• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01486 (5-01486)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01486presentato daFREGOLENT Silviatesto diMercoledì 13 febbraio 2019, seduta n. 125

   FREGOLENT, NARDI, COLANINNO, DEL BARBA, FRAGOMELI, LIBRANDI, MANCINI, TOPO e UNGARO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge di bilancio 2019 prevede, nell'ambito del regime forfettario, l'applicazione dell'imposta sostitutiva unica con aliquota al 15 per cento ai contribuenti con ricavi o compensi percepiti fino a 65.000 euro e l'istituzione di un ulteriore agevolazione per gli imprenditori individuali ed esercenti arti e professioni con ricavi fino a 100.000 euro ai quali si applica un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap, con aliquota al 20 per cento;

   la citata imposta sostitutiva esonera dall'applicazione dell'Iva e dai relativi adempimenti, analogamente a quanto previsto per gli aderenti al regime forfettario, fermo restando l'obbligo di fatturazione elettronica;

   mentre il regime forfettario per i contribuenti minimi è volto ad incentivare l'avvio di nuove attività per giovani imprenditori e professionisti e ad aiutare le partite Iva in difficoltà, il nuovo regime per redditi fino a 100.000 euro rischia di creare storture del mercato, in quanto per una stessa prestazione un professionista in regime ordinario emetterà una fattura superiore di circa il 20 per cento rispetto ad un professioni esonerato dalla recente legge di bilancio;

   alcune associazioni di categoria hanno segnalato come tali disposizioni potrebbero avere effetti distorsivi sulla concorrenza, in particolar modo nei confronti dei committenti quali gli enti pubblici o i privati per i quali l'Iva rappresenta un costo non deducibile;

   in base a tale normativa i clienti pubblici negli affidamenti diretti e nelle gare ad invito potrebbero, infatti, verificare preliminarmente il regime contributivo del professionista, rischiando di escludere quindi coloro che sono in regime ordinario oppure richiedendo uno sconto maggiore per allineare le offerte con quelle dei professionisti in regime forfettario. Analogamente, potrebbero comportarsi anche i clienti privati, preferendo per evidenti motivazioni i professionisti più economici al lordo degli oneri fiscali;

   al tempo stesso, la nuova normativa, prevedendo per le spese un abbattimento percentuale predeterminato dei ricavi, potrebbe penalizzare gli studi con incidenza dei costi più alta; ma potrebbe incentivare i professionisti a passare al regime più favorevole mediante destrutturazione del proprio studio, con effetti penalizzanti anche sull'occupazione; addirittura potrebbe incoraggiare la creazione di società fittizie con cui adottare il sistema che non prevede l'emissione delle fatture con Iva –:

   quali iniziative intenda adottare per garantire che il nuovo regime fiscale introdotto dalla legge di bilancio 2019, prevedendo un'esenzione Iva solo per alcuni soggetti, non produca effetti distorsivi del mercato determinati da politiche fiscali di convenienza.
(5-01486)