• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00577 FERRAZZI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che: il 23 dicembre 2017 il Parlamento ha approvato la legge n. 205 (legge di bilancio per il 2018), all'interno della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00577 presentata da ANDREA FERRAZZI
martedì 5 febbraio 2019, seduta n.087

FERRAZZI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

il 23 dicembre 2017 il Parlamento ha approvato la legge n. 205 (legge di bilancio per il 2018), all'interno della quale è stato istituito un Fondo di ristoro finanziario con una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019, 2020 e 2021. Tale fondo è finanziato attraverso il Fondo interbancario di garanzia e il Fondo dei conti dormienti, per l'erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri presso la camera arbitrale per i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui all'articolo 210 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;

i commi da 1106 a 1109 dell'art. 1 della suddetta legge hanno istituito un Fondo in favore dei risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto in ragione della violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo n. 58 del 1988), nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento, se relativi alla sottoscrizione e al collocamento di strumenti finanziari di banche sottoposte a risoluzione (Banca delle Marche SpA, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio Soc. Coop., Cassa di Risparmio di Ferrara SpA e Cassa di Risparmio delle provincia di Chieti SpA) o comunque poste in liquidazione coatta amministrativa nel tempo intercorrente tra il 16 novembre 2015 e la data di entrata in vigore della suddetta legge (Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza);

il comma 1107 aveva stabilito che si sarebbero dovuti adottare i decreti attuativi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, e che al suo interno si sarebbero dovuti stabilire i requisiti, le modalità e le condizioni necessarie all'attuazione della normativa;

visto che:

la legge di bilancio per il 2018 aveva fissato alla data del 30 marzo 2018 il termine per l'emanazione dei decreti attuativi sulla ripartizione delle risorse, ma per incomprensibili motivi il decreto non ha visto la luce, né entro i termini previsti dalla legge, né mai;

durante l'iter di conversione in legge (legge n. 108 del 2018) del decreto-legge n. 91 del 2018 - proroga termini, venne proposto dall'interrogante un emendamento, approvato all'unanimità (emendamento 11.6, testo 2), che impegnava il Governo a pubblicare il decreto attuativo entro il 31 ottobre 2018;

questo termine è stato spostato invece al 31 gennaio 2020 da un emendamento proposto dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, rendendo così inattuabile il ristoro integrale del danno ingiusto, reso invece disponibile dai 100 milioni previsti dalla legge di bilancio per il 2018, rinviando a gennaio 2019 il termine per approvare il nuovo decreto attuativo del fondo di ristoro;

considerato che:

in sede di legge di bilancio per il 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145), è stato istituito un nuovo fondo, il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR);

tale Fondo sostituisce quello precedente, avente analoghe finalità;

le norme citate, nelle more dell'emanazione della disciplina secondaria attuativa, non contengono specifiche indicazioni per la fase transitoria di passaggio dal previgente Fondo di ristoro finanziario al nuovo FIR;

ad oggi non è stato ancora emanato il decreto attuativo contenente le relative modalità di presentazione della domanda di indennizzo, nonché il piano di riparto semestrale delle risorse disponibili;

pertanto, non è stata istituita nemmeno la commissione tecnica per l'esame e l'ammissione delle domande all'indennizzo del Fondo;

inoltre, non risulta chiaramente dalla lettera della disposizione se il termine del 31 dicembre 2019 sia perentorio (sebbene non siano previste sanzioni per l'eventuale superamento) e se l'integrazione del rimborso debba avvenire, come sembra, esclusivamente a carico delle risorse FITD (Fondo interbancario di tutela dei depositi) e, dunque, a carico del sistema bancario;

a tale proposito, si ricorda che l'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede, con riferimento agli aiuti concessi dagli Stati, che "sono incompatibili con il mercato interno (...) gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza". La stessa Unione europea ha sollevato ufficialmente la questione;

l'indennizzo per gli azionisti è commisurato al 30 per cento del costo di acquisto, mentre per gli obbligazionisti è commisurato al 95 per cento del costo di acquisto, in ogni caso entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore;

è legittima la preoccupazione di ulteriori ritardi e viene lecito mettere in dubbio l'effettiva possibilità di poter arrivare ad usufruire del ristoro integrale, dato che il Governo Conte ha dimostrato di non essere stato capace di spendere nel 2018 nemmeno i venticinque milioni stanziati dal precedente Governo, in quanto sono stati utilizzati solo meno di dieci dei venticinque milioni previsti, per dare il 30 per cento di rimborso a chi aveva già acquisito un lodo dell'ACF (arbitro per le controversie finanziarie);

ogni ulteriore ritardo sarebbe, oltreché tragico, ingiustificabile per migliaia di risparmiatori e di imprenditori che sono sotto la pressione di rientro nei fidi da parte di chi è succeduto alle banche "risolte", ed il rischio di perdere nel frattempo casa, posti di lavoro e aziende aumenta con il passare del tempo, a causa dell'indeterminatezza del Governo, il quale non riesce ad andare oltre a generici proclami e a rispettare norme di indirizzo e tempi di attuazione che esso stesso si è imposto,

si chiede di sapere:

visto che i termini per l'emanazione del decreto attuativo sono già scaduti, quali saranno gli effettivi tempi di emanazione e quindi, quali saranno le modalità di presentazione della domanda di indennizzo, il piano semestrale di riparto delle risorse disponibili, l'istituzione della commissione tecnica per la valutazione delle domande;

se l'integrazione dei rimborsi debba avvenire esclusivamente a carico delle risorse FITD e dunque a carico del sistema bancario;

se, a seguito dell'istituzione del nuovo Fondo, rimane comunque prevista la seconda fase di ristoro per permettere il ristoro integrale a chi ha subito un danno ingiusto, com'era previsto dalla precedente normativa del Fondo di ristoro finanziario (legge di bilancio per il 2018).

(3-00577)