• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00579 BERNINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. -...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00579 presentata da ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI
mercoledì 6 febbraio 2019, seduta n.088

BERNINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. - Premesso che:

nelle giornate del 2 e del 3 febbraio 2019, numerose aree del Nord Italia sono state colpite da una critica ondata di maltempo;

in Emilia-Romagna, nel bolognese, si sono verificate diverse piene ed esondazioni: la zona più colpita è stata quella intorno a Castel Maggiore, ma anche il quartiere di Borgo Panigale e il comune di Argelato sono stati fortemente danneggiati. L'esondazione del Reno ha portato ad allontanare dalle proprie abitazioni almeno 300 persone, mentre quelle ricoverate per principio di ipotermia sono state 10, tra cui sei carabinieri. Diversi e numerosi i disagi: dalle case allagate, ai danni ingenti per le aziende agricole, al black out che per diverse ore ha interessato interi territori;

consta all'interrogante che, nei pressi dell'argine rotto, a Castel Maggiore, sia stato aperto un cantiere, allestito tra settembre e ottobre 2018, proprio per mettere in sicurezza l'argine stesso, i cui lavori sarebbero stati interrotti in attesa della primavera. Su tale circostanza permangono numerosi dubbi e perplessità, soprattutto in ordine all'adeguatezza del cantiere;

per tali eventi la Regione Emilia-Romagna ha annunciato di aver chiesto lo stato di emergenza. Oltre agli eventi legati all'esondazione del Reno, sono stati segnalati anche il gelicidio nel piacentino, diverse frane nel reggiano, cedimenti nel modenese;

le organizzazioni agricole hanno già lanciato l'allarme per gli ingenti danni causati dall'esondazione. Stanti le prime stime fornite, i danni sarebbero quantificabili in diversi milioni di euro;

Coldiretti ha stimato danni per un ammontare pari a 9 milioni di euro, mentre più di 200 ettari di terreno sarebbero stati colpiti dall'inondazione, che ha causato il deterioramento delle colture (in particolare grano ed erba medica), l'allagamento di numerosi magazzini e mezzi agricoli;

occorre, inoltre, considerare il rischio di congelamento che le basse temperature potrebbero causare, con ulteriore nocumento per le coltivazioni, in particolare quelle più delicate come i germogli di grano;

Confagricoltura ha chiesto di accertare in fretta le responsabilità legate alla mancata messa in sicurezza dell'argine, e di risarcire i danni alle imprese: in particolare l'organizzazione agricola ha chiesto di estendere l'esonero del pagamento Imu a tutti i proprietari di terreni e fabbricati coinvolti dall'esondazione e l'azzeramento dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi e datori di lavoro e contributi consortili dovuti per lo scolo e per il beneficio di disponibilità irrigua;

CNA, invece, solo nelle prime ore avrebbe conteggiato almeno 10 aziende agricole fortemente danneggiate e ingenti danni dovuti all'allagamento di case, fabbricati e magazzini;

l'Emilia-Romagna, come da recente studio di Confagricoltura, risulta essere la regione maggiormente esposta a rischio idraulico, con una percentuale pari al 92,3 della superficie totale,

si chiede di sapere:

se e con quali tempistiche il Governo intenda intervenire per dare riscontro della richiesta di stato di emergenza avanzata dalla Regione Emilia-Romagna;

quali misure di sostegno e di defiscalizzazione e quali forme di risarcimento intenda mettere in campo per le aziende agricole danneggiate dalla piena e per le famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni;

quali iniziative di competenza intenda assumere per incrementare i fondi destinati alle politiche di prevenzione del rischio idraulico;

di quali informazioni disponga rispetto all'avvio di procedure volte ad accertare eventuali responsabilità per quanto avvenuto, con particolare riguardo alla rottura degli argini e alla tracimazione del fiume Reno nel punto in cui risultava aperto un cantiere.

(3-00579)