• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01501 (5-01501)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01501presentato daNARDI Martinatesto diVenerdì 15 febbraio 2019, seduta n. 127

   NARDI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Poste Italiane spa è una società partecipata del Ministero dell'economia e delle finanze che, direttamente e tramite Cassa depositi e prestiti, detiene circa il 60 per cento del capitale dell'azienda;

   il 16 maggio 2016 sarebbe avvenuto nei locali dell'ufficio delle Poste Italiane di Viareggio un grave episodio di discriminazione e di violenza verbale ai danni del dipendente M. F. che svolgeva la mansione di portalettere;

   all'interno dei locali in cui si svolgevano le attività lavorative, la signora R. P. dipendente addetta alla sezione Posta Registrata, avrebbe rivolto al M. F., in tono dispregiativo e violento, offese a sfondo razziale;

   al grave episodio assisteva anche la signora I. T., con mansione di responsabile dei portalettere dell'ufficio postale di Viareggio, la quale ha confermato i fatti sopracitati;

   l'episodio descritto, purtroppo, non sarebbe il primo che si è verificato nel luogo di lavoro e ai danni di M. F. da quando lo stesso è dipendente nella stessa sede delle Poste Italiane, ovvero dal 2011;

   il signor M. F. sarebbe già stato infatti, in altre due occasioni, oggetto di epiteti e offese a sfondo razziale provenienti, in entrambi gli episodi, da propri colleghi nello specifico. Tali episodi sono stati segnalati tempestivamente e dettagliatamente dallo stesso M. F. alla sede competente dell'azienda R.A.M. 2 (Recapito Area Manager di Livorno), senza però ricevere alcuna risposta ufficiale dai responsabili degli Poste Italiane s.p.a. della regione Toscana;

   gli episodi descritti rientrano pienamente nella categoria di violenza sul luogo di lavoro, essendo compreso in tale definizione qualsiasi atto che degrada, umilia o danneggia il benessere o la dignità di una persona, anche qualora si utilizzino espressioni verbali (come dispone l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, EU-Osha 2011);

   secondo quanto statuito nell'accordo quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, firmato il 25 gennaio 2016 tra Confindustria, Cigl, Cisl e Uil, i comportamenti violenti e/o molesti devono essere denunciati e, datori di lavoro e lavoratori, «hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di uguaglianza e di reciproca correttezza»;

   l'uso di espressioni offensive ed umilianti, utilizzate sul luogo di lavoro ed in presenza di altri dipendenti, perfeziona la condotta aggressiva verbale attiva diretta, atta ad umiliare ed offendere qualcuno in pubblico mediante l'utilizzo di determinate espressioni particolarmente ingiuriose –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali iniziative urgenti intendano assumere, per quanto di competenza, al fine di prevenire tali gravissimi episodi e rispettare e tutelare la dignità dei lavoratori, nel pieno rispetto del citato accordo quadro, vittime di comportamenti violenti o molesti nei luoghi di lavoro.
(5-01501)