso di mancato impiego per quell'obiettivo sarebbe solo percorribile la rinuncia al finanziamento». E ancora: «il progetto e l'investimento in questione rappresentano il tradimento fatto dall'amministrazione alla città, alla quale era stato promesso il recupero della spiaggia pubblica, la balneazione del tratto di mare e aree di parcheggio, mentre oggi quella pedonalizzazione non è a servizio della città, ma solo un luogo esclusivo per pochi e a servizio solo di alcuni imprenditori[...] Si insiste con interventi su un pezzo di città ormai diventata un privilegio di pochi, mentre potevano effettuarsi altre scelte, non caricando ancora di significato il lungomare» –:

   se e quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato, per quanto di competenza, al fine di assicurare la necessaria e indispensabile tutela di tale bene.
(5-01555)