• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/01053 (4-01053)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 febbraio 2019
nell'allegato B della seduta n. 122
4-01053
presentata da
PETTARIN Guido Germano

  Risposta. — La ricerca della fossa comune di Castua evocata nell'interrogazione è stata ampiamente sostenuta sul piano bilaterale dal Maeci sia direttamente come direzione generale e Unione europea, sia attraverso l'Ambasciata d'Italia a Zagabria e il consolato generale a Fiume, peraltro in continuo raccordo con onorcaduti e con la Società di Studi Fiumani e, più in generale, con la federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.
  In tale ambito è risultato determinate il positivo esito della commissione permanente tra Italia e Croazia per la sistemazione delle sepolture di guerra riunitasi a Roma il 24 ottobre 2017, con la partecipazione della direzione generale Unione europea, in cui è stato deciso con la controparte croata di procedere congiuntamente alla ricerca della fossa comune presso Castua.
  Il rinvenimento della fossa il 10 luglio scorso ha pertanto costituito, nel quadro degli attuali ottimi rapporti con le Autorità croate, una tappa storica di un percorso di riconciliazione teso a fare piena luce su quanto accaduto a guerra finita in Istria, a Fiume e in Dalmazia ai danni della popolazione autoctona italiana e il connesso Esodo di 350 mila persone dalle loro terre di origine.
  Da parte del Maeci si ritiene necessaria la prosecuzione della ricerca storica su quanto avvenuto e in tale ambito, d'intesa con la federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, verrà altresì realizzato, grazie alle risorse derivanti dalla legge 72 del 2001, il riordino e lo studio del fondo archivistico dell'ambasciata d'Italia a Belgrado relativo a quel periodo che potrà fornire importanti informazioni storiche sui tragici eventi.
  Si segnala infine che, alla luce della rilevanza della legge 72/2001, ne è stato richiesto il rifinanziamento per il triennio 2019-21 ad ammontari invariati, in quanto strumento fondamentale per promuovere e sostenere gli studi connessi alle finalità evocate nell'interrogazione stessa.
  Un ruolo centrale è stato svolto anche dal commissariato generale per le onoranze ai caduti che, come previsto dell'articolo 267 del codice dell'ordinamento militare, provvede a tutte le attività di ricerca e sistemazione dei caduti di guerra nei sacrari/cimiteri di guerra in Italia e all'estero. Lo stesso commissariato è l'organo designato alla cura e manutenzione dei cimiteri di guerra italiani in Croazia in base all'articolo 2 dell'accordo bilaterale sulla sistemazione delle sepolture di guerra sottoscritto nel maggio 2000 e partecipa alla commissione permanente mista istituita in base all'articolo 10 incaricata di verificare e sorvegliare l'eventuale esumazione e traslazione di resti mortali delle vittime di guerra.
  Tale commissione si è riunita due volte nel 2017 ed ha esaminato i casi sottoposti da varie associazioni, tra cui la società di studi Fiumani, la cui segnalazione ha portato all'individuazione dell'area di sepolture di vittime italiane, in un terreno nei dintorni di Castua. Il 5 e 6 dicembre 2017 personale di onorcaduti ha per la prima volta effettuato una ricognizione congiunta con rappresentanti del Ministero dei difensori croati, nelle località di Castaua e Poloj. In entrambe le località sono state effettuate verifiche preliminari e raccolte testimonianze. Tra queste quella del parroco di Castua, quale testimone (non oculare) dei fatti avvenuti in passato. In detta località, grazie anche al deciso supporto del consolato generale a Fiume, si è svolta con successo un'attività di scavo e recupero di resti mortali, appartenenti a sette persone di età tra i 40 e i 60 anni. In mancanza di elementi certi di riconoscimento si è dovuto censirli come «ignoti». L'attività di recupero si è conclusa lo scorso 15 settembre con una celebrazione religiosa e, a seguire, il trasporto in Italia dei resti mortali presso il sacrario militare di Cargnacco, per la successiva e definitiva sepoltura, il 30 ottobre, nel tempio San Nicolò di Udine.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.