• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01349 (5-01349)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01349presentato daZANGRILLO Paolotesto diMercoledì 30 gennaio 2019, seduta n. 117

   ZANGRILLO, GIACOMONI, FATUZZO e POLVERINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   con la legge finanziaria 2002 (legge 28 dicembre 2001, n. 448) l'allora Governo Berlusconi disponeva, ai sensi dell'articolo 38, l'incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati con decorrenza dal 1° gennaio 2002, intervenendo concretamente a favore delle fasce più deboli con quasi venti anni di anticipo rispetto all'attuale compagine governativa;

   grazie a tale misura l'Esecutivo prevedeva la maggiorazione dei trattamenti pensionistici in favore dei soggetti di età pari o superiore a settanta anni fino a garantire un reddito proprio pari a 516,46 euro al mese per tredici mensilità, cioè per un importo pari a 1 milione di lire;

   il medesimo beneficio incrementativo viene concesso ai soggetti di età pari o superiore a sessanta anni, che risultino invalidi civili totali o sordomuti o ciechi civili assoluti titolari di pensione o che siano titolari di pensione di inabilità;

   risulta agli interroganti che vi siano situazioni di pensionati di età superiore a settantanni che, nonostante abbiano tutti i requisiti per poter beneficiare dell'incremento pensionistico già disposto a decorrere dall'anno 2002, subiscano trattamenti differenziali e discriminatori, essendo privati dell'Inps della maggiorazione cui hanno diritto a norma di legge;

   a tal fine si segnala, in particolare, il caso di una persona nata il 19 settembre 1940 che già alla fine del 2017 diffidava Inps ad adempiere alla maggiorazione sociale ex articolo 38, della legge n. 448 del 2001;

   il 28 gennaio 2019 è stato pubblicato il decreto-legge n. 4 del 2019 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni che dovrebbe, a detta dei promotori, incrementare i trattamenti pensionistici subordinandolo alla presenza di una folta serie di requisiti stringenti. Appare evidente come sia difficile se non impossibile, almeno in una condizione come quella che ha visto e vede le amministrazioni e gli enti competenti non in grado di applicare adeguatamente una normativa già in vigore dal 2002, rendere effettivamente applicabile una nuova misura di incremento pensionistico, per quanto al momento solo presunta;

   varrebbe la pena che il Governo provvedesse, pertanto, a intervenire prima su tali soggetti per garantirle il beneficio cui hanno diritto e successivamente implementare ulteriori misure –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere al fine di garantire il riconoscimento concreto della misura di maggiorazione sociale ai pensionati italiani aventi diritto, come introdotta dal Governo Berlusconi già nel 2002.
(5-01349)