Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/01517 (5-01517)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-01517
Signor Presidente, On.li Deputati,
nella serata del 16 febbraio scorso, a Ferrara, un cittadino nigeriano, nel tentativo di sottrarsi ad un controllo di routine da parte dei Carabinieri, si è dato alla fuga, venendo investito da un veicolo in transito. Il soggetto, ricoverato presso l'ospedale cittadino, è stato trovato in possesso di 7,40 grammi di hashish e deferito all'Autorità Giudiziaria.
Nella fase successiva all'incidente, un gruppo di circa 40/50 persone di origine africana, sull'erroneo presupposto che il giovane fosse morto, si è radunato in strada rovesciando i cassonetti e ostruendo una parte della carreggiata alla circolazione.
I disordini sono cessati in breve tempo a seguito dell'intervento in zona di diverse pattuglie delle Forze dell'Ordine. Sono, tuttora, in corso accertamenti per l'identificazione dei responsabili, in ordine ai citati fatti accaduti in quella parte del capoluogo conosciuta come «zona G.A.D.», acronimo con cui si identificano i quartieri «Giardino – Arianuova – Doro», situati nel quadrante nord-ovest del territorio comunale di Ferrara. In tale zona sono, in particolare, compresi la stazione ferroviaria ed i giardini antistanti, contesti urbani interessati dal fenomeno dello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, praticato per lo più da cittadini africani, principalmente di nazionalità nigeriana, comunità numericamente radicata nel capoluogo ferrarese.
In particolare, nel 2018, nel «G.A.D.» sono stati effettuati dalle Forze di Polizia complessivamente 166 servizi straordinari, con 4.618 persone controllate ed identificate, 65 arresti ed il sequestro di Kg. 1,242 di cannabinoidi e di 208 grammi di hashish/cocaina.
Nel mese di gennaio 2019, infine, nella stessa zona sono stati effettuati dalle complessivamente 14 servizi straordinari di controllo, con 321 persone identificate, 2 arresti ed il sequestro di 122 grammi di cannabinoidi e di 0,42 grammi di hashish.
Gli onorevoli interroganti, prendendo spunto dall'episodio di Ferrara, pongono poi l'attenzione, più in generale, sul fenomeno della diffusione della cosiddetta «Mafia Nigeriana» nel nostro Paese, tema che è stato già oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo.
In proposito, non posso che confermare quanto già riferito in tali occasioni e, cioè, che il fenomeno delle mafie «straniere» e, in particolare di quella nigeriana, non è affatto sottovalutato bensì attentamente monitorato dalle forze di polizia, anche grazie all'impiego di risorse a ciò dedicate in modo specifico.
Al riguardo, evidenzio che sia nell'ambito del Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della pubblica Sicurezza che all'interno delle Squadre Mobili delle Questure, esistono articolazioni dedicate alle indagini concernenti la criminalità straniera, tra cui quella nigeriana.
L'incisiva azione di contrasto da parte delle Forze di Polizia sta già producendo significativi risultati investigativi. Ne sono testimonianza le più recenti operazioni portate a termine sull'intero territorio nazionale. Mi riferisco, ad esempio:
a quella svolta a Cagliari il 21 novembre scorso, con il fermo da parte della Polizia di Stato di 21 nigeriani responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tratta finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti, e il sequestro di circa 7,5 Kg. tra eroina e cocaina;
all'operazione conclusa dalla Polizia di Stato il 23 gennaio 2019 a Mineo (CT) e nella provincia di Catania, con il fermo di 15 nigeriani responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso aggravata dall'uso delle armi, associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, e violenze sessuali anche di gruppo;
all'operazione svolta il 25 gennaio scorso a Messina dall'Arma dei Carabinieri che ha portato all'arresto di 4 nigeriani e un italiano ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone minorenni, alla loro riduzione in schiavitù, all'ingresso e permanenza clandestina in Italia e allo sfruttamento della prostituzione minorile;
a quella dell'11 febbraio scorso a Catania, con la quale la Polizia di Stato ha proceduto all'arresto di 3 donne e 2 uomini nigeriani responsabili, a vario titolo, di tratta di persone con l'aggravante della transnazionalità, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.
L'elencazione di queste operazioni, che costituiscono solo una parte delle iniziative investigative poste in essere sull'intero territorio nazionale, dimostra il deciso impegno da parte delle diverse componenti del sistema sicurezza e della magistratura nel contrasto di un sodalizio criminale che per le sue caratteristiche e capacità di penetrazione nei territori presenta effettivamente profili di elevata pericolosità.
In conclusione, tornando alla specifica situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico di Ferrara, segnalo la forte attenzione del Governo e l'incisiva attività di vigilanza e controllo del territorio, anche con l'impiego, nell'ambito dell'Operazione «Strade Sicure», di 13 militari in vigilanza dinamica e presso la stazione ferroviaria in vigilanza fissa, con l'impegno del Governo a un potenziamento ulteriore.
Va ricordato, inoltre, che alcuni Comuni della provincia di Ferrara (Voghiera, Tresigallo e Comacchio) sono risultati beneficiari, nel novembre del 2018, di finanziamenti per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza per un importo complessivo di circa 433 mila euro.
Da ultimo, informo che la Questura di Ferrara, nell'ambito del Piano di riorganizzazione delle Questure e dei Commissariati post legge Madia, attualmente in definizione, beneficerà di un incremento di organico pari a 55 unità.
A ciò si aggiungerà un piano straordinario di rinforzi di controllo del territorio attraverso il Reparto Prevenzione Crimine.