• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00274 (2-00274) «Zan, Boschi, Pini, Scalfarotto, Critelli, Zardini, Ascani, Morassut, Incerti, Lacarra, Migliore, De Luca, Fragomeli, Mauri, Quartapelle Procopio, Nardi, Raciti, Paita, Marattin,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00274presentato daZAN Alessandrotesto diMercoledì 13 febbraio 2019, seduta n. 125

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il 10 febbraio 2019 è stata pubblicata sulla rivista settimanale «L'Espresso» un'inchiesta inerente alle crescenti violenze a sfondo omotransfobico in Italia durante l'anno 2018, tutti crimini legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere delle vittime;

   tale inchiesta fotografa una situazione preoccupante: dal 6 gennaio 2018 al 3 febbraio 2019 vengono elencati 65 episodi di omotransfobia su tutto il territorio nazionale, avvenuti negli ambienti familiari, nelle scuole e nelle università, sui posti di lavoro, in esercizi commerciali e in luoghi pubblici;

   si tratta di episodi di violenza verbale e fisica, omicidi, minacce, estorsioni, allontanamento da strutture ricettive, in crescita esponenziale rispetto agli anni precedenti, come dimostrano i dati: tra giugno e luglio 2018 i casi emersi sono stati 32 e hanno coinvolto 39 persone, contro una media di 9 vittime al mese negli anni precedenti;

   tuttavia, tale inchiesta deve essere considerata estremamente parziale rispetto al dato reale: si basa infatti su un report creato dall'associazione Arcigay che riporta unicamente i casi emersi su organi di stampa locali e nazionali. La maggior parte delle vittime di violenza omotransfobica, infatti, non denuncia gli aggressori, per paura di ulteriori violenze e maggiore stigma sociale;

   Gay Help Line, un servizio telefonico di assistenza contro violenze omotransfobiche, riporta che nel solo 2018 sono arrivate circa 400 telefonate di ragazze e ragazzi tra i 12 e i 25 che denunciavano episodi omotransfobici in famiglia, come violenze fisiche e segregazione in casa;

   l'inchiesta cita anche il risultato di una ricerca di Euromedia Research dello scorso anno che segnala come ancora oltre il 15 per cento della popolazione italiana abbia un'opinione fortemente negativa della comunità lgbti;

   a parere degli interpellanti è compito del Governo applicare gli articoli 2 e 3 della Costituzione, in particolare dotando urgentemente l'ordinamento italiano di uno strumento normativo contro l'odio omotransfobico, ancora assente nella nostra legislazione e che pone il nostro Paese in drammatico ritardo rispetto a molti altri Stati membri dell'Unione europea;

   la Corte europea dei diritti dell'uomo ha più volte ribadito nelle sue decisioni come sia un obbligo in capo agli Stati aderenti alla Cedu la tutela delle persone appartenenti alla comunità lgbti, attraverso anche il contrasto, dal punto di vista penalistico, all'omofobia ed alla transfobia (M.C. e A.C. c. Romania; Identoba e altri c. Georgia);

   la risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa (2006), che definisce l'omotransfobia come «una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo» è ancora rimasta inascoltata nel nostro ordinamento) –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative intenda porre in essere, anche di tipo normativo, per contrastare urgentemente questi episodi dilaganti di omotransfobia e assicurare un adeguato livello di sicurezza di tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale.
(2-00274) «Zan, Boschi, Pini, Scalfarotto, Critelli, Zardini, Ascani, Morassut, Incerti, Lacarra, Migliore, De Luca, Fragomeli, Mauri, Quartapelle Procopio, Nardi, Raciti, Paita, Marattin, Verini, Rossi, Pellicani, De Menech, Vazio, Bonomo, Serracchiani, Prestipino, Annibali, Navarra, Mor, Orfini, Cardinale, Noja, De Micheli, Cenni, La Marca, Mura».