• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00252 (2-00252) «Frate».



Atto Camera

Interpellanza 2-00252presentato daFRATE Floratesto diGiovedì 31 gennaio 2019, seduta n. 118

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:

   nel comparto scolastico alcune leggi hanno consentito, negli anni, la stipula disinvolta di contratti a termine. Questo sistema ha creato gravi e pesanti storture, a danno degli insegnanti;

   nel 2013 la Corte costituzionale, chiamata a giudicare la legittimità costituzionale dell'articolo 4 della legge n. 124 del 1999, ha inoltrato un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea al fine di ottenere una pronuncia circa la compatibilità di tale disciplina – relativa al contratto a tempo determinato – con la direttiva 1999/70/CE, in applicazione sia al lavoro pubblico che a quello privato;

   la Corte di giustizia europea, con la nota «sentenza Mascolo» (C. Giust. 28 novembre 2014, cause riunite nn. 22/2013, 61/2013, 418/2013), ha dichiarato l'illegittimità della normativa nazionale;

   il precedente Governo è intervenuto con la legge n. 107 del 2015 – cosiddetta «Buona scuola» –, prevedendo un piano di assunzioni straordinario finalizzato alla stabilizzazione dei precari mediante graduatorie o concorsi riservati;

   dal piano di stabilizzazione della legge n. 107 del 2015 sono rimasti esclusi, senza alcuna motivazione, gli insegnanti di religione cattolica. Una situazione grave ed incresciosa se si pensa che, su un totale di circa 25 mila docenti, oltre 15 mila sono assunti all'inizio di ogni anno scolastico con un contratto a tempo determinato. Si tratta di diverse migliaia di docenti: una parte di essi (con il triste primato di oltre 25 anni di servizio precario), pur avendo superato il concorso del 2004, non è stata immessa in ruolo. Gli altri, anch'essi con più di 36 mesi di servizio, hanno svolto per la maggior parte un incarico a tempo determinato da oltre 15 anni. Dunque, essi sono doppiamente discriminati: perché soggetti a contratti a termine e perché esclusi dal piano di stabilizzazione;

   in tutti questi anni non si è mai addivenuti ad una soluzione. Si tratta di un dramma, umano e professionale, senza fine. Tali docenti, al termine dell'anno scolastico, vivono nell'incertezza della riconferma dell'incarico;

   sarebbe auspicabile intervenire decisamente e quanto prima, mettendo fine a un precariato storico, perpetrato nel tempo a danno di migliaia di lavoratori, avendo ben presente che una eventuale soluzione non può, in alcun modo, prescindere dall'anzianità di servizio e dai titoli che gli stessi, negli anni, hanno conseguito;

   l'ordine del giorno n. 9/01334-B/097, accolto nella seduta dell'Assemblea del 30 dicembre 2018, impegna il Governo a valutare la possibilità e la fattibilità di un piano straordinario di assunzione esclusivamente per titoli e per servizio, al pari di quello predisposto dalle province autonome di Trento (concorso straordinario ex articolo 22, comma 4, della legge provinciale n. 18 del 2017) e Bolzano (delibera di giunta provinciale n. 1421 del 19 dicembre 2017), stante altresì la speciale abilitazione di cui gli insegnanti di religione sono in possesso in forza di quanto previsto ex articolo 36 del concordato tra Stato italiano e Santa Sede (parere Consiglio di Stato 4 marzo 1958) –:

   quali siano gli intendimenti del Governo in merito all'attuazione dell'impegno assunto;

   se il Governo intenda valutare la possibilità di attivare specifiche procedure concorsuali.
(2-00252) «Frate».