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Atto a cui si riferisce:
C.5/01349 (5-01349)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01349

  Come ricorda l'onorevole interrogante, assai spesso accade che vi siano degli ostacoli nel riconoscimento di determinati diritti soggettivi, necessari per avere accesso anche alle prestazioni sociali, assistenziali e previdenziali.
  Voglio, però, evidenziare che, nella maggior parte dei casi, i problemi applicativi trovano la loro origine in quadri normativi disomogenei, frammentari e contraddittori.
  In questa prospettiva voglio ricordare che è interesse di questo Governo, così come confermato più volte dal Ministro Di Maio, giungere all'elaborazione di un Testo Unico in materia di lavoro, quale insostituibile strumento di chiarezza, per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, necessario per trovare risposte certe ai vari problemi applicativi che possono derivare da normative nebulose e confusionarie.
  Prescindendo dal problema riguardante il pensionato citato dall'Onorevole interrogante, rispetto al quale esprimo la mia disponibilità a ricevere ulteriori elementi, necessari per verificare se vi sia stata o meno un effettivo disconoscimento di un diritto soggettivo, preme in questa sede evidenziare che è proprio per evitare situazioni del tipo di quella che è stata prospettata che abbiamo ritenuto di dover procedere, con lo strumento della decretazione d'urgenza, all'introduzione delle Riforme chiave di questo Governo.
  Abbiamo, infatti, ravvisato la straordinaria necessità e urgenza di dare delle risposte immediate ai cittadini, dando attuazione a importantissimi interventi in materia pensionistica finalizzati, non solo all'introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato, negate dalla legge Fornero, ma anche e soprattutto necessari strumenti di integrazione salariale per le fasce più deboli di pensionati, che stentano ad arrivare alla fine del mese.
  Analogamente al reddito di cittadinanza, da intendersi quale misura di politica attiva del lavoro e non già di mero assistenzialismo come troppo spesso si sente dire, la «Pensione di cittadinanza» assolverà ad una funzione fondamentale, vale a dire quella di sostenere le fasce più deboli di pensionati, che assai spesso vivono purtroppo in situazioni di vero e proprio disagio sociale.
  La tutela dei pensionati è stata da sempre al centro delle varie campagne elettorali, ma mai nessun Governo è riuscito in soli 8 mesi dal proprio insediamento a dare delle risposte chiare e nette ai propri cittadini, come invece si sta attuando con i provvedimenti presentati dall'attuale Governo.
  Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dal nostro elettorato: porre rimedio a tutti gli squilibri provocati, in ambito previdenziale, dalla legge Fornero.
  È stata, quindi, agevolata l'uscita dal mercato del lavoro per tutte quelle categorie di lavoratori fino a questo momento escluse, ed attraverso la Pensione di cittadinanza verrà fornito un concreto sostegno economico per coloro che ricevono un assegno pensionistico di importo inferiore a 780 euro mensili.
  Infine vorrei rasserenare l'onorevole interrogante rappresentando il fatto che il decreto-legge in materia di reddito e pensione di cittadinanza prevede, al fine di consentire ai beneficiari di presentare la domanda per avere accesso ai benefici riconosciuti dalla legge, l'assistenza da parte dei CAF in convenzione con l'INPS.