• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00524 (3-00524)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00524presentato daPITTALIS Pietrotesto diGiovedì 14 febbraio 2019, seduta n. 126

   PITTALIS, NEVI, SPENA, PAOLO RUSSO, ANNA LISA BARONI, BRUNETTA, CAON, FASANO e SANDRA SAVINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   i numeri del comparto ovicaprino in Sardegna registrano oltre 15 mila aziende nel solo settore zootecnico, con una occupazione tra diretta e indotto superiore ai 40 mila addetti, un patrimonio di circa 3 milioni di capi e una produzione di circa 380 mila quintali di prodotti caseari, la gran parte utilizzati per la produzione pecorino romano Dop;

   la Sardegna esporta una quantità elevata di prodotti lattiero-caseari a base di latte ovino verso Paesi sia europei sia extra europei; gli allevatori, le aziende di trasformazione, il Consorzio di tutela del pecorino romano d.o.p. e l'intera filiera del comparto ovicaprino sardo sono rigorosamente impegnati, affinché i prodotti non subiscano alterazioni e mantengano le loro proprietà organolettiche sino al consumatore finale;

   l'importazione sul mercato europeo di latte ovino a basso costo proveniente da Paesi europei, quali Romania, Bulgaria, Polonia ed altri, implica una variazione di mercato non concorrenziale, sottoponendo il prodotto sardo a eccessivo ribasso del prezzo di vendita, assolutamente non remunerativo rispetto ai costi sostenuti;

   dal recentissimo report di attività dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari – Icqrf, risulta che i controlli nel 2018 i controlli nel settore lattiero caseario sono stati 5.102, ma solo 1.846 analitici, con l'8,4 per cento di prodotti irregolari;

   quanto agli ingressi di prodotti comunitari di qualità inferiore, il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, sollecitato dal Gruppo Forza Italia, sia pure con riferimento ad altre produzioni agricole nazionali a rischio, aveva dichiarato che «dal luglio 2018, con un'attività articolata e congiunta di vari organi ispettivi si sta operando nei punti di entrata nel territorio, quali porti, aeroporti, valichi di frontiera... al fine di tutelare il comparto produttivo nazionale, evitando l'ingresso di prodotti di scarsa qualità»;

   nel settembre 2018 il Centro studi agricoli della Sardegna aveva lanciato l'allarme sovraproduzione, affermando che se non gestita la situazione «...rischia di travolgere in modo irreversibile sia il settore produttivo del latte (allevatori) sia il mondo della trasformazione (caseifici, industriali e Cooperative), toccando questa volta anche il settore del credito..»;

   la situazione attuale e le manifestazioni avvenute in questi ultimi giorni sul territorio che hanno visto i pastori sardi riversare il latte prodotto in strada, frutto della esasperazione e della mancata risposta alle loro legittime istanze, dimostrano una mancanza di azione, di progettualità e di capacità di ascolto delle istituzioni preposte –:

   quali iniziative intendano assumere per ristorare gli allevatori sardi dei gravissimi danni subiti, prevedendo un piano straordinario di almeno 100 milioni di euro per l'anno 2019 unicamente finalizzato al sostegno del settore;

   quali iniziative urgenti intendano intraprendere per sostenere il settore ovicaprino e proteggere il mercato lattiero-caseario dalla illegittima concorrenza di produttori stranieri, salvaguardando i produttori sardi;

   se non ritengano opportuno, con riferimento ai prodotti lattiero caseari, rafforzare sia i controlli posti in essere dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, sia i controlli sui punti di ingresso nello Stato, come peraltro già dichiarato dal Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo;

   se non si intenda avviare una campagna di ritiro e distribuzione nelle mense scolastiche o aziendali delle eccedenze di produzione e dei prodotti lattiero-caseari sardi rimasti invenduti a causa delle avverse condizioni di mercato, avviando anche azioni coordinate con la grande distribuzione organizzata per superare la crisi del settore e sostenere il mercato, sulla base di esperienze già più volte sperimentate dai precedenti Governi.
(3-00524)