• Testo INTERPELLANZA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.2/00268 (2-00268) «D'Ippolito, Daga, Deiana, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Acunzo, Adelizzi,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00268presentato daD'IPPOLITO Giuseppetesto diMartedì 12 febbraio 2019, seduta n. 124

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   di recente il dipartimento della regione Calabria ambiente e territorio ha scritto ai comuni e ai gestori dei servizi relativi al ciclo dei rifiuti, ricordando loro il subentro all'ente regione, ai sensi della legge regionale 11 agosto 2014, n. 14, e a decorrere dal 1° gennaio 2019, degli stessi comuni (più precisamente degli ambiti territoriali ottimali (ato) nei rapporti contrattuali con essi gestori;

   nella stessa nota si legge della richiesta del suddetto dipartimento ai riferiti gestori di continuare a erogare i servizi malgrado manchino i contratti, indispensabili, che a parere degli interpellanti non si sa ancora se, come e quando i comuni potranno stipulare, per loro diffuse difficoltà sia finanziarie che di carattere strettamente amministrativo;

   il rischio che ne deriva è, ad avviso degli interpellanti, che in Calabria la «filiera » dei rifiuti possa presto bloccarsi completamente, con ogni intuibile conseguenza d'ordine sanitario e d'ordine pubblico, per comprensibili riserve dei suddetti gestori a proseguire le attività in mancanza delle garanzie contrattuali; a ciò si aggiunga che in Calabria non sono più in esercizio impianti pubblici di trattamento dei rifiuti e discariche in gestione pubblica e/o privata;

   quanto al problema del trasferimento delle competenze ai comuni riuniti in ato, la stessa regione ha pensato ad adottare una soluzione temporanea di affiancamento dei comuni, che tuttavia non sembra superare le prescrizioni delle norme vigenti in materia di ambiti territoriali e, infatti, il consiglio regionale della Calabria ha promulgato la legge regionale 25 gennaio 2019, n. 5, con la quale il trasferimento delle funzioni amministrative in materia di rifiuti da regione a comuni-ato (contenuto nella legge regionale n. 14 del 2014, in attuazione del principio di cui agli articoli 198 e 200 e successivi del decreto legislativo n. 152 del 2006) viene di fatto completamente eluso, attraverso la previsione di accordi attraverso i quali i comuni «possono delegare alla Regione Calabria le funzioni amministrative relative alla gestione del servizio di trattamento»;

   evidenti sono i problemi di coerenza sistematica e di rispetto di gerarchia delle fonti nel raffronto con il testo unico ambientale (articoli 198, 200, 203), nel provvedimento citato; ad essi si aggiungono altrettanto evidenti problemi di conformità normativa, in quanto i gestori continuano – e, probabilmente, continueranno – ad essere privi di qualunque disciplina contrattuale (articolo 203 del Tua) dei loro rapporti nonché di regolarità contabile, avendo la legge regionale in parola stanziato, con variazione del bilancio regionale, la cifra di 87.363.000,00 di euro, per la cui copertura vengono ipotizzati degli improbabili versamenti comunali, nonostante che, invece, gli obbligati siano gli ambiti territoriali ottimali (Ato) e non i singoli enti locali;

   quanto alla carenza di impianti pubblici di trattamento e smaltimento, la regione Calabria, nel mese di gennaio 2019, ha visto andare deserta, per la seconda volta, la gara europea per il trasferimento transnazionale dei rifiuti, nel mentre si preannuncia la predisposizione di una terza gara, con notevole aumento dei prezzi offerti che, ove trovasse partecipanti, eroderebbe tutte le risorse finanziarie delle quali beneficerebbero, in tariffa, i cittadini che seguono la prassi della raccolta differenziata che, pertanto, verrebbe presto abbandonata; inoltre, la regione è orientata solo a favorire la realizzazione di future mega-discariche private, spesso in spregio di norme di tutela ambientale e storico-paesaggistica, con grave nocumento degli interessi della collettività;

   ancora, si aggiunga, che nel tempo, in Calabria, regione – secondo Ispra – penultima in Italia quanto a percentuale di raccolta differenziata, il suo presidente, Mario Oliverio, in merito al ciclo dei rifiuti ha gestito il regime ordinario con ricorso sistematico a ordinanze in deroga, ben dodici in quattro anni, prassi nello specifico non consentita dalla norme in vigore per come già chiarito dal competente Sottosegretario per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare all'interpellante in sede di risposta all'interrogazione a risposta immediata in Commissione, il quale anche a mezzo stampa ha rilevato gravi criticità nella regione Calabria in relazione alla carenza di impianti di trattamento, alla percentuale della raccolta differenziata al di sotto degli obiettivi minimi previsti dalla legge e alle difficoltà esistenti in ordine al recupero e al riuso dei rifiuti –:

   se il Governo non ritenga, per ripristinare il rispetto della gerarchia delle fonti, di promuovere la questione di legittimità costituzionale, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, in relazione alla legge regionale 25 gennaio 2019, n. 5, recante «Disposizioni transitorie per la gestione del servizio di trattamento dei rifiuti urbani», per conflitto con gli articoli 199-200-203 del decreto legislativo n. 152 del 2006, assumendo nel contempo urgenti iniziative di competenza per la gestione dei rifiuti nel territorio calabrese, anche prendendo in considerazione l'ipotesi di deliberare lo stato di emergenza e procedere, conseguentemente, alla nomina di un commissario governativo con riferimento alla situazione della regione Calabria.
(2-00268) «D'Ippolito, Daga, Deiana, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Acunzo, Adelizzi, Davide Aiello, Piera Aiello, Alaimo, Alemanno, Amitrano, Angiola, Aresta, Ascari, Azzolina, Baldino, Barbuto, Massimo Enrico Baroni».