• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02269 (4-02269)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02269presentato daROSTAN Michelatesto diGiovedì 14 febbraio 2019, seduta n. 126

   ROSTAN. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il disturbo da gioco d'azzardo (Dga) è una patologia assimilabile alle dipendenze da sostanze stupefacenti in quanto rende, contemporaneamente, incapaci di resistere all'impulso di giocare d'azzardo e dipendenti dalla dinamica del gioco fino a inquinare pesantemente le relazioni sociali e lo stato di salute;

   il disturbo da gioco d'azzardo può assumere la connotazione di un vero e proprio disturbo psichiatrico, tanto che nel 1994, il gioco d'azzardo patologico (Gap) è stato classificato nel Dsm-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come disturbo del controllo degli impulsi;

   la prevalenza tra la popolazione adulta del disturbo da gioco d'azzardo, secondo il Dsm-IV, varia dall'1 al 3 per cento della popolazione con una maggiore diffusione tra familiari e parenti di giocatori;

   lo studio Ipsad (Ifc-Cnr Pisa), condotto nel 2013-2014, attesta che circa 17 milioni di persone (42,9 per cento della popolazione) hanno giocato almeno una volta somme di denaro: meno del 15 per cento ha un comportamento definibile «a basso rischio», il 4 per cento «a rischio moderato» e l'1,6 per cento «problematico»; in questo ultimo segmento si collocano oltre 800 mila persone;

   secondo la relazione annuale al Parlamento (dipartimento politiche antidroga) 2015, il totale di pazienti in carico ai servizi per Gap ammonta ad oltre 12.300 persone;

   l'impegno sui temi del disturbo da gioco d'azzardo è stato ripetutamente assunto in fase programmatica dal Governo senza, però, che si sia mai tradotto in atti concreti;

   nell'ultima legge di bilancio non vi sono stanziamenti né per servizi né per campagne di promozione né per altri interventi sul tema della lotta al gioco d'azzardo;

   da tempo diverse associazioni di categoria, in particolare quelle dei gestori e dei costruttori di apparecchi da intrattenimento, lanciano l'allarme sulla pericolosità delle videolottery esistenti in tutte le sale capaci di far perdere somme fino a 5.000 euro l'ora, oltre a essere usate come riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite;

   l'associazione Agcai ha lanciato un appello pubblico al Governo per «fermare in questi giorni dell'invasione di 320 mila apparecchi (265.000 slot e più di 55.000 vlt) con payout più basso, che nuocciono gravemente alla salute»;

   secondo l'associazione, che ha chiesto ripetutamente, senza esito, di essere ricevuta dal Ministro Di Maio, i Monopoli «stanno velocizzando l'immissione sul mercato di 265 mila slot e più di 55 mila già pericolosissime videolottery»;

   secondo tre importanti sigle associative che rappresentano i gestori (Sapar, Agcai e Cni) la scelta del Governo di riduzione del payout rovinerebbe i giocatori più deboli, i quali nella speranza di rifarsi dalle perdite rischiano di entrare ancora di più nella morsa dell'azzardo di Stato; un payout più alto, invece insieme all'inserimento di altri elementi di abilità e intrattenimento diminuirebbe la perdita oraria, andando così a tutela del giocatore –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto, se corrisponda al vero che si sta preparando l'ingresso sul mercato italiano di 320 mila nuovi apparecchi, tra slot e videolottery, e per quale ragione il Governo non abbia ritenuto di ricevere e ascoltare le rappresentanze dei gestori e dei costruttori di apparecchi da intrattenimento, che vogliono lanciare una campagna comune contro il gioco d'azzardo e a favore del gioco come intrattenimento.
(4-02269)